La Battaglia Finale del Diavolo
Papa Paolo VI ammette che la Chiesa è stata invasa dal pensiero secolare
Lo stesso Paolo VI dovette ammettere, otto anni dopo la fine del Concilio, che “l’apertura al mondo è diventata una vera e propria invasione del pensiero secolare nella Chiesa. Siamo stati forse troppo deboli ed imprudenti.”161A Solo tre anni dopo il Concilio, Paolo VI aveva ammesso che “La Chiesa attraversa, oggi, un momento di inquietudine... si direbbe persino di auto demolizione.”162 E nel 1972, in quella che probabilmente è l’affermazione più scioccante che sia mai stata pronunciata da un Pontefice Romano, Paolo VI lamentò il fatto che “da qualche parte, il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio”.163 Fermiamoci un attimo per approfondire i motivi evidenti che hanno spinto Paolo VI a rilasciare queste incredibili affermazioni.
La Chiesa si “apre” al “dialogo” con i nemici comunisti e Massoni
Con il Vaticano II ha avuto inizio un vasto sforzo di collaborazione con le forze del mondo, la cosiddetta grande apertura al mondo. Non v’è documento che chiarisca meglio questo concetto della stessa Gaudium et Spes: “Con lo studio assiduo” – riferendosi a ogni sacerdote, vescovo o membro della gerarchia Cattolica – “si rendano capaci di assumere la propria responsabilità nel dialogo col mondo e con gli uomini di qualsiasi opinione”.
Ci si potrebbe chiedere cosa ci sia di sbagliato nel cercare la collaborazione ed il dialogo con gli uomini, qualunque sia la loro opinione, sopratutto in quelle aree in cui la Chiesa può trovare con loro una base di accordo. Ancora una volta, i Papi pre-conciliari ci avevano avvertiti che uno dei tranelli del diavolo è proprio quello di far passare il male sotto forma apparente di bene. Parlando specificamente di questo appello alla collaborazione e al dialogo con i Comunisti, spacciato per motivi che sarebbero stati apparentemente comuni a tutta l’umanità – il che è esattamente quel che il diavolo spera che faccia la Chiesa, ovvero gettare le proprie armi e unirsi al nemico – Papa Pio XI ci avvertì così, nella sua Divini Redemptoris:
Il comunismo nel principio si mostrò quale era in tutta la sua perversità, ma ben presto si accorse che in tale modo allontanava da sé i popoli, e perciò ha cambiato tattica e procura di attirare le folle con vari inganni, nascondendo i propri disegni dietro idee che in sé sono buone ed attraenti. Sotto vari nomi che neppure alludono al comunismo, fondano associazioni e periodici che servono poi unicamente a far penetrare le loro idee in ambienti altrimenti a loro non facilmente accessibili; anzi procurano con perfidia di infiltrarsi in associazioni cattoliche e religiose. Così altrove, senza punto recedere dai loro perversi principi, invitano i cattolici a collaborare con loro sul campo così detto umanitario e caritativo, proponendo talvolta anche cose del tutto conformi allo spirito cristiano e alla dottrina della Chiesa … Procurate, Venerabili Fratelli, che i fedeli non si lascino ingannare! Il comunismo è intrinsecamente perverso e non si può ammettere in nessun campo la collaborazione con esso da parte di chiunque voglia salvare la civilizzazione cristiana.164
Papa Pio XI non avrebbe potuto essere più chiaro di così sul dovere che ha la Chiesa Cattolica di evitare qualsiasi “dialogo” o collaborazione con i Comunisti. Ma perché? Come dice il detto: dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei. Pio XI riconobbe che se ci si avvicina troppo ad un certo tipo di persone, si verrà inevitabilmente influenzati da quest’ultime, diventando simili a loro, malgrado tutto. Se si collabora con le potenze del mondo, esse tenderanno a sedurci, facendoci diventare proprio come loro. Se la Chiesa si aprisse al mondo - e con questo intendiamo dire se cessasse ogni opposizione alle potenze secolari, contro le quali invece una volta si opponeva - se affermasse di dover, d’ora in avanti, collaborare e dialogare con i suoi nemici, allora i suoi membri diventerebbero proprio come coloro contro i quali un tempo combattevano. L’apertura verso il mondo porterebbe quindi ad una Chiesa che diventa simile ad esso, come lo stesso Paolo VI fu costretto ad ammettere nell’affermazione che abbiamo appena riportato.
Padre Paul Kramer
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