Secondo le visioni del
Ven. Anne Catherine Emmerick
LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE
(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).
Nuova visita dei Re Magi
Oggi, al mattino, ho visto i Magi e gli altri membri del loro seguito visitare in successione la Sacra Famiglia. Li ho visti anche durante il giorno con i loro accampamenti e le loro bestie da soma, impegnati in varie distribuzioni. Poiché erano pieni di gioia e felici, distribuivano molti doni. Ho capito che allora era usanza distribuirli in occasione di eventi felici. I pastori che avevano aiutato i re ricevettero doni preziosi, così come molti poveri. Vidi che misero scialli e panni sulle spalle di alcune vecchiette giunte sul posto. Alcuni membri dell'entourage dei Re desideravano rimanere nella valle dei pastori per vivere con loro. Fecero presente il loro desiderio ai re, che non solo diedero loro il permesso, ma li sommersero di doni, fornendo loro trapunte, vestiti, oro e grano, e lasciando loro gli asini su cui erano saliti. Quando vidi i Re distribuire tanti pezzi di pane, mi chiesi da dove potessero averli presi, e mi ricordai che li avevo visti, nei luoghi in cui si accampavano, preparare, con la farina che portavano, dei panetti piatti, simili a biscotti, in stampi e ammassarli in scatole di cuoio molto leggere, che portavano sulle loro bestie. Da Betlemme arrivarono molte persone che, con vari pretesti, circondarono i Re per ottenere doni.
La sera i re tornarono per congedarsi. Mensor apparve per primo. Maria gli mise in braccio il bambino, che il re accolse con lacrime di gioia. Poi arrivarono gli altri due re, versando lacrime. Portarono molti doni alla Sacra Famiglia: vari pezzi di stoffa, alcuni dei quali sembravano essere seta non tinta, altri rossi o con vari fiori. Lasciarono trapunte molto belle. Lasciarono i loro grandi e ampi mantelli giallo pallido, così leggeri che al minimo vento svolazzavano: sembravano fatti di lana finissima. Portarono diverse ciotole, una dentro l'altra; casse piene di grano e, in una cesta, vasi in cui c'erano bellissimi grappoli di una pianta verde, con bellissimi fiori bianchi: erano piante di mirra. I vasi erano posti uno sopra l'altro nella cesta. Lasciarono a Giuseppe alcune casse piene di uccelli, che avevano portato sui loro dromedari, per il suo cibo durante il viaggio. Nel salutare Maria e il Bambino, versarono molte lacrime. Maria era accanto a loro al momento dell'addio. Portò il Bambino tra le braccia, avvolto nel suo velo, e fece qualche passo per accompagnare i Re fino alla porta della grotta. Si fermò in silenzio e, per lasciare un ricordo a quei bravi uomini, si tolse il grande velo sul capo, che era di stoffa gialla e con cui aveva avvolto Gesù, e lo pose nelle mani di Mensor. I re ricevettero il dono con un profondo inchino. Una gioia piena di rispetto li invase quando videro Maria senza velo, con il Bambino in braccio. Che dolci lacrime versarono uscendo dalla grotta! Il velo fu per loro da allora in poi la reliquia più preziosa che possedevano. La Beata Vergine ricevette i doni, ma non sembrò attribuire loro alcuna importanza, sebbene nella sua affascinante umiltà mostrasse profonda gratitudine a chi li aveva donati. In tutti questi omaggi non ho visto in Maria alcun atto o sentimento di compiacimento verso se stessa. Solo per amore del Bambino Gesù e per compassione di San Giuseppe si lasciò trasportare dalla naturale speranza che d'ora in poi il Bambino Gesù e Giuseppe avrebbero trovato a Betlemme più simpatia di prima e che non sarebbero più stati trattati con tanto disprezzo come al loro arrivo. La tristezza e l'ansia di Giuseppe l'avevano molto angosciata. Quando i re tornarono per salutarsi, la lampada era già accesa nella grotta. Fuori era buio. I re si allontanarono subito con i loro compagni e si riunirono sotto il terebinto, sopra la tomba di Maraña, per compiere lì, come il giorno precedente, alcune delle cerimonie del loro culto. Sotto l'albero avevano acceso una lampada e, quando apparvero le stelle, iniziarono a recitare le preghiere e a cantare canzoni melodiose, con le voci dei bambini che producevano un effetto molto piacevole sul coro. Poi si recarono alla tenda dove Giuseppe aveva preparato un pasto modesto. Dopo il pasto, alcuni tornarono alla locanda di Betlemme e altri si riposarono sotto le tende.
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