IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO
- L'anima che si avvicina alla Croce con fede viva viene purificata da' suoi peccati ed iniziata alle conoscenze superiori, viene ricoperta dalla candida veste della purezza
e disposta a ricevere gli impulsi della grazia.
L'anima che si avvicina alla Croce con speranza viene unita a' miei stessi patimenti e resa degna della nuova vita di grazia e di giustizia.
L'anima che si avvicina alla Croce con la carità ardente partecipa ai meriti e ai frutti della Redenzione. Il suo amore sale al Padre con il mio olocausto e la sua vita
diventa una mistica immolazione.
L'anima che si appressa alla Croce con le virtù teologali, accompagnate dalla umiltà, dalla mortificazione e dall'amore, si prepara ad entrare nei Misteri
della Passione per gustare poi quelli della gloria.
L'anima che adora e bacia le mie piaghe e attinge, con devozione, il Sangue che ne esce, acquista una vita nuova, una vita di luce, di grazia e di amore. L'intelletto si
illumina delle verità eterne, il cuore palpita per le attrazioni soprannaturali, e lo spirito trascina la vita per le vie della santità.
L'anima che ripensa alle mie parole pronunziate sulla Croce, le sente ripetere nel più profondo, come fossero dette per lei, intende il mio verbo di amore e la potenza,
la grandezza e l'efficacia della mia carità.
L'anima che stabilisce la sua dimora nelle mie piaghe, e specialmente in quella del Costato, è difesa da ogni tentazione: a poco a poco si attutiscono in essa le esigenze
della vita naturale, perde la conoscenza delle cose caduche per ricordare soltanto quelle eterne.
L'anima che tiene fisso lo sguardo sulla Croce, sulle mie membra straziate, per offrirmi al Padre come ostia immacolata, piacente a Lui, riceve in sé, con la vita del
Sangue, il riflesso della divina Misericordia.
L'anima che vive accanto alla Croce, invocando la virtù del mio Sangue, non sente l'aridità; essa è sempre irrorata dalla mistica rugiada fecondatrice.
L'anima che seppellisce la propria vita nelle profonde amarezze del mio Cuore squarciato, troverà, alla morte, la vita eterna. L'anima che, contemplandomi crocifisso,
adorerà i decreti della Giustizia e della Misericordia, troverà, in morte, un compenso di amore.
L'anima che mi offrirà al Padre come vittima di amore, di espiazione e di Redenzione, meriterà di essere offerta da me stesso al Padre perché abbia la beatitudine
eterna.
Chi desidererà distaccarmi dalla Croce, con la riparazione e con l'amore, avrà la grazia di sentirsi unito alle mie piaghe, alla mia Passione, alla mia immolazione
e perciò a' miei meriti, alla mia vita e alla mia gloria. - q. 14
SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO
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