Se Cristo ci asciugherà dagli occhi ogni lacrima versata qui, allora ben vengano le lacrime. Di Lui non dice forse Davide: «Raccogli le mie lacrime negli otri tuoi; non sono esse nel tuo registro» (Sal 56:8)?
Così, la “speranza di Cristo” ora ci risplende nei cuori come una forza propellente che ci dona energia per vivere, lontani da impotenza e disperazione. Con essa, superiamo
tutte le preoccupazioni e le prove del mondo, non importa se insopportabili fino alla morte. Non v’è forse, dopo la morte, una risurrezione il cui mistero abbiamo già preso in noi? Non siamo risorti con Cristo? Non ci ha offerto forse Cristo il suo Spirito Tuttosanto per assicurarci la risurrezione sin da ora? Non ci ha forse dato una promessa divina:
«Io vivo e voi vivrete» (Gv 14:19)? Con che cosa testimoniamo di Cristo ora se non grazie alla speranza che ci proviene da Lui? O come facciamo
ad aver fiducia nei tempi stabiliti da Cristo se non grazie a quella fiducia nella speranza che si è radicata nella nostra carne e scorre nel nostro sangue?
Padre Matta El Meskin
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