Il Mistero dell’Iniquità
La vittoria del Comunismo, la pace Comunista
In un’intervista al programma televisivo Fatima: “È giunto il momento”, andata in onda il 29 agosto 1989, il generale dell’esercito degli Stati Uniti, Daniel Graham, riferì di un suo colloquio avuto anni fa in Russia, dove si trovava per una missione sul Mar Nero, con Alexsandr Bessmertnykh, all’epoca segretario del Ministro degli Esteri Sovietico Eduard Shevardnadze. A Bessmertnykh non piaceva quello che gli stava dicendo il generale Graham, e quindi gli chiese: “voi non condividete lo stesso desiderio di pace dei sovietici.” Ed il generale Graham rispose: “Ha ragione, signor Bessmertnykh. Quando ho lasciato Mosca per recarmi qui, su di un edificio c’era un grande cartellone rosso su cui c’era scritto: ‘Pobieda kommunista eta mir’ (La vittoria del comunismo è la pace.) Questa non è pace, signor Bessmertnykh.”
Gli “utili idioti” (come li chiamava Lenin) che operano tra i mass media liberali e di sinistra stigmatizzano l’idea stessa di un comunismo dedito alla rivoluzione mondiale, definendola una semplice teoria del complotto o una paranoia anti-comunista, ma resta il fatto che il più importante “dogma” della dottrina marxista afferma che il comunismo deve conquistare il mondo. Per questo Mikhail Gorbaciov, nel novembre 1987 dichiarò che:
“Stiamo entrando in un mondo nuovo, il mondo del comunismo. Non cambieremo mai quella strada.”370
I “cambiamenti” avvenuti nella Russia Sovietica devono essere valutati tenendo bene a mente ciò che Gorbaciov chiamava il “metodo leninista di comprensione dialettica”. Yelena Bonner, vedova di Andrei Sakharov, un dissidente Russo assai famoso, ha fornito la seguente chiave di interpretazione per tutte le affermazioni comuniste/leniniste/ marxiste:
“Il punto è che l’obiettivo del comunismo è fisso ed immutabile
– non varia mai neanche di una virgola, e rimarrà sempre il dominio del mondo, ma se li giudichiamo [solamente] dalla direzione che sembrano aver preso, allora saremo ingannati.”371
Il “collasso del comunismo” ed il “crollo” dell’ “ex” Unione Sovietica sono tutti avvenimenti messi in scena dalla rivoluzione leninista mondiale, pianificata decenni fa.
Il Borghese dovrà essere messo a dormire
Dimitri Manuilski predisse i “cambiamenti” dell’Unione Sovietica fin dal 1930, e ne spiegò lo scopo:
“Il borghese dovrà essere messo a dormire. Così potremo lanciare il più spettacolare movimento pacifista che si sia mai visto. Ci saranno aperture eclatanti e concessioni mai viste prima. Le nazioni capitaliste, stupide e decadenti, saranno ben felici di cooperare alla loro stessa distruzione. Si getteranno letteralmente l’una sull’altra per cercare di essere nostri amici. Solo allora, quando la loro guardia si sarà abbassata, li schiacceremo col nostro pugno di ferro.”372
Gorbaciov, allo stesso modo, proprio mentre avvenivano i preparativi per quei “cambiamenti”, davanti al Politburo (l’organo supremo del regime Comunista in Unione Sovietica) dichiarò:
“Signori, compagni, non abbiate paura di tutti questi discorsi di ‘Perestrojka’, ‘glasnost’ e della venuta della democrazia negli anni che verranno. Si tratta di termini dati in pasto all’esterno. Non ci saranno cambiamenti significativi all’interno dell’Unione Sovietica, a parte qualche modifica superficiale. Il nostro scopo è quello di disarmare gli Americani e farli addormentare.”373
Gorbaciov enfatizzò la natura rivoluzionaria e Leninista di questi cambiamenti superficiali e “diversivi”. Il 17 maggio 1990, dichiarò che:
“Anche quando la gente tutto attorno a me grida ‘caos, caos, caos’ e ‘collasso, collasso’, io credo in ciò che disse Lenin, ovvero che questo caos rivoluzionario può ancora trasformarsi in nuove forme di vita… ABBIAMO COMINCIATO L’ULTIMO GIRO.”374
Si tratta dell’ultimo giro della Rivoluzione Comunista mondiale.375
Ha avuto inizio con la Rivoluzione d’Ottobre, seguita dalla Nuova Politica Economica di Lenin, alla quale a sua volta ha fatto seguito il
Socialismo in un Solo Paese di Stalin, seguito dalla Coesistenza Pacifica di Kruscev, dalla detente di Brezhnev e infine dalla Perestrojka di Gorbaciov, che ha funzionato come preparativo all’imminente democratizzazione della Russia. Attualmente in Russia vige un sistema di democrazia manovrata. Si tratta infatti di un’altra implementazione della Nuova Politica Economica di Lenin, su scala più grande. Questa politica sovietica mira a rimpiazzare la dittatura del proletariato con lo stato di tutto il popolo, che è l’ultimo stadio prima dell’imposizione del Comunismo in tutto il mondo.
