Dalla Figlia del Sì a Gesù
Gesù: Figli miei, quando il male sta in voi, tutto di voi sta nella sofferenza. Ciò che è male non può coabitare con me, siete in me. Vi amo, figli miei.
Satana è il male, vuole ritirarvi da me. Tu, vieni con me, figlia mia, ti mostrerò dove vanno quelli che l’ascoltano. Mio amore, scrivi sotto il moto mio. Io, il tuo Dio Amore che conosco tutto di te, mia prediletta, ti amo.
La Figlia del Sì (nelle Divina Volontà): Recito i misteri dolorosi del rosario. Ho gli occhi chiusi, sento la voce interiore che mi domanda di ubbidire e di guardare bene. Gli occhi chiusi, riguardo. Non vedo niente.
All’improvviso, il buio si chiarisce al bruno pallido che si muove davanti ai miei occhi chiusi. Questo si concretizza. Sono forme umane in linee fitte. Loro sono in preghiera perché le loro mani sono giunte e il loro sguardo è pietoso. Stanno tutte pregando con me. Lo sento e dico: «Ma tutte queste persone sono con me in preghiera!» La voce mi dice: «Sì, figlia mia, sono i santi del Cielo e della terra nella Divina Volontà. Sono tutti in me, Gesù. Continua a guardare, figlia mia prediletta.»
Esse prendono un passaggio fra le rocce brune pallido e brune oscuro. È come un film al quale assisto, ma io sono all’interiore. La gente sparisce e delle forme umane appariscono nel cratere della roccia. Porgono vestiti di giudici con cappelli di forma avvolta attorno alla loro testa. I giudici hanno delle tuniche molto ornate di placche di gioielli. Stanno diritti e fermi, avanzano come maestri della situazione discutendo a voce bassa fra di loro. Sono quattro, credo che stanno per prendere decisioni. Ho paura di loro e delle loro decisioni. Avanzano e si siedono nell’entrata di una corte interiore molto spaziosa.
Dei pareti interiori di un altezza di due piani li circondano. La gente grida attraverso le finestre di forma quadrata. In alto, queste finestre sono ovali, non hanno vetro. Tutto è in pietra. Tutti hanno lo sguardo svoltato verso due grandi porte che si aprono.
Due soldati entrano con un uomo che tengono per le braccia. Non può stare in piedi, sembra avvilito, la testa inchinata verso l’avanti. Lo spingono davanti a loro, cade in ginocchio. È tanto doloroso ciò che egli sopporta! Fa tanto pietà! Dio mio! È Gesù, è la scena del giudizio davanti a Caifa!
La voce mi dice: «Avanza, figlia mia.» Mi abbandono e vedo Gesù portando su di noi tutti uno sguardo di compassione. Senza una parola, porge uno sguardo tanto dolce, tanto sommesso sulla gente che grida verso di lui: a morte. Piango su di lui, su di noi. È tanto doloroso che supplico Maurice, il mio marito deceduto che sento, di venire a cercarmi. Poi lo sento dire il Padre nostro. Ritorno a me. Con fatica recito la decina del rosario.
Arrivata al secondo mistero, Gesù mi dice: «Chiudi gli occhi.» È come poco fa: il buio, e dopo da un bruno oscuro a un bruno pallido. Vedo esseri molto grossi come dei lottatori enormi; quasi niente sulla pelle; sono spaventevoli a guardare perché il loro volto, molto deforme, è di una grande bruttezza umana ed animale allo stesso tempo. Cammino fra di loro. Io sono con Gesù che cammina davanti a me. Non lo vedo ma so che è Gesù. Mette in me la sua Presenza. Lo seguo e non ho paura. Tutto in me vive da lui.
Questi esseri stanno facendosi male morsicandosi con i loro denti acuti. Si insultano, hanno molto odio contro gli esseri viventi sulla terra. Maledicono i loro figli che sono ancora viventi o, al contrario, sono i figli che maledicono i loro genitori ancora viventi sulla terra. Sono prigionieri di questi esseri brutti che fanno loro del male. È spaventevole! Voglio andar via. Maurice dice il Padre Nostro. Torno in me, piango, sono in angustia di fronte a queste sofferenze. È orribile!
