giovedì 2 luglio 2020

Che l'aver gran desiderio del nostro profitto è un mezzo molto principale ed una disposizione assai grande per ricever grazie dal Signore.



1. Desiderio della perfezione, fonte di grazie.  

1. Grandemente ancora c'importa l'aver questo desiderio e questa fame e sete del nostro profitto; perché questa è una delle migliori disposizioni ed uno dei principali mezzi che possiamo mettere dal canto nostro per ricevere dal Signore la virtù e perfezione che desideriamo. Così dice S. Ambrogio: «Quando uno ha gran desiderio del suo profitto e di crescere nella virtù e nella perfezione, Dio gusta tanto di questo, che lo arricchisce e lo riempie di bene e di grazie» (S. AMBROS. Serm. 3 sup. Ps. 118). E apporta a questo proposito quel che disse la sacratissima Vergine nel suo Cantico: «Dio ha ricolmati di bene i famelici» (Lc 1, 53). E il medesimo aveva detto prima il Salmista: «Perché Egli ha saziata l'anima sitibonda, e ha ricolmo di beni l'anima famelica» (Ps. 106, 9). Quelli che hanno tanto desiderio della virtù e della perfezione, che di essa hanno fame e sete, sono arricchiti e riempiti dal Signore di doni spirituali, perché Egli si compiace grandemente del buon desiderio del nostro cuore. Apparve a Daniele l'angelo Gabriele e gli disse, che le sue orazioni erano state esaudite sin dal principio, perché era «uomo di desideri» (Dan. 9, 23). E al re David Iddio confermò il regno per i suoi discendenti in grazia della volontà e del desiderio che ebbe di fabbricar casa e tempio al Signore. E sebbene non volle che glielo fabbricasse egli stesso, ma Salomone, suo figliuolo; gli piacque nondimeno grandemente quel desiderio, e gliene diede il premio, come se lo avesse posto in esecuzione (2Sam 7,12, 13,16). Di Zaccheo poi dice il sacro Vangelo, che desiderò vedere Gesù, e dal medesimo Gesù fu veduto egli il primo, invitato si da sé il Signore e spontaneamente entratogli in casa (Lc 19, 5). 

ALFONSO RODRIGUEZ 

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