Il Mistero dell’Iniquità
La Russia prepara la guerra contro gli Stati Uniti
La nuova Guerra Fredda è ormai in corso, mentre la Russia Sovietica si prepara a fare la guerra contro gli Stati Uniti. Il governo Sovietico ha notificato agli Stati Uniti che le sue manovre militari del febbraio 2004 erano semplicemente un’esercitazione, descrivendole come “parte dei tentativi di eliminare le minacce terroristiche, anche se si svolgono in uno scenario simulato di guerra globale, tipico della guerra fredda”.380
Ivan Safranchuk, a capo dell’ufficio Moscovita del Centro Informazioni della Difesa, ha affermato che “l’esercitazione segue i vecchi schemi, e provare a farla sembrare un’operazione anti-terrorismo è assurdo”.381 Un editoriale apparso sul Moscow Times afferma che “non vi è nulla da temere” se il Cremlino simula una guerra nucleare, ma che “quel che è più allarmante, è che i comandanti russi, malgrado non lo ammettano in pubblico …
continuino a ritenere possibile una guerra nucleare tra gli Stati Uniti e la Russia e che pertanto è loro compito pianificarla.
Sfortunatamente, la stessa cosa avviene con i comandanti americani.” 382 (enfasi aggiunta) Putin ha inoltre annunciato che alcuni missili balistici SS19 saranno operativi fino al 2030 – “non è un buon segno”, conclude Felgenhauer. La tensione continua a crescere tra i rivali della Guerra Fredda: “Le relazioni tra Stati Uniti e Russia”, afferma Vladimir Isachenkov, “sono peggiorate per via delle critiche russe all’intervento in Iraq, per le preoccupazioni degli Stati Uniti sulla deriva autoritaria presa dalla politica interna del Cremlino e per i tentativi della Russia di imporre la propria autorità sugli stati confinanti ex-sovietici.”383
Il 26 gennaio 2004, il Segretario di Stato americano Colin Powell ha lanciato un pesante avvertimento sulle “condizioni” della “democrazia” in Russia, dichiarando che “il sistema democratico russo, ci sembra, deve ancora trovare il giusto equilibrio tra i sistemi esecutivo, giudiziario e legislativo … il potere politico non è ancora del tutto legato alla legge.” Come direbbe Bill Clinton, “dipende tutto da cosa si intende per democrazia.”
Sergei Markov, direttore dell’Istituto di Studi Politici e Capo del Comitato Civico per gli affari esteri, nel suo saggio, The Future of Managed Democracy [“Il Futuro della Democrazia manovrata”], spiega che: “All’interno del Cremlino operano 3 gruppi distinti… nessuno di loro si oppone apertamente alla democrazia, ma ciascuno intende la democrazia a modo suo.” Markov spiega che “i Cekisti di San Pietroburgo [Putin è uno di questi] si sentono in dovere di riportare la Russia ai suoi antichi splendori… Sono tutti per la democrazia, a patto che questa li aiuti ad ottenere il proprio scopo: lo status di super potenza. Quando glielo impedisce, la democrazia deve essere aggirata.”384
Markov fa un altro esempio: “In certe occasioni questo implica la necessità di travalicare gli interessi di una minoranza arrivista – come nel caso di Mikhail Kodorkrowsky, che i cekisti consideravano una minaccia al benessere dello stato e che hanno neutralizzato.”
Kodorkrowsky veniva visto dai cekisti come “una minaccia al benessere dello stato” solo perché era una minaccia per loro, visto che finanziava i partiti dell’opposizione. Un altro esempio è Ivan Rubkin, a capo dell’opposizione, che venne rapito a metà febbraio e scomparve per qualche giorno. Al suo ritorno, visibilmente scosso, abbandonò la sua campagna elettorale contro Putin. Era un candidato presidenziale qualsiasi, ma aveva condotto la propria campagna contro Putin in maniera talmente veemente ed aveva articolato i suoi pensieri così bene, che venne percepito come una minaccia, e neutralizzato.
Markov continua. “Putin crede fermamente nel diritto. I propri nemici devono essere annientati, ovviamente, ma solo all’interno della legge.” Di nuovo, dipende tutto da cosa si intende per legge – Lenin la definiva “l’esercizio del potere assoluto limitato da niente e nessuno”. E’ questa “legge” leninista che la Russia Sovietica intende imporre con la forza a tutto il mondo.
Padre Paul Kramer
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