Santa Veronica Giuliani
(demonio – inferno – ingratitudine)
“Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Per seguire Gesù dobbiamo imparare a lottare. Veronica nel suo cammino ha combattuto dure battaglie contro il proprio egoismo. Lei ci insegna che per accogliere la grazia dobbiamo liberare il cuore dal nostro “io”.
Quanto mi abbia dato da fare è cosa incredibile; e mi sembra che il difficile e più crudele nemico che abbiamo, siamo noi stessi. (D I, 286) L’amor proprio è quell’impedimento per cui l’amore di Dio non ha tutto il dominio in me. (D III, 1105)
Questa notte, ho sofferto molto: il tentatore mi voleva inquietare. Mi metteva davanti tante cose per farmi disperare; mi diceva ero sua e che non c’è misericordia per me. Io gli ho detto: Certo, che presso di te, non c’è né misericordia né pietà; ma io confido in Dio; nella sua carità, nel suo amore e nella sua misericordia. Qui sto salda, per mezzo dei suoi santi meriti; spero nel suo sangue preziosissimo. Lui ha cominciato a tentarmi di bestemmia. Voleva che maledicessi il sangue prezioso di Gesù e tutto quello che ha operato per la nostra salvezza. Ho riso di gusto di questi suoi insegnamenti; ho preso l’acqua benedetta e l’ho gettata verso quei fantasmi che stavano qui, in cella. Subito è sparito via tutto. (D II, 611)
Si scoprono i modi di Dio e si vede con quale trascuratezza io abbia negoziato i doni di Dio, le opere di Dio, le grazie di Dio. Lui con tanto amore, ed io con tanta ingratitudine! Ho visto distintamente tutto ciò nel divino specchio di Dio, dove si vede ogni minimo neo, tutti i pensieri, tutte le opere come stanno davanti a Lui, tutte le parole ed ogni cosa con distinzione. (D III, 968)
Il Signore mi ha partecipato un dolore interno per tutte le offese che si fanno a Lui, e specialmente, per l’ingratitudine di molti, che non vogliono avvalersi di così grandi tesori che sono tutti i tormenti sofferti da Gesù ed il prezzo del suo sangue. Fra questi ingrati, ci sono anche io, e, per il dolore di ciò, ho provato agonia di morte. (D III, 34)
Silvia Reali
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