sabato 17 luglio 2021

ESERCIZIO DI PERFEZIONE E DI VIRTÙ CRISTIANE

 


Che è gran segno di essere in grazia di Dio il vivere con desiderio d'andar crescendo e facendo progresso nella perfezione. 


I fervorosi avanzano, i tiepidi indietreggiano. 

Si conferma benissimo questa cosa con quel che dice lo spirito Santo nei Proverbi: «La via dei giusti è simile alla luce che comincia a risplendere, la quale si avanza e cresce fino al giorno perfetto» (Prov 4, 18). Ossia la via e il sentiero dei giusti e il loro modo di procedere è come la luce del sole, che esce fuori la mattina, e quanto, più cammina, tanto più va crescendo e perfezionandosi, sin che arriva alla perfezione del mezzo giorno: così i giusti, quanto più camminano innanzi, tanto più vanno crescendo in virtù. «Il giusto, dice S. Bernardo, non crede mai d'aver raggiunto la meta; non dice mai: basta; ma sempre ha fame e sete della giustizia, così che, se sempre durasse in vita, sempre, per quanto sta da sé, si adoprerebbe di diventare più giusto; sempre si sforzerebbe con ogni diligenza di progredire di bene in meglio» (Ep. 251 ad Abb. Guar. n. 2). Il giusto non mai dice, basta; perché dei giusti sta scritto: «Andranno di virtù in virtù» (Ps. 83, 7), perché sempre procurano di camminar avanti, crescendo di virtù in virtù, sino ad arrivare alla cima della perfezione. Ma la via dei tiepidi, degl'imperfetti e dei cattivi è come la luce della sera, che va diminuendo, offuscandosi e imbrunendo sempre, sino ad arrivare alle tenebre ed all'oscurità della mezza notte. «Tenebrosa è la via degli empi: non sanno ove sia il precipizio» (Prov. 4, 19). Arrivano a tanta cecità, che non vedono ove inciampano, né s'avvedono dei mancamenti e delle imperfezioni che commettono, né rimorde loro la coscienza quando cadono in esse; anzi alle volte pare loro che non sia peccato quel che è peccato, e che sia veniale quello che forse è mortale: tanta è la confusione e cecità loro! 

ALFONSO RODRIGUEZ 

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