mercoledì 21 ottobre 2020

La Chiesa si “riconcilia” col liberalismo

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Quei “conservatori” che negano che il Vaticano II rappresenti  una rottura nei confronti della tradizione, o che contraddica gli  insegnamenti tradizionali, non hanno evidentemente ascoltato con  attenzione i promotori e gli agitatori presenti al Concilio, i quali invece  affermano sfacciatamente la verità. Yves Congar, uno degli “esperti”  del Concilio e uno dei leader di coloro che plasmarono le riforme  del concilio, riconobbe con soddisfazione che “La Chiesa ha avuto la  sua pacifica Rivoluzione d’Ottobre”.165 Congar ammise inoltre, come  se fosse qualcosa di cui andar fieri, che la Dichiarazione sulla libertà  Religiosa pubblicata dal Vaticano II era contraria al Sillabo del Beato Pio  IX.166 Egli affermò:

Non può venir negato che la pronunziazione sulla libertà religiosa del Vaticano II afferma cose sostanzialmente in contrasto con quello che dice il Sillabo del 1864, anzi piuttosto afferma il  contrario delle proposizioni 16, 17 e 19 di questo documento.167

Congar riconosce quindi, in maniera sfrontata, che il Vaticano II ha  confutato un’infallibile atto di condanna degli errori, pronunciato da  un Papa.

Ancor più degni di nota, in tal senso, sono gli interventi del cardinale  progressista Suenens, tra i prelati più liberali del Ventesimo secolo  e anch’egli Padre del Concilio, il quale parlò con tono trionfante dei  vecchi regimi che erano stati spazzati via. Le parole usate da Suenens  in elogio del Concilio sono rivelatrici di questo spirito, e sono forse tra  le più raggelanti e terribili di tutte. Suenens dichiarò che “il Vaticano II  è la Rivoluzione Francese della Chiesa”.168

Solo pochi anni fa, persino il Cardinale Ratzinger, a quanto pare  non turbato da simili affermazioni, aggiunse che la Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II non è nient’altro che un “contro-sillabo”. Egli  affermò:

Se si deve offrire un’analisi del testo (Gaudium et Spes) nella sua interezza, bisognerebbe affermare che esso è (insieme ai testi  sulla libertà religiosa e le religioni del mondo) una revisione del Sillabo di Pio IX, una specie di Contro-Sillabo ... Lasciateci gioire nel  dire che il testo serve come Contro-Sillabo e pertanto rappresenta, da parte della Chiesa, un tentativo di riconciliarsi ufficialmente con la nuova era inaugurata nel 1789 ... la partigianeria della posizione  adottata dalla Chiesa sotto Pio IX e Pio X in risposta alla situazione  creata dalla nuova fase storica inaugurata dalla Rivoluzione  Francese, è stata corretta via facti in larga misura, specialmente in Europa Centrale, ma non esisteva ancora una base comune su cui fondare le relazioni tra la Chiesa ed il mondo che si era  venuto a creare dopo il 1789. Infatti, un atteggiamento largamente  contro-rivoluzionario ha continuato ad esistere tra nazioni a forte maggioranza Cattolica. Ormai quasi nessuno nega al giorno d’oggi che i concordati con la Spagna e l’Italia se sforzono di conservare un’impostazione del mondo che non corrisponde più ai fatti. E  difficilmente si può negare che, per quanto riguarda l’educazione ed il metodo critico-storiografico della scienza moderna, vi è stato un anacronismo strettamente legato alla fedele adesione a questa  vecchia impostazione di rapporti tra Chiesa e stato.169

Un Cardinale definisce “partigiani” due dei più grandi Papi della  storia della Chiesa, perché hanno tentato di proteggere la Chiesa dagli  errori del liberalismo e del modernismo! Secondo l’allora Cardinale  Ratzinger, al Vaticano II la Chiesa fece un “tentativo” di “correggere” e  “confutare” gli insegnamenti dei Beato Pio IX e di San Pio X, cercando  di riconciliarsi piuttosto con la Rivoluzione Francese e l’Illuminismo.

Ma questo è proprio l’obiettivo finale dell’Istruzione Permanente, il  dettagliato progetto della Massoneria per sovvertire la Chiesa! Fu proprio  per evitare tutto ciò, che il Beato Pio IX aveva condannato, nel suo Sillabo  degli Errori, l’affermazione secondo la quale “Il Romano Pontefice può e  deve riconciliarsi e venire a composizione col progresso, col liberalismo  e con la moderna civiltà” (proposizione condannata LXXX). Anche  San Pio X, nella sua lettera apostolica Notre Charge Apostolique, aveva  condannato il movimento Sillone in Francia, rimproverando i suoi  appartenenti perché “non temono di compiere accostamenti blasfemi  tra il Vangelo e la Rivoluzione”.

Eppure, secondo il Cardinale Ratzinger “non vi può essere ritorno  al Sillabo, il quale può aver segnato il primo stadio del confronto col  liberalismo, ma non può esserne l’ultimo”.170 Quale sarebbe quest’ultimo  “stadio” in questo “confronto col liberalismo”? Secondo il pensiero  del Cardinale Ratzinger, si tratta apparentemente dell’accettazione,  da parte della Chiesa, di quelle stesse idee che invece in precedenza  condannava! Affrontare il liberalismo accordandosi con esso non è altro  che fare il doppiogioco. Il “confronto” col liberalismo, che proponeva  Ratzinger, non è nient’ altro che una resa senza condizioni.

Per di più, a quanto pare il Cardinale Ratzinger riteneva che non  andavano considerate superate solo le condanne del liberalismo,  contenute nel Sillabo del Beato Pio IX, ma anche gli insegnamenti  anti-modernisti di San Pio X, contenuti nella Pascendi. Nel 1990, la  Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò “l’Istruzione sulla  Vocazione Ecclesiale del Teologo”. Nell’introdurre tale Istruzione alla  stampa, il Cardinale Ratzinger affermò che certi insegnamenti del  Magistero erano “da non considerare come parola finale in merito,  ma servivano piuttosto come un tentativo di risolvere il problema e,  in fin dei conti, come espressione di prudenza pastorale, una specie  di disposizione temporanea”.171 Come esempio di queste “disposizioni  temporanee”, il Cardinale Ratzinger citò “le affermazioni dei Papi  del secolo scorso sulla libertà religiosa, così come le decisioni antimoderniste prese all’inizio del ventesimo secolo ...”172 – ovvero, gli  insegnamenti di San Pio X promulgati all’inizio del 1900.

Questi commenti da parte del Cardinale Ratzinger dovrebbero  creare disagio in ogni Cattolico, non solo perché rivelano che il  Concilio ha fatto proprio uno degli obiettivi più importanti dei nemici  della Chiesa, ma perché tali parole provengono dall’allora Prefetto  della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF), colui che  avrebbe dovuto essere il custode della purezza della dottrina Cattolica.  Si tratta della stessa persona, come vedremo, che ci ha portato lontani  dall’interpretazione Cattolica tradizionale del Messaggio di Fatima.173

Padre Paul Kramer,

Nessun commento:

Posta un commento