Le spose di Gesù
Notte dei sensi
La notte dei sensi viene considerata come la porta d’entrata della contemplazione infusa. L’anima che sta iniziando a gustare le grazie e le gioie della contemplazione si
sente innamorata del Signore ogni giorno di più. Lo Spirito Santo continua ad invaderla con i suoi doni, sempre più grandi, e a volte l’amore di Dio le si manifesta attraverso carezze divine. Queste esperienze,
che tutti possiamo ricevere, si allontanano dall’anima nella misura in cui essa penetra nella notte dei sensi.
Durante questa notte l’anima deve purificarsi da ogni attaccamento sensibile alle creature e perciò deve anche rinunciare alle consolazioni spirituali. Di tanto in tanto
queste possono ritornare affinché la notte non sia troppo pesante e ci sia un po’ di respiro. Ma sono momenti corti e di transizione. Nell’oscurità in cui si trova, l’anima crede di essere stata
abbandonata da Dio; più lo cerca e più le sembra che le sfugga. Lo supplica, piange per Lui, ma Egli non sembra ascoltare. L’anima si trova nell’aridità più completa, senza appoggi né
consolazioni sensibili. Non prova piacere né attrazione per niente. Tuttavia possiede una grande forza interiore che la rende fedele e diligente nel compiere i suoi doveri e nel cercare il suo Amato Gesù giorno
e notte. Dice san Giovanni della Croce: «Al buio e sicura / senza altra luce né guida / se non quella che le ardeva nel cuore».
In questi momenti la croce si rende ben presente nella sua vita e in modo speciale. A volte arrivano insieme gravi malattie, con forti tentazioni del demonio, scherni e persecuzioni
da parte dei suoi amici o dei superiori. Persino il direttore spirituale la può sconcertare per mancanza di una visione chiara. Le sorelle della comunità la umiliano e non la capiscono. Non prova gioia per le
cose di Dio né per le creature. La infastidisce la preghiera, che si riempie di pensieri inutili. È impaziente e commette delle imprudenze... Tutto questo è un vero martirio per il suo cuore amante, che
soffre profondamente, credendo che ciò che gli accade dipenda dai suoi numerosi peccati. E la promessa sposa piange e geme cercando il suo Amato, che continua ad essere assente ed a tacere. La sua natura sembra ribellarsi
a tale e tanta sofferenza ed è tentata di abbandonare tutto e di rinunciare al cammino di santità.
Si sente smarrita, non sa cosa le succede. Crede di perdere l’equilibrio e la sicurezza. Il mondo le gira intorno vorticosamente. Prova un senso di regressione e di fallimento...
In alcuni casi si ha uno spirito di fornicazione... con abominevoli e forti tentazioni... Altre volte c’è uno spirito di bestemmia così forte che per poco la persona non arriva a pronunciarle... In altri
casi vi sono mille scrupoli... (1 N 14, 1-3).
Nonostante tutto l’anima, che si era consegnata in dono permanente come vittima d’amore, rinnova la sua offerta e abbraccia la croce dell’Amato, cercando di evitare
tutto ciò che gli possa dispiacere... Così Gesù la purifica e la stacca dalle creature in modo tale che la sua consolazione e la sua gioia risiedano soltanto in Dio.
Nei momenti in cui la croce si fa più pesante, l’anima deve avvicinarsi maggiormente a Gesù Eucaristia e dirgli: «Se andassi per valle oscura non temerei alcun male, perché Tu Signore sei con me» (Sl 23, 4). La croce e il tabernacolo devono stare insieme. La croce la purifica e la
libera dalle cose di questo mondo perché possa somigliare a Gesù Eucaristia, che si trova in stato di vittima permanente. La croce e l’Eucaristia devono essere i due libri principali, insieme alla Sacra
Scrittura, che l’anima deve leggere e vivere per camminare sicura sulla strada verso l’Amore.
Il suo Sposo è uno Sposo di sangue, uno Sposo coronato di spine che vuole così la sua sposa. E lei continua a gemere per il suo Sposo perduto e sta in sua compagnia ai
piedi della croce. Ci sono dei giorni in cui il suo Gesù le fa trascorrere dei momenti di cielo e le rivela qualcosa del suo ministero trinitario. Tuttavia l’anima si sente così indegna e peccatrice da
immergersi nel suo nulla e nel suo peccato.
Padre Angel Peña
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