Esempi di vita
Carlo Carretto
Carlo Carretto era un religioso che sognava di fondare un convento nelle Alpi, ma un’iniezione mal fatta lo lasciò zoppo per tutta la vita. Invece di andare
sulle Alpi, andò 10 anni nel deserto del Sahara dove, nel silenzio e nella solitudine, imparò ad amare di più Dio e scrisse dei libri molto belli, letti in tutto il mondo. Per questo, ha potuto scrivere:
“Ora ringrazio Dio per quello che ha fatto con me e per la mia gamba zoppa che sto trascinando con un bastone da trenta anni”.
Sicuramente, molti santi non sarebbero mai diventati tali se Dio non avesse permesso nella loro vita fallimenti o malattie, che li avesse fatti avvicinare di più
a lui. Molti si avvicinano maggiormente a Dio tramite le sofferenze più che con una vita sana e piacevole. Perciò dobbiamo ringraziare Dio per molti dei suoi interventi dolorosi nella nostra vita, perché
ci fanno maturare e crescere spiritualmente molto di più pochi mesi di malattia di un anno di vita sana e normale.
Carlo Carretto dice: “Dio non è mai assente dalla nostra vita né può esserlo”. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo (At 17,
28). “Ma quanti atti di fede per imparare a navigare nel mare di Dio ad occhi chiusi e con la convinzione che, se affondiamo, affondiamo in lui, nel divino ed eterno Presente! Felice chi impara a vivere questa navigazione
in Dio e sa rimanere sereno, anche quando aumenta la tempesta”(51).
Sì, felice l’uomo che sa che Dio è il compagno della vita, che mai lo lascerà solo, e che continua a dirgli continuamente e specie nei momenti
più difficili della vita: Io non ti lascerò né ti abbandonerò (Gs. 1, 5). Per questo, non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada (Gs.
1, 9).
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