Preghiera di unione
La preghiera di contemplazione infusa, la preghiera di quiete e la preghiera di unione sono tre tappe che si susseguono nello stesso tipo di orazione contemplativa che si fa sempre
più profonda. Più si avanza e più l’unione con Dio aumenta di frequenza, durata e intensità. Per questo è molto importante dedicare dei tempi extra, oltre a quelli della preghiera comunitaria,
per poter giungere più facilmente e senza sguardi indiscreti all’unione completa in fondo all’anima. A volte si ricevono grazie mistiche quali impeti, piaghe d’amore, ferite d’amore, tocchi divini...
Ciò che caratterizza maggiormente questa preghiera è l’unione della nostra volontà alla volontà di Dio, è un abbandonarsi ed un confidare totalmente
nell’Amato (cf 5 M 3, 3). L’anima è ben determinata a fare in tutto la volontà dello Sposo (5 M 4, 4). E sente una gioia, una pace ed una felicità che stanno al di sopra di tutte le gioie,
i piaceri e le soddisfazioni della terra (5 M 1, 6).
Quando arriviamo a questo stato di unione con Dio, san Giovanni della Croce ci raccomanda di non distrarci perché è più prezioso al cospetto del Signore e dell’anima
e di maggior profitto per la Chiesa un briciolo di puro amore che tutte le opere insieme, quantunque sembri che l’anima non faccia niente... Si farebbe un grave danno all’anima e alla Chiesa se, anche per breve
tempo, si spingesse ad occuparsi in cose esteriori ed attive, sia pure di grande importanza... Quelli dunque che sono molto attivi e che pensano di poter tenere in pugno il mondo con le loro prediche e con le loro opere esteriori,
ricordino che sarebbero di maggior profitto per la Chiesa e molto più accetti a Dio... se spendessero almeno la metà del tempo nello starsene con Lui in orazione... con minor fatica otterrebbero più con
un’opera che con mille per il merito della loro preghiera... altrimenti tutto si ridurrà a dare vanamente colpi di martello e a fare poco più che niente, talvolta anzi niente e anche danno (C 29, 2-3).
In questo grado di unione l’anima impiega tutte le sue energie al servizio dello Sposo, compiendo anche opere esternamente appartenenti al servizio dell’Amato (C 36, 4).
E non le importa di soffrire quanto sia necessario per amore del suo Sposo poiché adesso la sofferenza per lei è gustosissima e utilissima (C 36, 12).
Da parte sua Gesù non si lascia vincere in generosità e fa innamorare sempre di più l’anima promettendole che sarà il suo Sposo e la chiama con parole
d’amore. Santa Teresa dice che questo stato è come quello di due innamorati che si incontrano spesso per conoscersi meglio in vista del matrimonio. E l’anima è così innamorata che da parte
sua fa tutto ciò che può perché non venga meno questo Fidanzamento divino. (5 M 4, 4).
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