TERZA LETTERA
Per un amico soldato che incoraggia a confidare in Dio.
Abbiamo un DIO che è infinitamente buono e conosce tutti i nostri desideri. Ho sempre pensato che vi avrebbe ridotto all'estremo. Verrà a suo tempo e quando meno te lo aspetti. Spera in Lui più che mai: ringrazialo con me per i favori che ti fa, in particolare per la forza d'animo e la pazienza che ti dà nelle tue afflizioni: è un chiaro segno della cura che ha di te; confortati allora con Lui, e ringrazia per tutto.
Ammiro anche la forza d'animo e il coraggio di M. Dio gli ha dato un buon carattere e una buona volontà, ma in lui c'è ancora un po' di mondo e molta gioventù. Spero che l'afflizione che DIO gli ha mandato sia per lui un rimedio salutare e lo faccia entrare in se stesso; è un incidente molto opportuno per impegnarlo a mettere tutta la sua fiducia in Lui, che lo accompagna ovunque: che pensi a Lui il più spesso possibile, soprattutto nei pericoli più grandi. Un po' di elevazione del cuore è sufficiente; un piccolo ricordo di DIO, un atto di adorazione interiore, anche se in marcia e con la spada in mano, sono preghiere che, per quanto brevi, sono comunque molto gradite a DIO; e lungi dal diminuire il coraggio di un soldato in occasioni di pericolo, servono meglio a fortificarlo.
Che pensi dunque a DIO il più possibile; che si abitui, per gradi, a questo piccolo ma santo esercizio; nessuno se ne accorge, e niente è più facile che ripetere spesso nella giornata queste piccole adorazioni interne. Raccomandategli, se vi piace, di pensare a DIO il più possibile, nel modo qui indicato; è molto adatto e necessario per un soldato, che è quotidianamente esposto ai pericoli della vita, e spesso della sua salvezza. Spero che DIO assista lui e tutta la famiglia, alla quale presento il mio servizio, essendo loro e vostri.
Lawrence, Brother (Nicholas Herman, c. 1605-1691)
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