DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981
20 agosto 1962
Un grande silenzio regnava nel mio intimo! Il Signore non mi aveva rivolto le sue buone parole, ma aveva colmato la mia anima con la sensazione della sua PRESENZA DIVINIA, tanto era penetrato in me che Lo sentivo meravigliosamente nelle vene e nelle ossa. Ogni parte del mio essere era stata invasa così intensamente che, anche se per breve tempo, tremavo tutta. Altre volte ho avuto questa sensazione, perfino per una settimana intera, ma mai in così grande intensità. Il mio corpo era rimasto annientato, solo lo spirito era vivo e pieno di grazia di Dio.
21 agosto 1962
Il giorno successivo, appena mi sono svegliata ho intuito che dovevo praticare la devozione e l'adorazione dei santi e il mio spirito ne è stato riempito tanto che vicino a loro mi sono sentita un miserabile nulla. Allora mi sono rivolta alla Santa Vergine: "Madre mia, dammi la Tua Fiamma d'Amore affinché io possa rimanere unita con i santi e i serafini nell'adorazione divina". Nel frattempo il Signore mi ha fatto percepire la sua voce così meravigliosa come non era mai accaduto: "Tu, piccola scintilla, per quanto piccola sia, ricordati che sei mia creatura e quindi avvicinati a Me! Io ti trasmetto il mio splendore e così facendo, non vedrai più le ombre della tua anima. Vedi, anche i grandi santi erano particelle del mio Essere. Io ho fatto grandi anche loro, ognuno nella stessa misura della forza con la quale si sono avvicinati a Me. Quelle anime che si sono avvicinate con grande forza si sono impossessate subito dei raggi del mio splendore. Ci sono alcune che in poco tempo fanno grandi passi ed Io le chiamo presto a Me; ce ne sono poi altre che cominciano tardi ed ottengono più di coloro che con passi lenti e attenti seguono la mia strada. Ricordi che cosa ti ho detto una volta? Tu, come una freccia, voli direttamente in Cielo, ma non devi guardare indietro sulla terra affinché il rumore del mondo non ti faccia girare la testa. Ora ti dico: con fiducia prendi un posto in Me e calpesta tutto quello che vuole trattenerti lontana!"
25 agosto 1962
Un viso è apparso davanti alla mia vista spirituale; non sapevo perché.
Lo esaminavo sia ad occhi chiusi sia aperti. Allora ho intuito che era un'anima sacerdotale. Ricercavo nella mia memoria dove e quando l'avevo visto ma non riuscivo a ricordare, quindi vi ho rinunciato; trascorsi alcuni giorni, un pomeriggio mentre riposavo, una delle mie figlie, riordinando i libri, mi ha messo dinanzi una fotografia.
L'ho guardata e ho riconosciuto che quello era il viso che avevo visto qualche giorno prima con gli occhi spirituali. Ho letto chi era la persona in questione: - P. BIRO - monaco gesuita. Io non l'avevo mai conosciuto, anzi, non ne avevo mai sentito nemmeno il nome. Ho costatato dal foglio, messo davanti a me da mia figlia, che si trattava di una grande anima. Sul foglio era visibile la sua foto con le parole scritte a caratteri d'oro. Fra queste: "e se soffro tanto anche da distruggermi, ma divento santo, che cosa ho perso? "Questa frase è così penetrata in me come una grande esplosione proprio in quei giorni nei quali il maligno, con molte e grandi tentazioni, cercava di circuirmi.
28 agosto 1962
Il Signore Gesù ha iniziato a parlare: "Non fare nulla di tua volontà. Ciò che Io e nostra Madre ti chiediamo di fare, comunicalo al tuo Padre spirituale che deve sempre indirizzarti e guidarti. Questo è il suo compito e tu accetta con umiltà ogni sua parola che proviene sempre da Me. Anche per l'avvenire la tua anima arda della più grande, rovente, incandescente umiltà, unita al desiderio di collaborare alla mia opera di salvezza. Per te ci sarà il premio dell'eterna felicità. Servi solo Me con tutte le forze".
In un'altra occasione mi ha preso un grande desiderio che tante anime accorressero a Lui. Mentre stavo così pensando, il Signore Gesù mi ha rivolto la parola con tanta benevolenza: "Figliola mia carmelitana! Ora già vedo il grande lavoro missionario che ti devo affidare. Custodiscilo nel tuo cuore. Avrai un nuovo compito. Da oggi in poi tu sarai la rappresentante delle anime della nostra parrocchia. E’ una grande missione. Ogni giorno all'alba, ripeti la preghiera del mattino anche per conto dei parrocchiani: per i padri, le madri, la gioventù, i bambini spensierati, gli anziani sciocchi che ancora non pensano alla meta della loro vita. Chiedi per loro i doni dello Spirito Santo. Io accolgo tutte le richieste di grazia che rivolgerai per loro. Innalza al Padre le tue preghiere nel mio nome e impetra per tutti i parrocchiani la Misericordia delle Mie Sante Piaghe. Durante il giorno espia anche per gl'infedeli della stessa Parrocchia. Anche per questo devi rinunziare a te stessa completamente. Io ti ho scelta come espiatrice della città ... Sai che cosa significa questo? È quasi una dignità sacerdotale. Fa' per loro molte comunioni spirituali e non dimenticarti dei malati. Sta attenta che nessun'anima vada perduta!" "Mio adorato Gesù, io chiederò per loro che venga il Tuo Regno". Egli ha continuato a parlarmi: "Figliola mia, con questo incarico ho coronato ogni sogno della tua infanzia. Fin d'allora conoscevo che tu desideravi sempre di andare nelle missioni. Non era possibile farti svolgere prima il grande compito che ora ti ho affidato perché hai dovuto maturare in seno alla famiglia e non volevo che ti fermassi a metà strada. Non dimenticare che anche ora il tuo più grande lavoro missionario si svolge nella famiglia dove la tua missione ha avuto inizio e non è ancora conclusa. Coltiva particolarmente nel cuore le vocazioni sacerdotali. Già ti ho detto: quanto chiedi tanto ricevi. Prega molto ed espia! Questa è la vera meta della vita carmelitana". "O mio Signore! Aiutami affinché, rinunziando alla mia volontà, obbedisca solo a Te e in tutto cerchi quello che a Te piace. La tua luce illumini me e tutti quelli che mi hai affidato". Questi insegnamenti e colloqui sono stati molto lunghi; il Signore Gesù ha continuato ancora: "Figliola mia, quando si fa sera chiedi a te stessa che cosa hai fatto per l'avvento del Mio Regno. Non essere mai soddisfatta di te stessa perché la soddisfazione non ha posto sulla terra. Il premio del tuo soffrire non viene da questo mondo. Adesso cerca di faticare il più possibile. Considera le umiliazioni come il più grande mezzo che porterà molto frutto al tuo lavoro. Cerca e ama le umiliazioni. Anche Io ho fatto così durante tutta la mia vita. Se è difficile vai dalla nostra dolce Madre che è veramente la Maestra di questa virtù. Il suo aiuto sarà efficace. Abbraccia le virtù alle quali la mia potenza dà forza. Non abbandonarti al riposo. Per le tue fatiche avrai da Me un'abbondante ricompensa".
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