domenica 10 ottobre 2021

LA CORREZIONE E LA GRAZIA

 


LA CORREZIONE E LA GRAZIA 

[A VALENTINO E AI SUOI MONACI] 

  

Riflettete con ogni cura sulle questioni già esaminate. 

1. 1. O fratello dilettissimo Valentino, e voi che insieme servite Dio,  letta la missiva che la Carità vostra m'inviò per mezzo del fratello  Floro e di coloro che in sua compagnia sono venuti presso di noi,  resi grazie a Dio perché conobbi dalla vostra replica la pace che  realizzate nel Signore, l'accordo nella verità e l'ardore nella carità.  Il Nemico ha macchinato la rovina di alcuni dei vostri, ma poiché  Dio ha misericordia e con mirabile bontà volge le insidie di quello in  profitto per i suoi servi, tutto ciò è servito piuttosto a questo, che  nessuno di voi ha subìto un danno peggiore, ma alcuni hanno  ricevuto una formazione migliore. Pertanto non è necessario  ritornare ancora una volta su tutti gli argomenti, poiché ve li  abbiamo fatti avere trattati a sufficienza in un libro completo; e  come l'avete accolto, lo rivelano le vostre parole di risposta. 

Tuttavia non pensate assolutamente che vi possa risultare chiaro  dopo una sola lettura. Perciò se volete che esso vi riesca fruttuoso  al massimo grado, non vi sia di peso di rendervelo del tutto  familiare con il rileggerlo; facendo ciò saprete coscienziosamente in  che consistano le questioni alle quali viene incontro, per scioglierle  e sanarle, un'autorità non umana in questo caso, ma divina. Da  simile autorità non dobbiamo distaccarci, se vogliamo raggiungere  lo scopo a cui aspiriamo. 


La legge insegna il bene e il male, la grazia fa compiere il  bene. 

1. 2. Il Signore stesso poi non solo ci mostra da quale male  dobbiamo staccarci e quale bene dobbiamo fare 1, che è la sola cosa che la lettera della legge può realizzare, ma ci presta anche  aiuto per staccarci dal male e fare il bene, cosa che nessuno può  senza lo spirito della grazia. Ma se la grazia manca, ad un solo  scopo è presente la legge: a rendere colpevoli e ad uccidere. Per  questo l'Apostolo dice: La lettera uccide, lo spirito invece vivifica 2.  Chi dunque usa in maniera legittima della legge 3, apprende da essa  il male e il bene, e senza fare affidamento sulle proprie capacità  cerca rifugio nella grazia, per allontanarsi dal male e fare il bene  con il suo aiuto. Ma chi cerca rifugio nella grazia, se non quando i  suoi passi sono guidati dal Signore ed egli desidera seguire la sua  via 4 ? Per questo anche desiderare l'aiuto della grazia è già inizio  della grazia; e di ciò il Salmista afferma: E ho detto: Ora ho  cominciato; e questo cambiamento è della destra dell'Eccelso 5.  Pertanto bisogna ammettere che noi possediamo il libero arbitrio  per fare sia il bene che il male; ma nel fare il male ognuno è libero  dal vincolo della giustizia e servo del peccato 6; nel bene invece  nessuno può essere libero se non sarà stato liberato da Colui che  ha detto: Se sarà il Figlio a liberarvi, allora sarete veramente liberi 

7. Eppure, quando uno è stato liberato dalla dominazione del  peccato, non se ne deve concludere che non ha più bisogno  dell'aiuto del suo Liberatore; anzi piuttosto, sentendosi dire: Senza  di me nulla potete fare 8, sia lui stesso a chiedere: Sii il mio aiuto,  non abbandonarmi 9. E questa fede, che senza dubbio è vera e  cattolica e derivante dai Profeti e dagli Apostoli, mi rallegro di  averla trovata anche nel nostro fratello Floro; per cui bisogna  correggere piuttosto quelli che non lo comprendevano. Ma penso  che ormai, con la benevolenza del Signore, si siano senz'altro  corretti. 

Sant'Agostino

Nessun commento:

Posta un commento