domenica 12 luglio 2020

TRATTATO DI DEMONOLOGIA



GERMANA CELE, NATAL, SUDAFRICA 1906-1907

Documentazione

La relazione dei fatti riguardanti la possessione diabolica della giovane africana Germana Cele,  della missione cattolica di San Michele, Nata!, Sudafrica, è stata stesa dal padre Erasmo Hòrner,  della Congregazione missionaria di Mill-Hill, che, come si dirà nelle pagine seguenti, ebbe gran  parte nello svolgimento dei fatti tanto da esserne considerato egli stesso uno dei protagonisti  principali. La sua relazione e l’autenticità dei fatti narrati è stata confermata da Monsignor Enrico  Delalle, Oblato di Maria Immacolata (OMI), vescovo del Natal, che aveva dato al padre Erasmo e al suo confratello padre Mansueto il permesso di fare l’esorcismo, e che poi presiedette personalmente ai secondi esorcismi.

La relazione è stata ripresa e pubblicata dal padre Sutter, autore del precedente studio, Satana   Wacht und Wirken, nella VII edizione tedesca del 1975, pp. 125-160, corre- data da approvazione  ecclesiastica della curia vescovile di Malines, Belgio, in data 6 novembre 1950.

Noi seguiremo questo testo nella nostra esposizione.

Si direbbe che Dio, permettendo la possessione diabolica di cui stiamo parlando abbia voluto fr  comprendere sia ai nuovi cristiani della missione del Natal, sia a tutti coloro che ne sarebbero venuti a conoscenza, l’importanza dei sacramenti della penitenza e dell’eucarestia, e le disposizioni con le  quali ognuno deve disporsi a riceverli per evitare la profanazione e il sacrilegio e per riceverne il  maggior profitto e beneficio spirituale, e nello stesso tempo far conoscere il potere che la chiesa  cattolica ha ed esercita sugli spiriti del male, in pieno accordo con quello che Gesù diceva agli  apostoli: «Nel mio nome essi cacceranno gli spiriti cattivi’> (Mc 16,17).

1. La protagonista Germana Cele

Germana Cele, nata nel 1889 da genitori pagani, era stata battezzata ancora bambina nella missione  cattolica di San Michele tenuta dai padri di Mill-Hill ed era cresciuta nella stessa missione  ricevendone una formazione religiosa, civile e culturale notevole, superiore a quella di tante sue  compagne. Dotata di discreta intelligenza e memoria, si era presto fatta notare per i suoi progressi,  specialmente nella musica e nel canto.

Accanto a belle doti ne aveva però anche altre non del tutto buone: un carattere introverso e chiuso  e una volubilità di indole che la faceva passare improvvisamente e senza motivi apparenti da una  eccessiva loquaciti al silenzio, dall’allegria alla tristezza, dalla calma al furore e al- lira.

I genitori si convertirono alla fede dopo la sua nascita e il suo battesimo, ma non godettero mai  buona fama nella comunità della missione. La loro condotta non era esemplare, cristiani più di  nome che di fatto avevano conservato molte abitudini dell’antico paganesimo. Erano frequenti sulla  loro bocca le imprecazioni e le maledizioni lanciate contro i figli e anche contro Germana. Non è infondato il so spetto che i fenomeni diabolici riscontrati più tardi nella giovane si possano far risalire  a quelle maledizioni. Si sa infatti che le maledizioni dei genitori sui figli sono le più terribili e quasi  sempre di effetto sicuro. Anche i pagani del Sudafrica ne erano convinti.

Purtroppo queste maledizioni erario aggravate da una condotta poco buona e poco esemplare in  Germana stessa. Ancora fanciulla, dopo aver incontrato una donnaccia, una «strega» che ve l’aveva  indotta, sj era abbandonata al vizio impuro e aveva indotto altre compagne di scuola a fare lo stesso. Fatta la prima comunione le cattive abitudini cessarono per qualche tempo, ma. poi l’antico vizio  riprese il sopravvento, i sacramenti furono trascurati e la condotta della ragazza lasciò molto a  desiderare. Tuttavia si deve dire anche questo: essa era, fondamentalmente, sincera e veritiera,  aveva buon cuore, non nascondeva nulla ai sacerdoti e alle suore della missione e non fu mai  sorpresa a mentire.

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Paolo Calliari

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