La Battaglia Finale del Diavolo
Quei “conservatori” che negano che il Vaticano II rappresenti una rottura nei confronti della tradizione, o che contraddica gli insegnamenti tradizionali, non hanno evidentemente ascoltato con attenzione i promotori e gli agitatori presenti al Concilio, i quali invece affermano sfacciatamente la verità. Yves Congar, uno degli “esperti” del Concilio e uno dei leader di coloro che plasmarono le riforme del concilio, riconobbe con soddisfazione che “La Chiesa ha avuto la sua pacifica Rivoluzione d’Ottobre”.165 Congar ammise inoltre, come se fosse qualcosa di cui andar fieri, che la Dichiarazione sulla libertà Religiosa pubblicata dal Vaticano II era contraria al Sillabo del Beato Pio IX.166 Egli affermò:
Non può venir negato che la pronunziazione sulla libertà religiosa del Vaticano II afferma cose sostanzialmente in contrasto con quello che dice il Sillabo del 1864, anzi piuttosto afferma il contrario delle proposizioni 16, 17 e 19 di questo documento.167
Congar riconosce quindi, in maniera sfrontata, che il Vaticano II ha confutato un’infallibile atto di condanna degli errori, pronunciato da un Papa.
Ancor più degni di nota, in tal senso, sono gli interventi del cardinale progressista Suenens, tra i prelati più liberali del Ventesimo secolo e anch’egli Padre del Concilio, il quale parlò con tono trionfante dei vecchi regimi che erano stati spazzati via. Le parole usate da Suenens in elogio del Concilio sono rivelatrici di questo spirito, e sono forse tra le più raggelanti e terribili di tutte. Suenens dichiarò che “il Vaticano II è la Rivoluzione Francese della Chiesa”.168
Solo pochi anni fa, persino il Cardinale Ratzinger, a quanto pare non turbato da simili affermazioni, aggiunse che la Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II non è nient’altro che un “contro-sillabo”. Egli affermò:
Se si deve offrire un’analisi del testo (Gaudium et Spes) nella sua interezza, bisognerebbe affermare che esso è (insieme ai testi sulla libertà religiosa e le religioni del mondo) una revisione del Sillabo di Pio IX, una specie di Contro-Sillabo ... Lasciateci gioire nel dire che il testo serve come Contro-Sillabo e pertanto rappresenta, da parte della Chiesa, un tentativo di riconciliarsi ufficialmente con la nuova era inaugurata nel 1789 ... la partigianeria della posizione adottata dalla Chiesa sotto Pio IX e Pio X in risposta alla situazione creata dalla nuova fase storica inaugurata dalla Rivoluzione Francese, è stata corretta via facti in larga misura, specialmente in Europa Centrale, ma non esisteva ancora una base comune su cui fondare le relazioni tra la Chiesa ed il mondo che si era venuto a creare dopo il 1789. Infatti, un atteggiamento largamente contro-rivoluzionario ha continuato ad esistere tra nazioni a forte maggioranza Cattolica. Ormai quasi nessuno nega al giorno d’oggi che i concordati con la Spagna e l’Italia se sforzono di conservare un’impostazione del mondo che non corrisponde più ai fatti. E difficilmente si può negare che, per quanto riguarda l’educazione ed il metodo critico-storiografico della scienza moderna, vi è stato un anacronismo strettamente legato alla fedele adesione a questa vecchia impostazione di rapporti tra Chiesa e stato.169
Un Cardinale definisce “partigiani” due dei più grandi Papi della storia della Chiesa, perché hanno tentato di proteggere la Chiesa dagli errori del liberalismo e del modernismo! Secondo l’allora Cardinale Ratzinger, al Vaticano II la Chiesa fece un “tentativo” di “correggere” e “confutare” gli insegnamenti dei Beato Pio IX e di San Pio X, cercando di riconciliarsi piuttosto con la Rivoluzione Francese e l’Illuminismo.
Ma questo è proprio l’obiettivo finale dell’Istruzione Permanente, il dettagliato progetto della Massoneria per sovvertire la Chiesa! Fu proprio per evitare tutto ciò, che il Beato Pio IX aveva condannato, nel suo Sillabo degli Errori, l’affermazione secondo la quale “Il Romano Pontefice può e deve riconciliarsi e venire a composizione col progresso, col liberalismo e con la moderna civiltà” (proposizione condannata LXXX). Anche San Pio X, nella sua lettera apostolica Notre Charge Apostolique, aveva condannato il movimento Sillone in Francia, rimproverando i suoi appartenenti perché “non temono di compiere accostamenti blasfemi tra il Vangelo e la Rivoluzione”.
Eppure, secondo il Cardinale Ratzinger “non vi può essere ritorno al Sillabo, il quale può aver segnato il primo stadio del confronto col liberalismo, ma non può esserne l’ultimo”.170 Quale sarebbe quest’ultimo “stadio” in questo “confronto col liberalismo”? Secondo il pensiero del Cardinale Ratzinger, si tratta apparentemente dell’accettazione, da parte della Chiesa, di quelle stesse idee che invece in precedenza condannava! Affrontare il liberalismo accordandosi con esso non è altro che fare il doppiogioco. Il “confronto” col liberalismo, che proponeva Ratzinger, non è nient’ altro che una resa senza condizioni.
Per di più, a quanto pare il Cardinale Ratzinger riteneva che non andavano considerate superate solo le condanne del liberalismo, contenute nel Sillabo del Beato Pio IX, ma anche gli insegnamenti anti-modernisti di San Pio X, contenuti nella Pascendi. Nel 1990, la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò “l’Istruzione sulla Vocazione Ecclesiale del Teologo”. Nell’introdurre tale Istruzione alla stampa, il Cardinale Ratzinger affermò che certi insegnamenti del Magistero erano “da non considerare come parola finale in merito, ma servivano piuttosto come un tentativo di risolvere il problema e, in fin dei conti, come espressione di prudenza pastorale, una specie di disposizione temporanea”.171 Come esempio di queste “disposizioni temporanee”, il Cardinale Ratzinger citò “le affermazioni dei Papi del secolo scorso sulla libertà religiosa, così come le decisioni antimoderniste prese all’inizio del ventesimo secolo ...”172 – ovvero, gli insegnamenti di San Pio X promulgati all’inizio del 1900.
Questi commenti da parte del Cardinale Ratzinger dovrebbero creare disagio in ogni Cattolico, non solo perché rivelano che il Concilio ha fatto proprio uno degli obiettivi più importanti dei nemici della Chiesa, ma perché tali parole provengono dall’allora Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF), colui che avrebbe dovuto essere il custode della purezza della dottrina Cattolica. Si tratta della stessa persona, come vedremo, che ci ha portato lontani dall’interpretazione Cattolica tradizionale del Messaggio di Fatima.173
Padre Paul Kramer,
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