Sentivo paura di dire ciò che stavo vedendo; comprendendo con chiarissima sicurezza che, nella partecipazione gloriosa dell’Eternità, davanti alla magnificenza di Dio e soggiogati dalla bellezza del suo volto, contemplandolo senza veli, non resta altra possibilità che adorare in un inno riverente di lode davanti all’Infinito Essere nella sua Trinità di Persone.
Per cui, tremando di venerazione riverente ed in adorazione profonda, irrompevo nel più profondo del mio cuore ripetendo nella mia canzone di Chiesa e come Eco in proclamazione degli infiniti cantici che essa ha nel suo seno, quale «torre fortificata»4, Regina e Signora, avendo come capo e corona di gloria l’Unigenito di Dio:
Ma che ha a che vedere la creatura con il Creatore…!
Perché, davanti alla magnitudine della conoscenza che ebbi dell’eccellenza di Dio, in quegli istanti, secondo il mio povero intendere, rimasi senza capacità, non soltanto di desiderare di essere come Dio –giacché solo quest’idea, davanti all’eccelsitudine che concepisco della sua eccellenza e magnitudine, mi farebbe essere disprezzo per me stessa, divenendo davanti al mio sguardo spirituale la creatura più povera e abominevole della creazione, in una profonda e continuata risata di beffa in disprezzo della mia mente atrofizzata–, bensì neanche di poter desiderare o appetire qualcosa che non fosse, nel mio atto di amor puro, glorificare l’Infinito per quello che Egli è in sé, da sé e per sé, e senza di me…
Essere come Dio…! Che oscurità di intendimento…!: Desiderare qualcosa contro Dio…! Cercare qualcosa che non sia adorarlo…! Volere qualcosa che Egli non voglia…!
Tanto intesi, tanto…!, che compresi che non avrei potuto esprimerlo…; ancor di più, che prudentemente non dovevo dire quanto avevo visto e udito, e che questo era un altro dei grandi segreti della mia vita…
Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia
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