martedì 6 aprile 2021

BERNADETTE NEL SILENZIO DELLA VITA RELIGIOSA

 


BERNADETTE E LE APPARIZIONI DI LOURDES


Un miracolo anche per Bernadette. - La salute della giovane è sempre precaria e nella primavera del 1862, si aggrava improvvisamente. Frequenti crisi di asma ed una solenne polmonite la conducono alle porte dell'eternità. Quando le si dice:

- L'acqua della grotta guarisce gli altri ammalati. Perchè non guarisce anche te?

- La Santa Vergine - risponde -, forse vuole che io soffra!

- E perché può voler che tu soffra? - Perché ne ho bisogno!...

Il 28 aprile le condizioni di Bernadette precipitano. Vengono chiamati d'urgenza i suoi genitori e le vengono amministrati gli ultimi sacramenti, mentre i medici fanno consulto al suo capezzale. Bernadette respira a fatica e tutti attendono la sua fine. Ad un tratto essa chiede l'acqua della grotta; la beve e quasi subito il suo respiro si fa normale ed il suo volto si rianima.

- Mi sento guarita! - dice. - Ho sentito come una montagna staccarsi dal mio petto!

Il giorno seguente è lei che riceve il dottor Balancie stupefatto nel parlatorio dell'Ospizio.

«Sono stanca di veder tanta gente». - Bernadette ha un desiderio vivissimo di scomparire e supplica sacerdoti e vescovi che l'avvicinano che le indichino in quale comunità religiosa debba chiedere di essere accolta. È povera, non ha dote per farsi suora, è malaticcia, non potrà far gran che e le comunità diffidano non poco, ricordando il caso di Melania, la veggente di La Salette, che aveva preferito abbandonare la vocazione piuttosto che ripetere il noviziato. Attendendo che la SS. Vergine le significhi la sua volontà, Bernadette scrive in data 22 agosto 1864: «Sono stanca di veder tanta gente! Pregate per me, affinché Dio mi prenda con sé o mi faccia entrar presto nel numero delle sue spose. E il mio più grande desiderio, sebbene ne sia molto indegna».

Addio alla folla e alla grotta. - Finalmente nel 1866, quando Bernadette conta ormai 22 anni, le Suore della Carità di Nevers, le stesse che dirigono l'Ospizio di Lourdes, le aprono le porte della loro comunità. Viene accolta come postulante nella casa stessa di Lourdes, ma, terminato il postulantato, anche lei deve raggiungere la Casa Madre di Nevers per il noviziato. Prima di lasciare Lourdes per sempre, la Madonna le concede la gioia di poter assistere alla inaugurazione di una parte del grandioso santuario in costruzione. Si tratta della cripta, corrispondente al coro dell'attuale chiesa superiore. Il 21 maggio 1866, 50.000 pellegrini assistono alla Messa pontificiale, celebrata da Mons. . Laurence su di un altare posto tra la grotta ed il Gave. Gli occhi di tutti però sono puntati su Bernadette, che vi assiste con il gruppo di Figlie di Maria. È quello il suo addio alla folla che per tanti anni l'ha cercata e venerata.

Il 3 di luglio Bernadette si reca alla grotta e prega lungamente, baciando la roccia e gemendo:

«O Madre mia, o Madre mia, come potrò lasciarvi? La grotta era il mio paradiso!».

Non l'avrebbe più riveduta! Il 4 luglio parte da Lourdes dopo un doloroso distacco dai suoi parenti, e il 7 luglio 1866, entra con una compagna di vocazione nella Casa Madre delle Suore a Nevers. Ma quante lacrime al ricordo di Lourdes e dei suoi cari! Il giorno seguente la giovane è invitata a fare alle Suore un breve racconto delle apparizioni, poi non se ne parlerà mai più. Né lei né le compagne non dovranno mai più accennare ad esse. Bernadette diviene semplicemente una novizia come le altre e non avrà alcuna preferenza. Quando verranno a cercarla alla porta per vederla, si risponderà negativamente, eccetto in casi straordinari e per alcuni personaggi particolari.

