“Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio suo” (Gv 14,13).
Gesù ci ha lasciati su questa terra, però, come un padre che ama, ci indica vari modi per poter rimanere uniti
a lui e non sprofondati nella terra. Sa bene che siamo molto miseri, che la terra ci attrae, le tentazioni tormentano, che nel vortice della vita terrena è così facile dimenticare il cielo. Ci indica dunque il
modo, per impetrare sempre e sempre di nuovo le grazie dal cielo, e pregando, avere la certezza di non pregare invano e di essere certamente esauditi. Riceveremo tutto ciò che domanderemo nel nome di Gesù. Sicuramente
tutto? Sì, se chiederemo al Padre, che è nei cieli, ciò che ha valore, cioè i doni celesti. Così spesso diamo assalto al cielo per delle sciocchezze terrene infantili, per un po’ di
fango, che oggi c’è e presto si dissolve, e non sappiamo chiedere, implorare le grandi, le sante grazie di Dio, che ci assicurano il cielo, che avvicinano a Lui, che ci distaccano dalla terra, innalzando l’anima
verso le chiare, luminose regioni della vita soprannaturale.
O Gesù, guarda la mia miseria e insegnami a pregare!
MADRE ORSOLA LEDÓCHOWSKA
Nessun commento:
Posta un commento