domenica 11 dicembre 2022

Storia di un bambino abortito

 


Oltre la morte


Storia di un bambino abortito

C’era una volta un bambino generato nel ventre di sua madre e la cui anima fu creata da Dio con infinito amore. Voleva venire contento e felice in questo mondo, ma molto presto soffrì nella sua carne quello che è la mancanza d’amore e la tortura fino a morire. Suo padre non seppe mai della sua esistenza, perché era il frutto di un momento di piacere e l’uomo non amava assolutamente sua madre. Sua madre, resasi conto della sua presenza, lo rifiutò con ira e lo considerò come un nemico al quale doveva dare la morte. Andò da un medico abortista e costui sottomise il bimbo a una terribile tortura. Lo divise a pezzetti e poi lo fece sparire. Sua madre non pensò più a lui. Nessuno gli mostrò mai il minimo affetto neppure con una preghiera. Per di più, i suoi genitori erano atei.

Visse e morì senza essere amato, triste realtà di milioni di bimbi abortiti verso i quali nessuno ha avuto un po’ di amore o di compassione. Esseri anonimi, N. N., senza nome né cognome, che non sono registrati in alcun luogo. Per questo possiamo pensare che nell’aldilà non potranno essere felici finché non incontreranno amore. Con una delusione così terribile sofferta in questa vita, forse hanno chiuso il loro cuore per non essere di nuovo maltrattati. Forse sono bloccati dalla loro esperienza nefasta che hanno vissuto e il loro cuore è senza amore. Inoltre portano il peso del peccato originale, che impedisce loro di sentire l’amore di Dio in pienezza. Ebbene, questo stato di tristezza, di non sentirsi amati, di non poter amare in pienezza, di essere chiusi in se stessi... lo chiamiamo limbo. E dentro vi sono milioni di bimbi.

Essi anelano all’amore e cercano amore. ma fino a quando staranno così in questo stato di limbo? fino a quando qualcuno farà loro sentire il loro amore e fino a quando da se stessi sperimenteranno che l’amore esiste, che Dio li ama e hanno molti fratelli che pure li amano. Allora apriranno i loro cuori all’amore e saranno liberati.

P. Angel Peña


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