CRISTO, VITA DELL'ANIMA
Tutto è semplice in Dio. Le sue perfezioni sono, in lui, realmente identiche a lui stesso; di più, la nozione di santità non può essergli applicata che in modo assolutamente trascendente e nei limiti del linguaggio analogico. Noi non abbiamo termini appropriati per rappresentare adeguatamente la realtà di questa perfezione divina; pertanto ci è permesso di adoperare un linguaggio umano. Che cosa è dunque la santità in Dio?
Secondo il nostro modo di parlare, ci sembra che essa si componga di un doppio elemento: prima di tutto, allontanamento infinito di tutto ciò che è imperfezione, di tutto ciò che è creatura, di tutto ciò che non è Dio stesso.
Questo è soltanto un aspetto «negativo». C'è un altro elemento che consiste in ciò: Dio aderisce per mezzo di un atto immutabile e sempre attuale della sua volontà al bene infinito (che non è altro che Egli medesimo), in modo da conformarsi adeguatamente a tutto ciò che costituisce questo bene infinito. Dio conosce perfettamente sé stesso: la sua Sapienza infinita gli mostra la propria essenza come la norma suprema di ogni attività: Dio non può volere, fare od approvare niente, per la sua sovrana saggezza, che non sia regolato su quest'ultima norma di ogni bene, che è l'essenza divina.
Questa adesione immutabile, questa conformità suprema della volontà divina all'essenza infinita considerata come norma ultima di attività è perfettissima, poiché in Dio la volontà è realmente identica all'essenza.
La santità divina si ricollega dunque all'amore perfettissimo e alla fedeltà sovranamente immutabile, con le quali Dio ama sé stesso infinitamente (1).
E siccome la sua suprema Sapienza mostra a Dio che egli è il Perfettissimo, il solo essere necessario, essa fa sì che Dio riferisca tutto a sé stesso ed alla propria gloria. Perciò i Libri Santi ci fanno sentire il canto degli angeli: «Santo, Santo, Santo ... il cielo e la terra sono ripieni della vostra gloria». È come se gli angeli dicessero: «Voi siete il Santissimo, o Dio, Voi siete la Santità stessa, perché, con una sovrana Saggezza, Voi vi glorificate degnamente e perfettamente».
Da ciò deriva che la santità divina serve di fondamento primo, di esemplare universale e di sorgente unica ad ogni santità creata. Voi capite infatti che, amando necessariamente sé stesso con infinita perfezione, Dio vuole necessariamente pure che ogni creatura esista per la manifestazione della sua gloria (1), e, restando al suo posto di creatura, agisca soltanto conformemente alle relazioni di dipendenza e di fine che la Saggezza eterna trova nell'essenza divina.
Più dunque c'è in noi dipendenza d'amore verso Dio, di conformità della nostra libera volontà al nostro fine primario (che è la manifestazione della gloria divina), più noi aderiamo a Dio. Questo può effettuarsi soltanto col distacco da tutto ciò che non è Dio. Più, infine, questa dipendenza, questa conformità, questa adesione, questo distacco sono fermi e stabili, più la nostra santità è elevata (2).
Beato Dom COLUMBA MARMION
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