Nel suo libro Perestroika, New Thinking for Our Country and the World [“Perestrojka, nuove riflessioni sul nostro paese e sul mondo”], Gorbaciov pone particolare enfasi sul periodo leninista: “le opere di Lenin e i suoi ideali di socialismo rimangono per noi una fonte inesauribile di pensiero creativo, ricchezza teorica e astuzia politica… è istruttivo che [il periodo leninista] abbia provato la forza delle dialettiche marxiste-leniniste, le conclusioni delle quali sono basate sull’analisi della situazione storica attuale.”376
Christopher Story spiega che la ‘situazione storica attuale’ alla quale si riferisce Gorbaciov “è un inganno strategico di notevole successo, concepito da Lenin e denominato ‘Nuova Politica Economica’”, che ha “portato l’Occidente a credere che i rivoluzionari leninisti avessero ridimensionato o addirittura abbandonato la propria ideologia comunista”.377 Come risultato di quest’inganno leninista, il 13 agosto 1921 il New York Times titolò in prima pagina: “Lenin abbandona il concetto di controllo statale per la politica Sovietica”.
Settanta anni dopo, Story fa notare che: “il 26 luglio 1991, il New York Times aveva annunciato per la seconda volta nella sua storia la prematura ‘morte del comunismo’”. Per questo “secondo round”, spiega Story, “il KGB dovette ricorrere a nuovi mezzi per organizzare la farsa del ‘colpo di stato di agosto’, nome in codice Golgotha, per fornire un pretesto plausibile e ‘convincente’ all’apparente abbandono del Comunismo, al presunto scioglimento del Partito Comunista dell’Unione Sovietica (PCUS), ed al successivo ‘collasso’ controllato dell’Unione Sovietica.”378 Il nome in codice usato dal KGB, Golgotha, alludeva in maniera blasfema alla futura “resurrezione” dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Questo processo di “resurrezione” è attualmente in vigore.
L’esperto di questioni militari Russe, Pavel Felgenhauer, in un suo articolo379 pubblicato l’11 settembre 2003 sul The Moscow Times ha affermato che “il mondo dopo l’11 settembre sembrava offrire l’opportunità per una collaborazione veramente paritaria tra Russia e Stati Uniti … Washington si sarebbe dovuta rivolgere alle Nazioni Uniti, d’ora in avanti, agendo di concerto con le altre nazioni e mostrando un rispetto speciale nei confronti della Russia.”
“Ovviamente”, prosegue Felgenhauer, “ci sono molti scettici, tra i membri dell’intelligence e dell’esercito russi, che non si sono mai fidati degli Americani e che ritengono che gli Stati Uniti saranno sempre un nemico – il centro del male mondiale e del sionismo.”
Sembra che il regime di Bush abbia fatto ogni sforzo possibile per dare ragione a questi scettici Russi. Felgenhauer afferma che questi scettici sono sempre più adirati e commentano nell’ombra: “Gli Yankees affermano d’essere arrivati in Asia Centrale solo ‘temporaneamente’, ma non è così, ci resteranno a lungo, e saremo noi invece a dover andarcene via, passo dopo passo.”
“Oggi”, continua Felgenhauer, “dopo così tante azioni unilaterali da parte degli Stati Uniti, questi scettici sembrano sul punto di prendere il controllo definitivo della politica interna ed estera in Russia. Il punto di svolta,” afferma Felgenhauer, “è stato l’Iraq … le lobby dell’intelligence e dell’esercito – i cekisti e i siloviki – hanno fatto pressioni affinché la Russia si opponesse fermamente all’America … il potere dei cekisti [la Polizia Segreta del KGB] all’interno del Cremlino è continuato a crescere”. Agli inizi di settembre, una “un opinionista ben informato degli affari del Cremlino, Gleb Pavlovsky, ha ammesso pubblicamente che i cekisti e i siloviki sono prossimi a prendere il potere in Russia.”
I cekisti, tuttavia, non sono mai stati tagliati fuori dal potere, visto che sono stati proprio loro ad aver concepito quei “cambiamenti” che avrebbero portato al “collasso” fittizio dell’Unione Sovietica. Tuttavia, il compimento dell’ operazione “Golgotha” è a portata di mano. Come spiega Felgenhauer, i cekisti e i siloviki, i manovratori della politica Sovietica che hanno preso in mano le redini del potere, vogliono “la restaurazione della ‘Grande Russia’ in stile sovietico – uno stato di polizia, rigido ed autoritario, con un’economia di stato e una politica xenofoba, anti-americana ed anti-semita.”
Padre Paul Kramer
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