SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE
[7]Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà; anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto. Sì, Amen!
Con queste parole viene proclamata la divinità di Cristo Gesù. Esse sono il compimento della profezia di Daniele. Gesù è vero Dio, vero Figlio di Dio. Gesù è il Signore, il vero Signore, l’unico Signore di ogni uomo.
Con queste parole Gesù viene proclamato il Giudice dei vivi e dei morti.
Questa verità è l’essenza stessa del Nuovo Testamento, o della sua rivelazione.
Ecco alcuni passaggi fondamentali, primari, essenziali:
“Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria” (Mt 24,30).
“Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra di Dio, e venire sulle nubi del cielo” (Mt 26,64).
“Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria” (Mc 13,26).
“Gesù rispose: Io lo sono! E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo” (Mc 14,62).
“Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande” (Lc 21,27).
“Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà; anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto. Sì, Amen!” (Ap 1,7).
“Io guardai ancora ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata” (Ap 14,14).
“Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura” (Ap 14,15).
Ecco come Daniele lo profetizza nel suo Libro:
Daniele - cap. 7,9-14: “Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Continuai a guardare a causa delle parole superbe che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare sul fuoco. Alle altre bestie fu tolto il potere e fu loro concesso di prolungare la vita fino a un termine stabilito di tempo.
Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui, che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto”.
Alla fine della storia, ogni uomo dovrà presentarsi dinanzi a Cristo Gesù.
Al suo giudizio dovrà sottoporsi. A Lui dovrà rendere ragione della sua vita. La verità di Cristo, il suo amore, sarà l’unica legge sulla quale sarà impostato il giudizio.
Nessun uomo, nessun popolo, nessuna nazione, sarà esente da questa verità. Anche coloro che lo hanno trafitto, dovranno presentarsi dinanzi a Lui per rendere ragione di ogni loro azione, decisione, comportamento.
Questa verità Giovanni la sigilla con un Sì forte. Con un “Amen” che indica irrevocabilità.
Così è. Così avverrà. Così sarà fatto. Cristo Gesù è il solo ed unico Giudice dell’uomo.
Ecco come San Paolo annunzia ai Filippesi la stessa verità:
Lettera ai Filippesi - cap. 2,1-11: “Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre”.
Anche questa è verità dell’Apocalisse: se Gesù verrà per giudicare il mondo, anche il cristiano sarà sottoposto al suo giudizio.
Se lui non “sarà stato colui che avrà amato sino alla fine come il suo Maestro”, anche lui subirà la condanna.
A che serve allora guadagnare la vita portandola fuori dell’amore e della testimonianza della verità per qualche istante, se poi la si perderà per tutta l’eternità?
Diviene cosa santa per il discepolo di Gesù vivere il suo sacerdozio regale sino alla fine, passando per il martirio come il suo Maestro e Signore.
In fondo il fine stesso dell’Apocalisse di San Giovanni è solo questo: convincere i cristiani perseguitati con ogni genere di supplizio che vale proprio la pena perdere la vita per Cristo Gesù. È questo il vero modo per conservarla per sempre, per riaverla tutta intera nell’eternità.
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