venerdì 7 maggio 2021

La “Nuova” Guerra Fredda

 


Il Mistero dell’Iniquità


La vittoria del Comunismo, la pace Comunista

In un’intervista al programma televisivo Fatima: “È giunto il  momento”, andata in onda il 29 agosto 1989, il generale dell’esercito  degli Stati Uniti, Daniel Graham, riferì di un suo colloquio avuto anni fa  in Russia, dove si trovava per una missione sul Mar Nero, con Alexsandr  Bessmertnykh, all’epoca segretario del Ministro degli Esteri Sovietico  Eduard Shevardnadze. A Bessmertnykh non piaceva quello che gli stava  dicendo il generale Graham, e quindi gli chiese: “voi non condividete  lo stesso desiderio di pace dei sovietici.” Ed il generale Graham rispose:  “Ha ragione, signor Bessmertnykh. Quando ho lasciato Mosca per  recarmi qui, su di un edificio c’era un grande cartellone rosso su cui  c’era scritto: ‘Pobieda kommunista eta mir’ (La vittoria del comunismo è  la pace.) Questa non è pace, signor Bessmertnykh.” 

Gli “utili idioti” (come li chiamava Lenin) che operano tra i mass  media liberali e di sinistra stigmatizzano l’idea stessa di un comunismo  dedito alla rivoluzione mondiale, definendola una semplice teoria del  complotto o una paranoia anti-comunista, ma resta il fatto che il più  importante “dogma” della dottrina marxista afferma che il comunismo  deve conquistare il mondo. Per questo Mikhail Gorbaciov, nel novembre  1987 dichiarò che: 

 “Stiamo entrando in un mondo nuovo, il mondo del  comunismo. Non cambieremo mai quella strada.”370

I “cambiamenti” avvenuti nella Russia Sovietica devono essere  valutati tenendo bene a mente ciò che Gorbaciov chiamava il “metodo  leninista di comprensione dialettica”. Yelena Bonner, vedova di Andrei Sakharov, un dissidente Russo assai famoso, ha fornito la seguente  chiave di interpretazione per tutte le affermazioni comuniste/leniniste/ marxiste: 

“Il punto è che l’obiettivo del comunismo è fisso ed immutabile 

– non varia mai neanche di una virgola, e rimarrà sempre il dominio del mondo, ma se li giudichiamo [solamente] dalla direzione che sembrano aver preso, allora saremo ingannati.”371

Il “collasso del comunismo” ed il “crollo” dell’ “ex” Unione Sovietica  sono tutti avvenimenti messi in scena dalla rivoluzione leninista  mondiale, pianificata decenni fa.


Il Borghese dovrà essere messo a dormire

Dimitri Manuilski predisse i “cambiamenti” dell’Unione Sovietica fin  dal 1930, e ne spiegò lo scopo: 

“Il borghese dovrà essere messo a dormire. Così  potremo lanciare il più spettacolare movimento pacifista che si sia mai visto. Ci saranno aperture eclatanti e  concessioni mai viste prima. Le nazioni capitaliste,  stupide e decadenti, saranno ben felici di cooperare  alla loro stessa distruzione. Si getteranno letteralmente  l’una sull’altra per cercare di essere nostri amici. Solo  allora, quando la loro guardia si sarà abbassata, li  schiacceremo col nostro pugno di ferro.”372

Gorbaciov, allo stesso modo, proprio mentre avvenivano i  preparativi per quei “cambiamenti”, davanti al Politburo (l’organo  supremo del regime Comunista in Unione Sovietica) dichiarò: 

“Signori, compagni, non abbiate paura di tutti questi discorsi di ‘Perestrojka’, ‘glasnost’ e della venuta della democrazia  negli anni che verranno. Si tratta di termini dati in pasto  all’esterno. Non ci saranno cambiamenti significativi all’interno  dell’Unione Sovietica, a parte qualche modifica superficiale. Il  nostro scopo è quello di disarmare gli Americani e farli  addormentare.”373

Gorbaciov enfatizzò la natura rivoluzionaria e Leninista di questi  cambiamenti superficiali e “diversivi”. Il 17 maggio 1990, dichiarò che: 

“Anche quando la gente tutto attorno a me grida ‘caos, caos,  caos’ e ‘collasso, collasso’, io credo in ciò che disse Lenin, ovvero che questo caos rivoluzionario può ancora trasformarsi in nuove  forme di vita… ABBIAMO COMINCIATO L’ULTIMO GIRO.”374

Si tratta dell’ultimo giro della Rivoluzione Comunista mondiale.375 

Ha avuto inizio con la Rivoluzione d’Ottobre, seguita dalla Nuova  Politica Economica di Lenin, alla quale a sua volta ha fatto seguito il 

Socialismo in un Solo Paese di Stalin, seguito dalla Coesistenza Pacifica di  Kruscev, dalla detente di Brezhnev e infine dalla Perestrojka di Gorbaciov,  che ha funzionato come preparativo all’imminente democratizzazione  della Russia. Attualmente in Russia vige un sistema di democrazia  manovrata. Si tratta infatti di un’altra implementazione della Nuova  Politica Economica di Lenin, su scala più grande. Questa politica sovietica mira a rimpiazzare la dittatura del proletariato con lo stato di  tutto il popolo, che è l’ultimo stadio prima dell’imposizione  del Comunismo in tutto il mondo. 

