In questo tempo che l’anima mia era in questa situazione, l’amante Signore pose sopra di me preziosi vestimenti di color bianco, adorni di preziose gioie, pose sopra il mio capo candido e lungo manto, tutto trasparente di luce, pose al mio collo preziosa collana, e sopra al mio capo preziosa corona. Dopo avermi così adornata, guardandomi amorosamente, fissava sopra di me le sue caste pupille, donò all’anima mia una purità angelica.
Nel vedermi così adorna e così pura, preso da veemente amore, sollecitamente a me si approssimò, e percuotendomi dolcemente: «Surge», diceva, «surge amica mea et veni!».
A questo invito l’anima mia, con somma agilità, andò appresso al suo diletto. Oh, amor grande ed infinito! e chi lo crederebbe? Stese il suo braccio destro, e si degnò appoggiare l’anima mia, e amorosamente la condusse nel prezioso suo tabernacolo, dove, alla presenza di immense schiere angeliche, si degnò donare all’anima mia prezioso anello, per così stringere con questa indissolubile matrimonio. Si levò poi dal suo collo preziosa collana e la pose al mio collo, e levando dal mio la collana che già mi aveva donato, la pose sopra il suo, mi fece intendere che questo cambiamento di collane dimostrava l’unione delle nostre volontà, e promettendo di concedermi quanto sono per domandargli, mi fece passare a godere i buoni effetti di questo vincolo indissolubile di carità.
Il divin Salvatore apparve in questo luogo pieno di magnificenza, non già nudo, coperto di piaghe, ma qual Re del cielo e della terra, era riccamente vestito. Il suo santissimo capo era adorno di nobile cimiero, che lo dimostrava qual forte guerriero, vincitore dei suoi spietati nemici. Portava prezioso manto, ricamato, adornato, di infinito valore; in questo veniva significata la sua infinita misericordia. Era questo di smisurata grandezza, per dimostrare che tutte può ricoprire le miserie nostre, purché con cuore contrito e umiliato volontariamente a lui facciamo ricorso. Il suo vestimento era di color rosso, e in questo veniva significata la sua carità; impugnava nella mano destra ricchissimo scettro, e questo aveva due differenti figure: in una veniva significata la giustizia, e nell’altra la sua clemenza. Portava al collo preziosa collana, e in questa veniva significata la bella sua volontà.
Diario Beata Elisabetta Canori Mora
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