Il Mistero dell’Iniquità
La Russia si è convertita?
Ma nel mondo esiste una superpotenza militar capace di tenere testa agli Stati Uniti, e cioè la Russia. Come spiega Donald McAlvany, “l’ex Unione Sovietica possiede tuttora l’apparato militare e il numero di testate nucleari più grandi al mondo … ha il maggior numero di carri armati, veicoli corazzati, sottomarini nucleari, missili ICBM e SLBM (i missili balistici montati sui sottomarini) e aerei al mondo.”360
La Russia Sovietica ha ancora l’obiettivo di conquistare il mondo intero. Durante un discorso pronunciato alla Scuola Lenin per la Guerra Politica, nel 1930, Dimitri Manuilski dichiarò: “La guerra finale tra capitalismo e comunismo è inevitabile. Ma oggi siamo troppo deboli per colpire. Il nostro giorno verrà tra 30 o 40 anni. Prima, però, dobbiamo indurre le nazioni capitaliste ad abbassare la guardia, dando loro le più grandi rassicurazioni in materia di pace e disarmo. Solo allora, quando la loro guardia si sarà abbassata, li schiacceremo col nostro pugno di ferro.”
La Russia Sovietica ha mantenuto intatta questa politica sino ad oggi. Nel novembre 1987, durante un suo discorso al Politburo, il Presidente dell’Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov affermò: “Signori, compagni, non abbiate paura di tutti questi discorsi di ‘Perestrojka’, ‘glasnost’ e della venuta della democrazia negli anni che verranno. Si tratta di termini dati in pasto all’esterno. Non ci saranno cambiamenti significativi all’interno dell’Unione Sovietica, a parte qualche modifica superficiale. Il nostro scopo è quello di disarmare gli Americani e farli addormentare.”
I leader militari Sovietici sono discepoli delle teorie di Sun Tzu, autore del testo di strategia militare intitolato L’arte della Guerra, scritto nel 500 a.c. La principale tra queste è “avanzare per mezzo della ritirata.” La ritirata è stata compiuta con lo smantellamento dello stato stalinista, ormai inefficiente e burocratizzato, cioè l’Unione Sovietica, ristrutturandola in un nuovo stato Leninista, la Russia Sovietica. Ciò che è avvenuto in Russia a cavallo degli anni 80-90 non è stato il crollo del Comunismo, come vorrebbero farci credere, ma una demolizione programmata del Socialismo applicato in Unione Sovietica. Nel numero 43 del The Fatima Crusader, pubblicato nell’inverno del 1993, scrissi un articolo a riguardo. Eccone una parte:
“L’Europa si sta allontanando dal vecchio equilibrio di potere del dopo guerra, che vedeva il blocco della NATO e della CEE contrapposto al blocco del Patto di Varsavia e del COMECON. Gorbaciov sta promuovendo la dissoluzione dei blocchi ed il riordino dell’Europa in un organismo unitario. Un’Europa unita e neutrale sarà un conglomerato di piccoli stati, dominati dal gigante Sovietico. Con le sue sconfinate risorse, la sua grande popolazione ed un apparato militare unico al mondo, l’Unione Sovietica sarà facilmente padrona di tutta l’Europa. Non mi sorprende che il nuovo slogan usato dalla Russia sia ‘governare dalla Siberia alla penisola Iberica’.”361
I Sovietici sono riusciti a portare a compimento il loro programma, che prevedeva la dissoluzione dei blocchi e il riordino dell’Europa in un nuovo organismo unito, grazie all’entrata della Russia nella NATO, per mezzo del Partenariato Euro Atlantico. Lo ha ammesso abbastanza apertamente lo stesso Presidente Sovietico, Vladimir Putin, il 28 maggio 2002 a Roma, quando ha affermato sulla NATO: “ci chiameremo ‘la Casa dei Soviet’”. Putin ha ottenuto quello che Brezhnev promosse con il detente, cioè lo stesso scopo di conquista già annunciato da Manuilski nel 1930. Nel 1973, dinanzi ai leader del Patto di Varsavia riuniti a Praga, Leonid Breznev disse: “Fidatevi, compagni, perché nel 1985, grazie al detente, avremo raggiunto la maggior parte dei nostri obiettivi in Europa Occidentale. Avremo consolidato le nostre posizioni … e un cambiamento decisivo nei rapporti di forza, dopo il 1985, ci vedrà esercitare il nostro volere ovunque ne avremo bisogno …”362
