Come Gesù Cristo stesso, la Santa Chiesa ama le anime del Purgatorio, e in virtù del potere che Essa tiene da Lui, ci offre, con le indulgenze, un mezzo di liberarle.
Suor M. Marta era troppo fervente e troppo supernamente illuminata per non ricorrervi.
Se le invocazioni alle Sante Piaghe tornavano continuamente sulle sue labbra, chi potrà dire il numero delle preghiere indulgenziate “De profundis” è “Requiem” che vi aggiungeva incessantemente?...
E quando veniva il giorno dei Morti, o, meglio ancora, la grande indulgenza della Porziuncola, chi dirà con quale avidità l'antica terziaria approfittava delle larghezze spirituali della Chiesa? Questa festa del 2 agosto, anniversario della sua Professione Religiosa, era dunque un giorno del più intenso fervore a servizio delle sue Amiche penanti. Essa consacrava loro tutto il tempo di cui poteva disporre, e, si dice, che le sue visite raggiungessero talora il centinaio.
Oltre la soddisfazione di corrispondere ai desideri del Cuore di Gesù, la nostra cara sorella riceveva nell'adempimento del “suo compito” altri incoraggiamenti. Nostro Signore pare le abbia concesso una chiara cognizione delle pene che si soffrono in Purgatorio e d'averle fatto contemplare il gaudio degli Eletti all'arrivo in Cielo delle anime liberate. Le fece ancora sapere che l'ingratitudine è sconosciuta in Paradiso:
“Mia piccola Maria -Marta - diceva una di esse - mira quante anime hai liberate con le preghiere e le sofferenze!... Esse non possono venire tutte ora a ringraziarti, ma ti verranno incontro quando lascerai la terra”.
SUOR MARIA-MARTA CHAMBON
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