martedì 12 novembre 2019

PREGARE CON MARIA


Meditazione su Maria figura della Chiesa

Nella Vergine noi amiamo la figura della Chiesa che tu ci hai dato per madre e di cui ci vuoi figli. Ella le dà un volto a cui rivolgere la nostra tenerezza. Ella la personifica ai nostri occhi e ne concentra le caratteristiche essenziali nei suoi tratti, ai quali dovevano assomigliare i tuoi.
Come tua Chiesa, ella non era nulla per se stessa, ma fu santa per la tua presenza in lei e durante tutta la sua vita.
Come tua Chiesa, ovunque tu fossi, ella fu con te, dalla tua culla alla tua croce e né i magi l'hanno distratta dall'una, né i soldati l'hanno dall'altra allontanata; sì, anche quando tutti quelli che ti avevano conosciuto ti tenevano a distanza, ella rimaneva presso la tua croce.
Come tua Chiesa, ella non poteva nulla per se stessa, e tutto ciò che fece, lo fece unicamente per sottomissione alla tua grazia; il suo unico ruolo fu quello di pronunciare l'Amen alla gloria di Dio; sì, fu lei ad intonare l'“ Amen! Vieni, Signore Gesù ”, che lo Spirito e la Chiesa intoneranno fino alla fine dei secoli: ecco la serva del Signore; sia fatto di me secondo la tua parola. Ma questo Amen stesso fu ancora un dono da parte tua, una grazia in più che tu le hai fatto, poiché è per mezzo tuo che noi lo pronunciamo... Colmata di grazie, Maria è stata un modello nella misura stessa in cui ha rinunciato ad aggiungere qualcosa di suo a queste grazie e in cui ha accettato di ridonartele secondo la tua volontà e di dare così inizio alla perfetta povertà della chiesa e dell'anima cristiana. Facci dunque trovare in lei, o Cristo, non la distributrice, ma l'esemplare recettrice delle tue grazie, sempre disposta ad accoglierle qualunque ne sia il rischio, o a rimetterle nelle tue mani, anche se le sia duro. Ispiratrice del nostro essere cristiani, personificazione della Chiesa, la madre nostra non dovrebbe forse figurare in tutti i santuari? Non di fronte a noi, come una divinità, ma rivolta verso di te, come noi, verso la testimonianza della tua presenza sulla Tavola santa, conducendoci col suo esempio verso di te, come per mano, in compagnia dei patriarchi, dei profeti, degli apostoli, dei santi e dell'immensa folla dei testimoni di tutti i tempi, raccolti sui muri e le vetrate dei nostri templi, per avvolgere il nostro culto con la loro pietà. Così, come era presso la tua croce, ella continuerebbe a stare accanto al tuo corpo spezzato per noi, e al tuo sangue sparso per la remissione dei nostri peccati, immagine della Chiesa fedele che non si allontana mai da te, anche quando questa prossimità l'espone ai tuoi persecutori. Ella mostrerebbe ai nostri occhi che, insieme a noi tutti, il suo essere sussiste soltanto per la comunione al tuo eterno sacrificio. Ella ci indicherebbe, così, che in te soltanto è la sorgente della sua vita come della nostra, ella che, secondo la natura, fu gloriosamente madre del suo Creatore, si riconobbe umilmente figlia di suo Figlio, secondo la fede. Allora, noi che siamo venuti al mondo della grazia dopo di lei, potremmo ancora amare in lei la nostra sorella maggiore, scoprirla dello stesso rango e della stessa carne nostra e sentirci a lei vicini... (Pastore Jean De Saussure: l'Estratto del volume: Dialogue sur la Vierge, Vitte, pp. 96‑97; 101, 103).

JEAN‑MARIE SÉGALEN

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