Perché si realizzasse quel piano ci sarebbe voluto più di quanto Breznev avesse ipotizzato, ma l’adesione totale da parte dei leader Sovietici al programma annunciato da Manuilski li ha effettivamente portati nella posizione di poter esercitare il proprio volere, ovunque o dovunque desiderino. È loro intenzione conquistare l’Europa e gli Stati Uniti, tramite un’alleanza militare con la Cina. Nel febbraio 2002, Donald McAlvany ha scritto: “Il progetto di un attacco militare contro gli Stati Uniti, da parte di Russia e Cina, è stato ideato molti anni fa e mi è stato rivelato personalmente nel 1999 dal Colonnello Stanislav Lunev, l’ufficiale di più alto rango appartenente al GRU, il Direttorato Principale per l’Informazione dello Stato maggiore russo, che abbia mai disertato.”363
“In merito all’esistenza di un piano militare Russo-Cinese,” continua McAlvany, “Lunev ha affermato che durante la sua ultima visita a Mosca, prima della sua diserzione avvenuta nel ‘92, lo Stato Maggiore russo stava ancora progettando di combattere e vincere una futura guerra nucleare contro l’America. ‘Il progetto di guerra nucleare è ancora attivo’, dissero al Colonnello Lunev. Ma ci sarebbero stati dei cambiamenti. I 48 stati continentali degli Stati Uniti non sarebbero più stati occupati dalle forze armate Russe, che si sarebbero limitate ad occupare ‘l’Alaska e parte del Canada.’ Sarebbero stati i cinesi ad occupare l’America continentale.”
La potenza nucleare della Russia Sovietica e l’immenso esercito cinese si sono uniti in un nuovo maglio d’acciaio, che forma il cuore del Nuovo Asse Mosca-Pechino. Richard Maybury ha coniato il termine di Nuovo Asse nel 1996. Ma questo termine non si limita ad indicare solo Russia e Cina, che hanno firmato il trattato di cooperazione russocinese nel luglio 2001 e che hanno apertamente dichiarato i propri interessi strategici comuni contro gli Stati Uniti; esso infatti riguarda anche molte altre nazioni che hanno aderito ad un’alleanza segreta contro l’America ed i suoi alleati della NATO. Nel numero di febbraio 2003 della rivista Early Warning Report, Maybury spiega che: “questo gruppo consiste in almeno 12 stati”, tra i quali l’Iran, l’Iraq, la Corea del Nord, la Siria, la Libia, Cuba, ecc.
Il governo degli Stati Uniti è consapevole dell’esistenza di questo Nuovo Asse: il 12 giugno 2002, il Vice Segretario alla Difesa Paul Wolfowitz, ha infatti affermato: “Quel che ci colpì maggiormente, durante i lavori della Commissione Rumsfeld, fu la scoperta di quanto questi stati cosiddetti “cattivi” (i paesi del Nuovo Asse) si stessero aiutando l’un l’altro, e soprattutto quanto aiuto stessero ricevendo sia dalla Russia che dalla Cina.”364
Il Nuovo Asse supera abbondantemente gli Stati Uniti ed i loro alleati sia da un punto di vista di armamenti che di soldati. Il piano dei leader di questo Nuovo Asse è quello di costringere gli Stati Uniti ad impegnarsi in una serie di micro-guerre contro gli stati meno importanti dell’asse, prima l’Afghanistan, poi l’Iraq, la Siria, l’Iran e la Corea del Nord, per proseguire forse addirittura con la Cina, presumibilmente per difendere Taiwan. Intendono disperdere ed esaurire le forze armate delle potenze occidentali impiegando la cosiddetta “strategia della pulce”, messa in pratica con successo da Michael Collins durante la Guerra d’Indipendenza Irlandese (1919-1921) contro gli Inglesi (“mordi il cane finché non sa più dove grattarsi” ). A quel punto, lanceranno un massiccio Blitzkrieg contro l’Europa ed il Nord America. Questo sarà solo l’inizio della Grande Tribolazione.
Padre Paul Kramer
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