Trionfo dell’orgoglio
Messe nere, profanazione dell’Eucarestia, adorazione di Satana. Incredibile mistero di superbia di Lucifero e di umiltà di Gesù Sacramentato.
“Già il mistero di iniquità è in azione” (2 Tess. 2,7), scrive Paolo che però ignorava una perversità che precede l’avvento dell’apostasia
e la manifestazione dell’uomo di peccato, l’Anticristo. La Misericordia di Dio ha tenuto nascosto a Paolo questo peccato (di profanazione dell’Eucarestia) che fa fremere tutto il Cielo. Ma quando i nove decimi
dell’Umanità respingeranno Colui che trattiene l’evolversi del mistero di iniquità, allora questo mistero diventerà orrenda realtà col nefando regno della Bestia che si proclamerà
Dio e pretenderà onori divini che le verranno trubutati. La Bestia verrà invocata ed evocata con riti osceni in suo onore. Che nome darò alle orrende orgie concluse in tresche sataniche nelle quali signore
e sacerdote è lo stesso Licifero? Che nome userò per chiamare con termine proprio questo peccato supremo, questa religione satanica, superiore in atrocità ad ogni barbara religione antica o attuale dei
Selvaggi?
Qui non s’immolano solo corpi di vittime innocenti, come un tempo a Moloch. Qui non si uccidono uomini civili per farne omaggio all’idolo selvaggio. Qui s’immola,
si colpisce, si dà in sacrificio all’Avversario l’Innocente, l’incarnato e immolato Figlio di Dio, vivente nel SS. Sacramento col suo Corpo, col suo Sangue, con la sua Anima e Divinità. Come
deve ridere col suo orrendo, sardonico riso. Lucifero in questa sua epoca di gloria! A questo Spirito maledetto, scacciato e fulminato da Dio, a Satana seduto su quel trono che gli uomini gli stanno innalzando. Al suo orribile
scherno è offerto l’Agnello che mai poté vincere, ma che lo vinse cento e mille volte liberando le anime dall’infame suo potere.
Sarà vinto Satana, ma intanto egli ha una parvenza di vincitore, una larva di vittoria: il Sacramento dei sacramenti, questo mistero di amore, per il quale anche il più
serafico amore riesce sempre insufficiente a dargli degno onore, è offerto a Satana come mezzo per il suo effimero trionfo. Se coloro che profanano le Sacre Specie ignorassero che in esse sta Cristo quale fu in Terra
e ora sta in Cielo, se non credessero alla sua Presenza reale, le loro pratiche si ridurrebbero a semplice atto di magia. Ma essi sanno, capiscono, e ciò non ostante, compiono la suprema profanazione. Ciò costituisce
il loro peccato senza perdono” (Lez. Epist. ai Rom. p. 52).
“Alcuni sono arrivati, che orrore per il mio Cuore, a vendere il mio Corpo (Ostie Consacrate) al Nemico perché ne faccia scempio nelle Messe nere. Non posso dire cosa il Nemico inventi per insultarmi. Chiudo gli occhi
e apro il mio Cuore, perché la sua amarezza possa riversarsi nei cuori dei pochi miei fratelli. Il calice trabocca. Non può più contenere le tante crudeltà umane che l’arte diabolica va escogitando
per provocare la pazienza di Dio” (A un’anima, 28 gen. ‘78).
E’ il trionfo dell’orgoglio di Satana sull’umiltà di Cristo. In pratica è la disfatta di Lucifero, dimostra tutta l’assurdità e malizia
della sua stolta superbia.
“Satana sa che i tempi stringono... Dietro il paravento delle razze, delle hegemonie e delle politiche, in realtà combattono tra loro il Cielo e l’Inferno. Basterebbe
che meno di un quarto dei credenti fosse realmente credente nel mio Nome perché Satana venisse sconfitto” (Quad. ‘43, p. 24).
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