Professione religiosa in punto di morte. - Ricevuto l'abito religioso il 29 luglio, Bernadette continua il suo Calvario. Le crisi di asma si ripetono: ha vomiti di sangue e una tosse terribile le squarcia il petto. Deve passare intere notti seduta sulla sponda del letto, con i piedi sopra una sedia per poter meglio respirare. Il 25 ottobre è in pericolo di vita. Accorre Mons. Fourcade, vescovo di Nevers, e vengono amministrati a Bernadette gli ultimi sacramenti. Poi il vescovo pronuncia la formula dei Voti religiosi e l'ammalata risponde debolmente: «Così sia!». In tal modo può morire da vera religiosa. Ma non è ancora la sua ora. Si riprende, perchè, a suo dire, deve ancor soffrire molto, prima di poter rivedere la Bella Signora» in cielo.

La notizia più dolorosa per la giovane novizia giunge da Lourdes: l'8 dicembre, festa dell'Immacolata, è morta la sua buona mamma. Aveva appena quarantun anni e due mesi. Bernadette piange come una bambina e pensa al babbo rimasto solo con i fratellini. Il pensiero del Paradiso la consola un poco. Sa che lassù ora l'attendono la Mamma del cielo e quella della terra.

 

Riflessioni: La Croce della malattia

Il collaudo della virtù di una persona spesso è la malattia. Finché non si è visto il suo comportamento su di un letto di dolore, la sua virtù può essere anche tutto orpello che riluce, ma che non resiste alla prova del crogiuolo.

Quando soprattutto la malattia dura a lungo, le anime che ne sanno usare bene, si affinano e si santificano più che con qualsiasi altro mezzo. Ma quale croce pesante è a volte la malattia, per sé e per gli altri!

Come comportarsi nella malattia. - Se il Signore permette che questa croce si posi anche sulle tue spalle, non perdere la fede, non lamentarti con Dio, ma fa' in modo di tendervi le braccia, direi con generosità, se non proprio con gioia.

Non far pesare sugli altri la tua sofferenza! Soffri nel silenzio finché ti è possibile, dando giorno per giorno uno scopo ben preciso al tuo dolore.

Se poi giungerai a velare il tuo martirio con un perpetuo sorriso, quale spettacolo più bello?

Allora la tua sofferenza sarà tutta moneta per il cielo.

Il soffrire passa - diceva Santa Teresa -, ma il merito di aver sofferto non passerà mai!».

Come assistere gli infermi. - Difficilmente si comprendono gli ammalati, se non si è mai provato, un poco almeno, la croce dell'infermità.

Il malato ridiventa bambino; a volte è capriccioso, instabile di umore, esigente.

Guardalo come se fosse Gesù stesso! Ti sarà più facile la pazienza, la bontà, la delicatezza verso di lui.

«Bernadette - dicevano le suore sue compagne - aveva per le ammalate cure materne», ed ebbe per questo l'ufficio di infermiera per molti anni.

p. Luigi Chierotti C.M.


Preghiera di accettazione nelle malattie. 

- Signore, che nella tua sapienza e bontà permetti che io sia oppresso da questa tribolazione, gradisci l'omaggio della mia rassegnazione volenterosa alle disposizioni della tua Provvidenza. Così vuoi tu e così voglio anch'io: si faccia sempre di me, secondo la tua volontà adorabile.

Degnati di accettare il mio sacrificio ed in ricambio infondi nel mio cuore la virtù della pazienza e della rassegnazione amorosa alla tua santa volontà. Sì, dammi pure tutte le croci che vuoi, ma insieme dammi la forza di portarle con pazienza, per tuo amore.

O Maria, tu che sei la «Salute degli infermi», ottienimi la guarigione, perché io possa lavorare ancora per la gloria di Dio e per il bene delle anime, o almeno ottienimi una perfetta rassegnazione alla volontà di Dio a mio riguardo (Sant'Alfonso).


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