Dio fece l’uomo libero per poter dotarlo con la sua stessa Libertà:
“…Avendo creato l’uomo non schiavo, ma libero (perché non sarebbe stato decoroso per Me né opera degna uscita dalle mie mani, se avessi fatto uscire quest’uomo inceppato, senza libertà, né avrei potuto dire «facciamolo a Nostra immagine e somiglianza», se non lo facevo libero), volevo dotarlo con la libertà. Io ero libero: libero anche lui. E poi, non c’è cosa che più torturi una persona, che dare un amore forzato, che getta diffidenze, sospetti, timori, ed è quasi schivo in chi lo riceve. Vedi dove ha origine ciascun atto di creatura, anche un pensiero? Nella santità della mia Volontà; con questa differenza: che se l’uomo vuole, quello stesso pensiero, parola, eccetera, può farlo bene o male, santo o cattivo. Ora, la mia Volontà ebbe un dolore nel vedere in tanti cambiati i loro atti, di cui ero attore, in micidiali per Me e per loro. Perciò volevo che la mia Volontà, facendosi doppiamente attrice di ciascun atto, estendesse su tutti un altro atto divino, che doveva ricambiarmi, secondo la santità della mia Volontà, con altrettanti atti divini. Ma ci voleva uno per fare ciò, ed ecco la mia Umanità santa, libera anch’essa, che non volendo altra vita che la sola Volontà Divina, nuotando in questo mare immenso, andava raddoppiando ciascun pensiero, parola ed opera di creatura, ed estendeva su tutto un atto di Volontà Divina. E questo soddisfaceva e glorificava il Divino Padre, in modo che potetti guardare l’uomo e aprirgli le porte del Cielo, e riannodavo con più forza la volontà umana, lasciandola sempre libera di non scostarsi dalla Volontà del suo Creatore, per cui era precipitata in tante sciagure. ” (Vol. 14°, 11-11-1922)
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