Alla terza decina, la voce di Gesù mi invita a chiudere gli occhi. Sono con Maurice. Ubbidisco e lo stesso colore ritorna. Questi esseri deformi che vedo sono i stessi, ancora più brutti. Sono seduti su materassi posti sul pavimento; sono nudi. Li vedo da dorso; si attorcigliano, si lamentano con suoni strascicanti. Sono malevoli fra di loro. Sono tanto viscidi. Vedo all’improvviso vermi di terra che escono dalla loro pelle, degli insetti brutti, piccole lucertole spaventevoli. Sono esseri brutti.
«Senza di me, il tuo Gesù, non puoi, mia prediletta, sopportare questo dolore che ti fa percepire quanto i miei figli stanno per soffrire atrocemente.» È tanto brutto, è come la bramosia del corpo in tutta la sua bruttezza. Sento Maurice che dice il Padre Nostro. Sono con lui, sollevata che questo sia finito. È tanto brutto!
Alla quarta decina del rosario, è come fra poco. Gesù mi dice: «Chiude gli occhi, figlia mia dei miei dolori.» Li chiudo e vedo esseri molto brutti in stanze, hanno le stesse forme. Passeggio attraverso le stanze. Gesù mi conduce in un’altra stanza. Questi esseri sono spaventevoli, mangiano qualcosa. Non so cosa. Mi avvicino o piuttosto avanzo nella stanza e guardo.
È atroce! Tengono per le gambe ragazzini, molto piccoli. Sradicano la pelle e la mangiano. Un altro prende le gambe e le scuota, la testa in basso come un yo-yo. Altri fanno atrocità, tanto che grido: «Non i ragazzini, non i ragazzini, è spaventevole!» Piango su questi ragazzini: «Perché questi ragazzini? Perché?» Sono quelli che si gettano alla pattumiera. Sono dei figli che i genitori tengono nel odio, nella violenza, non mostrando loro che sono amore. Maledicono i loro fratelli e le loro sorelle, volendo fare soltanto del male, perché non fu mostrato loro che erano amore. Questi figli sono i figli di questo mondo! «Oh! mio Gesù, tirami presto fuori da qui.» Maurice dice il Padre Nostro. Sono tanto esaurita, ho appena la forza di dire la mia decina. «Oh! mio Gesù d’amore, cosa facciamo? È spaventevole!»
All’ultima decina del rosario, Gesù dice: “Chiudi gli occhi, dolcezza mia delle mie piaghe.» Ubbidisco e vedo gente al piede di una montagna. La riguardano. La montagna si mette a muoversi. Una testa ne esce, formata di tre teste di serpenti. Questi serpenti sono tanto spaventevoli! Dominano, controllano questa gente che li ascolta come se fosse normale di farsi dominare da questi serpenti. La gente non mi sembra di avere paura di loro, ma la risento sotto la loro dominazione come esseri innocenti davanti al pericolo. Questa gente sta sotto il loro potere. Gesù mi dice:
«Questi esseri immondi che sono sotto gli ordini della Bestia governano i miei figli. I miei poveri piccoli non si rendono conto dell’odio che questi esseri hanno contro di loro.»
Ecco che a sinistra, giù di questa montagna di serpenti, la terra si muove. Si apre e ne esce una montagna che si cambia in una testa di leone molto grossa. È con tanto orgoglio che gira la testa molto lentamente verso il mondo che guarda con odio, tanto odio che rabbrividisco di spavento. Esala morte, dominazione, distruzione totale. Ha gli occhi del potere. I suoi occhi sono fissati su ciascuno di voi. La freddezza ci regna. La potenza dell’odio è in questa bestia.
Gesù: «Figli miei, è Satana. Egli è l’angelo decaduto che vive nelle profondità dell’inferno. Si sa maestro di questo luogo. Vuole inghiottirvi per distruggere la vita in voi. È il male satanico di tutto ciò che non sia amore. È l’incarnazione di tutto ciò che è vile. Figli miei, con questo scritto, vi faccio sapere che egli sta là a guardarvi, a voler prendervi per uccidere la vita che è in voi. Figlia mia, io sono il tuo Dio d’amore che ti feci scrivere per loro affinché sappiano che il male vuole ucciderli per sempre.»
La Figlia del Sì (nella Divina Volontà): Maurice dice il Padre Nostro. Continuo la decina con lui. Per ubbidienza, scrivo ciò che vidi. È lo Spirito Santo che ne detta le parole. Tutto è tanto vero. Vi dico: «Fratelli e sorelle miei, prendete la pena di fermarvi e pensate che l’inferno esiste. È spaventevole. Vidi queste cose. Vi supplico, fratelli e sorelle miei, dite di sì all’Amore. Gesù ci ama.»
7 marzo 2001
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