Il disertore di Noes (1809-1811).
Nella nostra storia siamo giunti ad un episodio che potrebbe prestarsi a gettare un'ombra fosca sulla vita di Giovanni Maria Vianney, a un fatto oscuro e torbido sul quale, muniti di documenti sicuri, speriamo di fare risplendere la maggior luce possibile.
Il curato d'Ecully aveva ottenuto che il suo allievo fosse iscritto con gli esenti dal servizio militare. Come abbiamo visto, la legge non dispensava che i chierici ammessi agli ordini maggiori e l'eccezione, che riguardava i seminaristi lionesi, era dovuta ad un favore speciale, concesso dall'Imperatore a titolo grazioso 1
Nell'anno 1809 Napoleone sembrava ormai agli estremi, perché l'Austria e la Spagna, minacciate nella loro indipendenza, si erano armate e lo tenevano come tra due fuochi; gli Spagnoli rifiutavano Giuseppe Bonaparte come re ed i marescialli francesi lo imponevano ai rivoltosi. In questa occasione l'Imperatore si recò al posto che, secondo lui, era più pericoloso, ed il suo genio lo farà trionfare una volta di più ad Eckmuhl il 22 aprile ed a Wagram il 6 luglio 2. Ma l'aquila di Francia stava per incominciare nel suo volo la parabola discendente: la sua stella cominciava ad impallidire e già si annunciavano i primi rovesci; la Spagna stessa, non volendo dichiararsi vinta, si preparava a prolungare la sua lotta fino al 1814.
Per continuare la guerra aveva quindi bisogno di nuove truppe e se le procurò anche se la Francia era già esausta; prima del 1807 la legge era stata inumana, ma a quest'epoca divenne mostruosa e peggiorerà di anno in anno fino a chiamare sotto le armi, per farne carne da macello, adolescenti e uomini già esentati o riscattati 3. Così parla indignato uno storico filosofo, che scrisse questo giudizio prima che conoscesse la legge del servizio militare per tutti, e che morì prima di potere assistere alle più atroci ecatombi. Nel 1809 furono arruolate in anticipo due classi e furono incorporati anche tutti quelli che erano sfuggiti alla coscrizione del 1806 4
Nulla era stato detto nella Diocesi di Lione circa il privilegio che esentava dal servizio militare tutti gli ecclesiastici, e per un'eccezione affatto inattesa, solo Giovanni Maria ed altri tre seminaristi furono chiamati sotto le armi 5.
Di chi era la causa? Dell'abate Balley per avere forse tralasciato in quell'anno, ritenendolo un passo inutile, di rammentare all'arcivescovado che il giovane Vianney continuava gli studi 6; oppure dei Vicari Generali per avere dimenticato di farlo iscrivere tra gli studenti del Seminario? 7. È impossibile decidere con sicurezza, ma sta il fatto che l'ufficio di reclutamento arruolò con altri giovani della classe del 1810 e 1811 anche questo coscritto della classe 1807. Il suo foglio di arruolamento lo diceva destinato all'armata dei marescialli, le reclute dei quali doveva immediatamente raggiungere alla caserma di Bayonne.
L'ordine di chiamata raggiunse Giovanni Maria ad Ecully. Spaventato, l'abate Balley si recò tosto a Lione per chiarire il caso del suo allievo, ma l'ufficio di reclutamento rifiutò di considerare come seminarista questo studente già vecchio, che prendeva alloggio in una masseria di campagna e riceveva le lezioni in un presbiterio, tanto più che il suo nome non figurava sulla lista officiale, rilasciata dall'autorità diocesana. La nota che il Vicario generale Courbon stese in favore del coscritto Vianney e che l'abate Balley presentava come un argomento decisivo, arrivò a fatti compiuti, per cui tutte le pratiche intraprese non ebbero alcun risultato.
A Giovanni Maria non rimaneva che obbedire ... Ma quale pena morale desolante! Avrebbe ben presto ventiquattro anni ed era avanzato negli studi come uno scolaro di quindici anni!... Come arrivare al Sacerdozio? In verità, Giovanni Maria poteva vedere in questo nuovo svolto della sua vita la tomba delle sue più belle speranze.