Nel suo libro Perestroika, New Thinking for Our Country and the  World [“Perestrojka, nuove riflessioni sul nostro paese e sul mondo”],  Gorbaciov pone particolare enfasi sul periodo leninista: “le opere  di Lenin e i suoi ideali di socialismo rimangono per noi una fonte  inesauribile di pensiero creativo, ricchezza teorica e astuzia politica…  è istruttivo che [il periodo leninista] abbia provato la forza delle  dialettiche marxiste-leniniste, le conclusioni delle quali sono basate  sull’analisi della situazione storica attuale.”376 

Christopher Story spiega che la ‘situazione storica attuale’ alla quale  si riferisce Gorbaciov “è un inganno strategico di notevole successo,  concepito da Lenin e denominato ‘Nuova Politica Economica’”, che  ha “portato l’Occidente a credere che i rivoluzionari leninisti avessero  ridimensionato o addirittura abbandonato la propria ideologia  comunista”.377 Come risultato di quest’inganno leninista, il 13 agosto  1921 il New York Times titolò in prima pagina: “Lenin abbandona il  concetto di controllo statale per la politica Sovietica”. 

Settanta anni dopo, Story fa notare che: “il 26 luglio 1991, il New  York Times aveva annunciato per la seconda volta nella sua storia la  prematura ‘morte del comunismo’”. Per questo “secondo round”, spiega  Story, “il KGB dovette ricorrere a nuovi mezzi per organizzare la farsa  del ‘colpo di stato di agosto’, nome in codice Golgotha, per fornire  un pretesto plausibile e ‘convincente’ all’apparente abbandono del  Comunismo, al presunto scioglimento del Partito Comunista dell’Unione  Sovietica (PCUS), ed al successivo ‘collasso’ controllato dell’Unione  Sovietica.”378 Il nome in codice usato dal KGB, Golgotha, alludeva  in maniera blasfema alla futura “resurrezione” dell’Unione delle  Repubbliche Socialiste Sovietiche. Questo processo di “resurrezione” è  attualmente in vigore. 

L’esperto di questioni militari Russe, Pavel Felgenhauer, in un  suo articolo379 pubblicato l’11 settembre 2003 sul The Moscow Times  ha affermato che “il mondo dopo l’11 settembre sembrava offrire  l’opportunità per una collaborazione veramente paritaria tra Russia e  Stati Uniti … Washington si sarebbe dovuta rivolgere alle Nazioni Uniti,  d’ora in avanti, agendo di concerto con le altre nazioni e mostrando un  rispetto speciale nei confronti della Russia.” 

“Ovviamente”, prosegue Felgenhauer, “ci sono molti scettici, tra i  membri dell’intelligence e dell’esercito russi, che non si sono mai fidati  degli Americani e che ritengono che gli Stati Uniti saranno sempre un  nemico – il centro del male mondiale e del sionismo.” 

Sembra che il regime di Bush abbia fatto ogni sforzo possibile per  dare ragione a questi scettici Russi. Felgenhauer afferma che questi  scettici sono sempre più adirati e commentano nell’ombra: “Gli Yankees  affermano d’essere arrivati in Asia Centrale solo ‘temporaneamente’,  ma non è così, ci resteranno a lungo, e saremo noi invece a dover  andarcene via, passo dopo passo.” 

 “Oggi”, continua Felgenhauer, “dopo così tante azioni unilaterali da  parte degli Stati Uniti, questi scettici sembrano sul punto di prendere il  controllo definitivo della politica interna ed estera in Russia. Il punto di  svolta,” afferma Felgenhauer, “è stato l’Iraq … le lobby dell’intelligence  e dell’esercito – i cekisti e i siloviki – hanno fatto pressioni affinché  la Russia si opponesse fermamente all’America … il potere dei cekisti  [la Polizia Segreta del KGB] all’interno del Cremlino è continuato a  crescere”. Agli inizi di settembre, una “un opinionista ben informato  degli affari del Cremlino, Gleb Pavlovsky, ha ammesso pubblicamente  che i cekisti e i siloviki sono prossimi a prendere il potere in Russia.” 

I cekisti, tuttavia, non sono mai stati tagliati fuori dal potere, visto  che sono stati proprio loro ad aver concepito quei “cambiamenti” che  avrebbero portato al “collasso” fittizio dell’Unione Sovietica. Tuttavia,  il compimento dell’ operazione “Golgotha” è a portata di mano. Come  spiega Felgenhauer, i cekisti e i siloviki, i manovratori della politica  Sovietica che hanno preso in mano le redini del potere, vogliono “la  restaurazione della ‘Grande Russia’ in stile sovietico – uno stato di  polizia, rigido ed autoritario, con un’economia di stato e una politica  xenofoba, anti-americana ed anti-semita.” 

Padre Paul Kramer

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