Benedizioni e frutti buoni
All’inizio e durante l’esorcismo con l’acqua benedetta aspergo Tobia. Il posseduto, finché è presente con le sue facoltà intellettuali, riceve volentieri la benedizione con l’acqua.
L’esorcista, individuato il tipo di fatture inflitte al giovane dalle manifestazioni avute, se vede che periodicamente gli vengono ripetute ancora dopo tanti anni, gli consiglia di usare acqua, sale e olio benedetto ed esorcizzato. Alcuni fra i posseduti portano a benedire anche confezioni di bottiglie d’acqua e di olio da usare a casa per bere e condire i cibi.
Nei primi anni di possessione il giovane Tobia rimetteva anche sacche di sangue o di altre sostanze. Una mattina, in prossimità del pellegrinaggio a Fatima, si sente molto male, telefona all’esorcista per una benedizione. Mentre fa preghiere e benedizioni il giovane rimette moltissimo, sacche di sangue, senza alcuno sforzo come fosse una cosa naturale, un deposito da svuotare. Probabilmente il demonio voleva impedirgli di andare in pellegrinaggio con Sara. In qualche altra occasione questi fatti gravi vengono attribuiti a nuove fatture fatte dai satanici.
Mentre procedo nell’esorcismo, il demonio parla e dialoga con me, il giovane come ipnotizzato, viene messo a tacere, in trance. Ogni tanto prendo l’acqua benedetta e aspergo il giovane, meglio il demonio che si è fatto padrone del suo corpo e di ogni sua facoltà. Mentre lo aspergo con l’acqua benedetta, fa un salto, si sveglia di soprassalto in quel momento con grande spavento.
Fa qualche esclamazione per dire: lasciami in pace, perché mi torturi? Lo faccio proprio per non lasciarlo in pace, per risvegliare il dialogo, come suggerisce P. Amorth, per tornare a chiedergli di uscire dal giovane. Mi ripete sempre: “No, io sto qua, io sono più forte. Vedi che sono ancora qua. Tu creperai, ma io sono eterno”. Gli rispondo:
“Vedrai che prima di morire ti allontanerò. E poi sono eterno anch’io. Anche Renato dal cielo mi aiuterà”.
Non vuol sentire ricordare quel nome, parlare della sua preghiera, né ricordare che già in terra Renato aveva chiesto la grazia alla Madonna!
Una volta mi viene chiesto di fare l’esorcismo a persona assente, sulla sua fotografia e indumenti. Non ero favorevole anche perché non vengano a chiedermi quanto domandano ai maghi leggendo la fotografia. Ho accettato di fare un esorcismo sulla fotografia di una fanciulla di 13 anni perché la mamma non riusciva ad accompagnarla. La mamma aveva il sospetto fondato che la cognata per invidia le avesse fatto qualcosa.
La cognata nell’ultimo tempo aveva preso le distanze dalla famiglia e questo atteggiamento aveva convinto ancor di più la mamma. Da circa un anno la ragazza non voleva più incontrare persone, non ne voleva più sapere di chiesa e di preti, non aveva più voluto frequentare la terza media ed aveva perso l’anno. Psicologi e medici non hanno trovato nulla. La mamma non è ancora riuscita a portare la fanciulla per pregare insieme.
Ho fatto le benedizioni e l’esorcismo con un certo dubbio sulla opportunità ed efficacia, ma anche con convinzione, perché la mamma aveva molta fiducia e speranza. E dopo 15 giorni mi ha telefonato che la ragazza aveva superato i suoi disturbi ed era tornata ad una vita normale.
Dopo circa un anno la mamma torna da me perché la figlia ha qualche disturbo: rinnovo le preghiere e l’esorcismo. Non torna più perché tutto si è risolto.
Anche una sposa che frequentava il Movimento del Rinnovamento dello Spirito, negli incontri di preghiera, usciva con urla, grida che disturbavano e intimorivano i presenti. Il sacerdote del Movimento me l’ha inviata.
Prima dell’esorcismo faccio un colloquio approfondito con lei, con la cognata e il marito, con ogni altro che mi viene inviato. La invito anche ad incontrare uno psicologo.
Abbiamo fatto due-tre esorcismi. Già dopo il secondo non ha più avuto svenimenti e manifestazioni rumorose in chiesa ed ora partecipa serena agli incontri del Movimento.
Miglioramenti mi sono stati segnalati anche da altri pazienti che soffrivano di disturbi diabolici. Nessun caso di vessato o posseduto è uguale all’altro. Altri dopo qualche incontro non sono più tornati: ho potuto pensare bene sui i risultati ottenuti. Ringraziamo Dio dei frutti!
FRATELLO ESORCISTA
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