Dice Gesù:
«Chi ha sete venga a Me e beva! Dal seno di coloro che credono in Me scaturiranno fiumi d'acqua viva! Colui che vide la teofania del Signore, il grande Ezechiele, sacerdote e profeta, dopo avere profeticamente visto gli atti impuri nella profanata casa del Signore, dopo avere sempre profeticamente visto che solo i segnati dal Tau saranno viventi nella Gerusalemme vera, mentre gli altri conosceranno una e una strage, una e una condanna, uno e un castigo - e il tempo è vicino, o voi che mi udite, è vicino, è più vicino di quanto voi pensiate, onde vi esorto come Maestro e Salvatore a non tardare oltre a segnarvi del segno che salva, a non tardare oltre a mettere in voi la Luce e la Sapienza, a non tardare oltre a pentirvi e piangere, per voi e per gli altri, per potervi salvare - Ezechiele, dopo aver visto tutto questo e altro ancora, parla di una terribile visione. Quella delle ossa aride. Un giorno verrà che su un mondo morto, sotto un firmamento spento, appariranno allo squillo angelico ossa e ossa di morti. Come un ventre che si apre per partorire, così la Terra espellerà dalle sue viscere ogni ossa d'uomo che è morto su di essa ed è sepolto nel suo fango, da Adamo all'ultimo uomo. E sarà allora la risurrezione dei morti per il grande e supremo giudizio, dopo il quale, come un pomo di Sodoma, il mondo si svuoterà, divenendo un nulla, e cesserà il firmamento coi suoi astri. Tutto avrà termine, meno due cose eterne, lontane, agli estremi di due abissi di una profondità incalcolabile, in antitesi totale nella forma e nell'aspetto e nel modo con cui in essi proseguirà in eterno la potenza di Dio: il Paradiso: luce, gioia, pace, amore; l'Inferno: tenebre, dolore, orrore, odio. Ma credete voi che, perché il mondo non è ancora morto e le trombe angeliche non suonano a raccolta, lo sterminato campo della Terra non sia coperto di ossa senza vita, disseccate oltremodo, inerti, separate, morte, morte, morte? In verità vi dico che così è. Fra i viventi, perché respirano ancora, innumerevoli sono coloro che sono simili a cadaveri, alle ossa aride viste da Ezechiele. Chi sono costoro? Sono quelli che non hanno in loro la vita dello spirito. Ve ne sono in Israele come in tutto il mondo. E che fra i gentili e gli idolatri non siano che morti che attendono di essere vitalizzati dalla Vita, è cosa naturale, e dà dolore soltanto a coloro che possiedono la vera Sapienza, perché Essa fa loro comprendere che l'Eterno ha creato le creature per Lui e non per le idolatrie, e si affligge di vederne tante nella morte. Ma se l'Altissimo ha questo dolore, ed è già grande, quale dolore sarà il suo per quelli del suo Popolo che sono ossa biancheggianti, senza vita, senza spirito? Gli eletti, i prediletti, i protetti, i nutriti, gli istruiti da Lui direttamente o dai suoi servi e profeti, perché devono essere colpevolmente ossa aride, mentre per loro ha sempre gemuto un filo d'acqua vitale dal Cielo e li ha abbeverati di Vita e Verità? Perché si sono disseccati essi, piantati nella terra del Signore? Perché il loro spirito è morto, quando tutto un tesoro sapienziale lo Spirito Eterno ha messo a loro disposizione perché ne attingessero e vivessero? Chi, con qual prodigio potranno tornare alla Vita, se essi hanno lasciato le fonti, i pascoli, le luci date da Dio, e brancolano fra le caligini, e bevono fonti non pure, e si pascono di cibi non santi? Non torneranno dunque mai più vivi? Si. In nome dell'Altissimo Io lo giuro.
