martedì 11 maggio 2021

LA VERGINE MARIA negli scritti di Luisa Piccarreta

 


Soltanto Maria ha messo in salvo tutti i frutti e la gloria della Redenzione 

“…Ma il mio Volere e il mio Amore non vogliono essere soli nelle opere mie; vogliono fare altre  immagini simili a Me, e avendo rifatto la mia Umanità lo scopo della Creazione, per l’ingratitudine  dell’uomo vidi lo scopo della Redenzione pericolante e per molti andare quasi a sfascio. Perciò, per  fare che la Redenzione Mi portasse gloria completa e Mi desse tutti i diritti che Mi si dovevano, presi  un’altra creatura della famiglia umana, quale fu la mia Mamma, copia fedele della mia Vita, in cui la mia  Volontà si conservava integra, e accentrai in Lei tutti i frutti della Redenzione, onde misi in salvo lo  scopo della Creazione e Redenzione; e la mia Mamma, se nessuno avesse approfittato della Redenzione, Mi avrebbe dato Lei tutto quello che le creature non Mi avrebbero dato.  

Ora vengo a te. Io ero vero Uomo e vero Dio, la mia cara Mamma era innocente e santa e il nostro  Amore ci spinse più oltre: volevamo un’altra creatura che, concepita come tutti gli altri figli degli  uomini, prendesse il terzo posto al mio fianco. Non ero contento che Io solo e la mia Mamma fossimo  integri con la Volontà Divina; volevamo gli altri figli che, a nome di tutti, vivendo in pieno accordo con  la nostra Volontà, Ci dessero gloria e amore divino per tutti. Quindi chiamai te ‘ab eterno’, quando nulla  esisteva ancora quaggiù; e come vagheggiavo la mia cara Mamma, deliziandomi, carezzandola e  piovendo su di Lei a torrenti tutti i beni della Divinità, così vagheggiavo te, ti carezzavo e i torrenti che  piovevano sulla mia Mamma inondavano te, per quanto ne eri capace di contenere, e ti preparavano, ti  prevenivano e, abbellendoti, ti davano la grazia che la mia  Volontà  fosse  integra  in  te e che, non la  tua, ma la Mia animasse anche i tuoi più piccoli atti. In ogni tuo atto scorreva la mia Vita, il mio Volere e  tutto il mio Amore. Che contento! Quante gioie non provavo? Ecco perché ti chiamo secondo appoggio  dopo la mia Mamma. Non su di te Mi poggiavo, perché tu eri nulla e non potevo poggiarmi, ma sulla mia  Volontà, che tu dovevi contenere. La mia Volontà è Vita e chi La possiede, possiede la Vita e può  sostenere l’Autore della Vita.  Onde, così come in  Me accentrai lo scopo della Creazione e nella mia  Mamma accentrai i frutti della Redenzione, così in te accentrai lo scopo della Gloria, come se in tutti fosse integro il mio Volere, e da chi verrà il drappello delle altre creature. Non passeranno le  generazioni, se non ottengo l’intento”. (13°, 26-11-1921) 

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