VOGLIA DI PARADISO
L'uomo può vedere Dio solo se Lui glielo concede, dotandolo di un dono soprannaturale, senza del quale non è possibile alcuna visione superiore.
Ed è incredibile sapere che questo dono all'uomo è già stato concesso, perché Dio, nella sua infinita liberalità, per pura sua grazia, gli è
venuto incontro, elevandolo a una condizione di vita e di conoscenza che trascende infinitamente quella creaturale.
È il dono della Grazia, che ha due aspetti diversi e complementari:
• nella vita terrena, è elevazione e partecipazione alla stessa vita di Dio, e si chiama "lumen Gratiae" (luce che nasce dalla grazia);
• nella vita futura, è capacità di vedere Dio come Egli è; di contemplarlo nel suo mistero, nella profondità del suo essere, e si chiama "lumen
Gloriae" (luce che proviene dallo stato di gloria). Per quanto riguarda la vita futura, l'apostolo Giovanni dice: «sappiamo però che quando Egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché
lo vedremo così come Egli è».
E l'apostolo Paolo: «Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò
perfettamente, come anch'io sono conosciuto».
Nell'Apocalisse leggiamo: «i suoi servi lo adoreranno; vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte».
Dunque:
- conosceremo Dio come Lui si conosce;
- lo ameremo come Lui si ama;
- godremo di Lui come Egli gode della sua felicità.
Questa elevazione e partecipazione alla stessa vita divina sono ciò che di più alto e affascinante si possa immaginare.
Don Novello Pederzini
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