lunedì 10 giugno 2024

L'UMANITÀ SENTIVA AL VIVO

 


Sentivo così al vivo ogni minimo patire, che mi pareva impossibile il vivere. Dicevo fra me stessa. Ora è tempo, mio Dio, che ricorra a voi per ottenere le grazie. La prima sia, che io mi conformi al vostro volere; e poi mandatemi pene e croci, che sono contenta. Il solo nominare la croce la mia umanità si metteva a piangere e tutta si gelava per il timore di più patire. Bisognava che trovassi modi più stravaganti di penare per farla racchetare e per contradire a quanto ella si lagnava. Così facevo in tutto quello a che ella sentiva contrarietà; allora la facevo fare. per via di questo cominciava a starsena cheta, e non faceva più i risentimenti soliti, ma delle volte tanto vi cascava. Oh! quanto mi ha dato da fare! E ancora delle volte fa lo stesso! tutto viene perché non sono morta a me medesima. Oh! Dio! quanto mi fanno tremare e temere queste mie cose, vedendomi così arricchita dei doni e grazie di Dio, e poi trovandomi senza corrispondenza a ciò! Son cose che mi dan pena, ma anche mi fanno conoscere che cosa sono, che cosa posso; e mi danno lume che, se vi è niente di buono, è Dio che per sua grazia lo fa. de resto in me e da me non trovo altro che miserie e difetti.

Sentivo la parte inferiore tutta ripugnante a questo, ma lo spirito è pronto a quanto Iddio voleva.

S. VERONICA GIULIANI


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