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La preghiera ha una forma più elevata della parola, ed é il sacrifizio. Questa seconda forma più facile a chiarirsi, essendo ella sempre palpabile, non è meno universale della prima. Essendo il sacrifizio in uso presso tutti i popoli, in tutti i tempi e sotto tutte le latitudini, esso si è offerto ad esseri buoni o malvagi, ma sempre stranieri al mondo inferiore. Il sangue di un toro non ha mai scorso sugli altari in onore di un toro o di un altro essere materiale, neppure di un uomo.
Il diritto al sacrifizio non comincia che allorquando l’adulazione vede in lui un genio personificato, ed é a questo genio che si volge il sacrifizio ; o quando ritraendolo dal mondo inferiore, la morte ha fatto di lui l’abitatore del mondo soprannaturale. Ora, nel pensiero dell’uman genere, il sacrificio ha la stessa significazione della preghiera. Offerto perpetuamente, egli é dunque la prova perpetua della fede, dell’umanità nell’influenza permanente del mondo superiore su quello inferiore.
L’uomo non si è mai contentato d’ammettere un’azione generale e indeterminata degli agenti soprannaturalisul mondo e su lui. Interrogato in qualunque momento che vi piaccia, sulla sua lunga esistenza, egli vi dirà : Io credo nel governo del mondo materiale, a motivo del mondo spirituale, come io credo al governo del mio corpo pel bene dell'anima mia ; io credo che ciascuna parte del mondo inferiore sia diretta da un agente speciale del mondo soprannaturale, incaricato a conservarla ed a mantenerla nell'ordine. Io credo a queste verità, come credo che nei governi visibili (pallido riflesso di quel governo invisibile), l'autorità sovrana personificata nei suoi funzionarli è presente in ogni parte dell' impero, ad oggetto di proteggerla, e di farla concorrere airarmonia generale.
Niuno ignora che i popoli deirantichità pagana, senza alcuna eccezione, hanno ammessa l’esistenza di eroi, semidei, ai quali attribuiscono i fatti maravigliosi della loro storia, le loro legislazioni, e lo stabilimento de’loro imperi. Niuno ignora che essi hanno creduto, scritto, cantato che ogni parte del mondo materiale è animata da uno spirito che presiede'alla sua esistenza ed ai suoi movimenti; che questo spirito è un essere soprannaturale, degno degli omaggi dell'uomo, e potente abbastanza per fare della creatura, la cui conservazione gli è affidata, un istrumento di bene o un istrumento di male. La stessa credenza è anche oggidì in pieno vigore presso tutti i popoli idolatri delle cinque parti del mondo.
In questa unanime credenza, base della religione e della poesia, come altresi della vita pubblica e privata del genere umano, non v' è nessuna particella di vero. A meno che non si sia dementi, chi oserebbe sostenerlo? Il mondo dei corpi è governato dal mondo degli spiriti: tale é, benché l'abbiano alterato in alcuni punti secondari, il domma fondamentale che l’uman genere ha sempre posseduto.
Vogliamo noi averlo in tutta la sua purità? r ile g g ia m o i divini oracoli. Sino dalla prima pagina dell’antico Testamento, noi vediamo lo Spirito del male farsi sensibile sotto la forma del serpente, e questo seduttore soprannaturale esercitare sull'uomo e sul mondo un dominio che non ha mai perduto. Vediamo da un altro lato gli Spiriti del bene governare il popolo di Dio, come i ministri di un re governano il suo regno. Da Abramo, padre della eletta nazione, sino ai Maccabei, ultimi campioni della sua indipendenza, tutti gli uomini della Bibbia,sono diretti, soccorsi, protetti da agenti soprannaturali, la cui autorità determina i grandi eventi registrati nella storia di questo popolo, tipo di tutti gli altri.
Il popolo cristiano successore, o meglio, svolgimento del popolo giudaico, ci offre lo stesso spettacolo. Ma, se le società le più perfette sono state sempre, e sono tuttora poste sotto la direzione del mondo angelico, con più potente ragione quelle meno perfette, si trovano, a causa altresì della loro inferiorità, sottoposte allo stesso governo.
Quanto alle creature puramente materiali, ascoltiamo la testimonianza dei più grandi genii che hanno illustrato il mondo: « Gli Angeli, dice Origène, soprintendono a tutte le cose, alla terra, all’acqua, all’aria, al fuoco, vale a dire, agli elementi principali; e secondo quest’ordine, pervengono a tutti gli animali, a tutti i germi e perfino agli astri del firmamento.1 » Sant*Agostino non è meno esplicito: « In questo mondo, egli dice, ogni creatura visibile è affidata ad una angelica potenzasecondo la testimonianza, più volte ripetuta, delle sante Scritture.1 » Lo stesso linguaggio udiamo in bocca di san Girolamo, di san Gregorio Nazianzeno e degli organi più autentici della fede dell’uman genere rigenerato.
Di questa fede universale ed invincibile, la vera filosofìa porge due perentorie ragioni: l'armonia dell’universo, e la natura della materia.
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