Molti risorgeranno. Dio ha già pronto il miracolo, anzi esso è già attivo, esso ha già operato in alcuni, e delle ossa aride si sono rivestite di vita perché l'Altissimo, al quale nulla è vietato, ha mantenuto la promessa e la mantiene, e sempre più la completa. Egli, dall'alto dei Cieli, grida a queste ossa che attendono la Vita: "Ecco, Io infonderò in voi lo spirito e vivrete". Ed ha preso il suo Spirito, sé stesso ha preso, e ha formato una Carne a rivestire la sua Parola, e l'ha mandata a questi morti perché, parlando ad essi, si infondesse di nuovo in essi la Vita. Quante volte nei secoli Israele ha gridato: "Sono inaridite le nostre ossa, la nostra speranza è morta, siamo staccati!". Ma ogni promessa è sacra, ogni profezia è vera. Ecco che è venuto il tempo in cui il Messo di Dio apre le tombe per trarne i morti e vivificarli per condurli seco nella vera Israele, nel Regno del Signore, nel Regno del Padre mio e vostro. Io sono la Risurrezione e la Vita! Io sono la Luce venuta ad illuminare chi giaceva nelle tenebre! Io sono la Fonte che zampilla Vita eterna. Chi viene a Me non conoscerà la Morte. Chi ha sete di Vita venga e beva. Chi vuole possedere la Vita, ossia Dio, creda in Me, e dal suo seno sgorgheranno non stille, ma fiumi d'acqua viva. Perché chi crede in Me formerà con Me il nuovo Tempio, dal quale scaturiscono le acque salutari delle quali parla Ezechiele. Venite a Me, o popoli! Venite a Me, o creature! Venite a formare un unico Tempio, perché Io non respingo nessuno, ma per amore vi voglio con Me, nel mio lavoro, nei miei meriti, nella mia gloria. "E io vidi acque che scaturivano di sotto la porta della casa, ad oriente... E le acque scendevano nel lato destro, a mezzogiorno dell'altare". Quel Tempio sono i credenti nel Messia del Signore, nel Cristo, nella Nuova Legge, nella Dottrina del tempo di Salute e di Pace. Come di pietre sono formati i muri di questo tempio, così di spiriti vivi saranno formate le mistiche mura del Tempio che non morrà in eterno e che dalla Terra assurgerà al Cielo, come il suo Fondatore, dopo la lotta e la prova. Quell'altare dal quale sgorgano le acque, quell'altare a oriente sono Io.
E le mie acque sgorgano da destra perché la destra è il posto degli eletti al Regno di Dio. Sgorgano da Me per riversarsi nei miei eletti e farli ricchi delle acque vitali, portatori di esse, spargitori di esse a settentrione e a mezzogiorno, a oriente e occidente, per dare Vita alla Terra nei suoi popoli che attendono l'ora di Luce, l'ora che verrà, che assolutamente verrà per ogni luogo prima che la Terra cessi di essere. Sgorgano e si spargono le mie acque mescolate a quelle che Io stesso ho dato e darò ai miei seguaci, e pur essendo sparse per bonificare la Terra saranno unite in un solo fiume di Grazia, sempre più profondo, sempre più vasto, accrescentesi giorno per giorno, passo per passo, delle acque dei nuovi seguaci, finché diverrà come un mare che bagnerà ogni luogo per santificare tutta la Terra. Dio questo vuole. Dio questo fa. Un diluvio ha lavato il mondo dando morte ai peccatori. Un nuovo diluvio, di altro liquido che pioggia non sia, laverà il mondo dando Vita. E, per un misterioso atto di grazia, gli uomini potranno esser parte di quel diluvio santificatore, unendo le loro volontà alla mia, le loro fatiche alla mia, le loro sofferenze alla mia. E il mondo conoscerà la Verità e la Vita. E chi vorrà parteciparvi potrà. E solo chi non vorrà essere nutrito delle acque di Vita diverrà luogo paludoso e pestifero, o rimarrà tale, e non conoscerà i pingui raccolti dei frutti di grazia, sapienza, salute, che conosceranno coloro che vivranno in Me. In verità vi dico per un'altra volta che chi ha sete e venga a Me beverà e non avrà più sete, perché la mia Grazia aprirà in lui fonti e fiumi d'acqua viva. E chi non crede in Me perirà come salma dove la vita non può sussistere. In verità vi dico che dopo di Me non cesserà la Fonte, perché Io non morrò ma vivrò e, dopo che me ne sarò andato, andato e non morto, ad aprire le porte dei Cieli, un Altro verrà che mi è uguale e che completerà la mia opera facendovi comprendere quello che vi ho detto e incendiandovi per farvi "luci", posto che avete accolto la Luce».
DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO
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