La legge permetteva di farsi sostituire al servizio militare 8 e Giovanni Maria si raccomandò a suo padre, perché volesse usare di questo mezzo, che gli permetterebbe di continuare i suoi studi. Matteo Vianney, che a questo momento non aveva ancora dato il definitivo consenso alla vocazione del figlio, non fece molto caso di questa insistenza, forse anche perché aveva già dovuto riscattare il figlio maggiore Francesco e la sua povertà non gli permetteva una nuova spesa sì gravosa 9; ma l'angoscia di questo povero giovane e le lagrime di lui infine lo commossero, e, preso il denaro che gli era a disposizione, fece gli otto chilometri che lo separavano da Lione per cercare il supplente tanto desiderato. Margherita Vianney ci dice che un giovane aveva accettato la sostituzione col compenso di tremila franchi 10, duecento franchi di regalo ed un piccolo corredo, ma alcuni giorni dopo questo medesimo giovane si presentava alla dimora dei Vianney e deponeva alla soglia della casa il sacco ed i duecento franchi ricevuti. A Giovanni Maria non rimaneva altro che partire11.
Il 26 ottobre entrò come recluta a Lione e vi rimase due soli giorni, appena abbastanza per conoscere la vita di caserma, della quale conservò un penoso ricordo, profondamente contristato dalla condotta cattiva dei suoi compagni e dalle loro bestemmie 12. Il lavoro intellettuale assiduo e le mortificazioni che si infliggeva ad Ecully, gli avevano diminuito le forze; il brusco cambiamento di abitudini determinò in lui una forte febbre che lo consumava. Il 28 ottobre fu costretto a rimanere a letto, ed i medici della caserma, trovandolo grave, lo fecero trasportare all'ospedale, nella sala Saint-Roch, riservata ai soldati. Più tardi, facendo allusione ai due soli giorni passati nella caserma, soleva dire: «Al governo non ho consumato che un pane» 13.
Durante i quindici giorni passati all'ospedale di Lione fu visitato dall'abate Balley, dai suoi parenti di Dardilly ed Ecully e dalla cugina Margherita Humbert, allora diciassettenne, che dice: «Ebbi la fortuna di passare una parte della sera con lui e dividere il suo piccolo pasto; non mi parlò quasi che di Dio e della necessità di fare la sua santa volontà»14.
Il 12 novembre, un contingente di soldati destinati all'armata di Spagna partì da Lione per Roanne, dove le reclute facevano i loro esercizi. Giovanni Maria Vianney, appena convalescente, fu chiamato a fare parte del convoglio militare e, perché troppo debole per camminare a piedi, seguì le truppe in carrozza, senza divisa militare, col solo sacco d'ordinanza. Le scosse della vettura ed il freddo già intenso gli procurarono una grave ricaduta e, quando giunse a Roanne, tremante dalla febbre, dovette essere consegnato all'ospedale diretto dalle Suore di Sant'Agostino, ove dovette restare sei settimane.
Di là fece scrivere alla sua famiglia e subito suo fratello maggiore Francesco, già suo grande amico, si recò a visi tarlo, ed anche i genitori, pure inquieti, non dubitarono di intraprendere questo duro viaggio per rivedere il loro figlio. I complimenti e gli «arrivederci» più commoventi non valsero a distruggere la pena dei buoni genitori, che ritornarono a Dardilly desolati, col triste presentimento che Giovanni Maria non sarebbe più guarito.
La madre aveva pregato le religiose perché facessero le sue veci presso il figlio, raccomandazione, per altro, superflua, perché le Suore distinsero subito questo cortese coscritto, così paziente e tranquillo, «che recitava devotamente il Rosario», e lo circondarono delle cure più delicate, come un fanciullo. Ne fa fede la sua parola stessa, quando dice: «Non dimenticherò mai le tenere cure ricevute da tutte le Religiose di Roanne» 15
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Canonico FRANCESCO TROCHU
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