Che è gran segno di essere in grazia di Dio il vivere con desiderio d'andar crescendo e facendo progresso nella perfezione.
2. Timore del contrario, mitigato da questo desiderio.
2. Diceva il glorioso S. Bernardo, che tremava e se gli drizzavano per l'orrore i capelli quando considerava quello che dice lo Spirito Santo per mezzo del Savio: «Non sa l'uomo se sia degno di amore o di odio» (Qo9, 9). «È terribile, esclama il Santo, questo passo e privo di ogni tranquillità. Inorridii tutto ogni qual volta mi sentii portato ad esso, replicando tra me e me con tremore quella sentenza: Chi lo sa se è degno di amore o di odio?» (Ser. 23 in cant.). Or se questa considerazione, di non saper noi se stiamo in grazia o in disgrazia di Dio, faceva tremare gli uomini santi, che erano colonne della Chiesa, che farà in noi altri, i quali, per molti motivi che ne abbiamo dati, «abbiamo in noi stessi avviso di morte?» (2Cor 1, 9). Io so per cosa certa che ho offeso Dio; ma non so con certezza se egli mi abbia perdonato: e chi non tremerebbe a questa considerazione? Oh quanto stimerebbe uno l'aver qualche pegno o sicurezza in una cosa, che tanto gl'importa! Oh s'io sapessi che il Signore mi ha perdonato i miei peccati! Oh s'io sapessi che sto in grazia di Dio! Or quantunque sia vero, che in questa vita non possiamo aver certezza infallibile di stare in grazia e amicizia di Dio, senza sua particolare rivelazione; possiamo nondimeno averne alcune congetture, le quali ce ne danno qualche probabilità morale: ed una di esse, e molto principale, si è l'aver uno questa fame e questo desiderio di profittare e d'andar ogni giorno crescendo più in virtù e perfezione. Onde questa cosa sola ci dovrebbe bastare per star sempre con questo desiderio; cioè l'avere un pegno ed una testimonianza così grande di stare in grazia ed amicizia di Dio, che è una delle maggiori consolazioni e contentezze, o la maggiore assolutamente che possiamo avere in questa vita.
ALFONSO RODRIGUEZ
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