I nostri peccati
La prima condizione necessaria per essere ben certi dell'azione dello Spirito, è che la nostra anima raggiunga una certa purezza interiore. Prima di tutto la purezza abituale dal peccato, non solo dal peccato grave, ma anche dai peccati veniali pienamente deliberati. Quello che ostacola enormemente l'azione di Dio non sono le nostre mancanze, egli sa che siamo delle povere creature, ma l'amore che abbiamo alle nostre mancanze. Diceva santa Bernardetta che a Dio non dispiacciono i nostri peccati, purché non li amiamo.
Come possono non dispiacere a nostro Signore i nostri peccati? Perché quello che dispiace a Dio è il peccato, sia pure leggero, quando è amato, quando l'anima antepone la sua volontà alla volontà del Signore. Le mancanze di pura fragilità forse il Signore le permetterà nella nostra vita fino alla morte, ed è una grande provvidenza" è una grande bontà che egli permetta le nostre mancanze, altrimenti alzeremmo subito la cresta. E invece no, ci sentiamo così poveri, così meschini anche dopo tanti anni di vita religiosa; ci fa molto bene, perché dobbiamo sapere che Santo unicamente è il Signore. Però se queste mancanze non sono volute, se non sono amate, se sono puri atti di fragilità, atti primo-primi della nostra natura, tutto questo non impedisce il nostro cammino verso il Signore. L'ostacolo fondamentale alla docilità allo Spirito Santo, all'azione dello Spirito Santo in noi, è una volontà che si rifiuta, e non dico nelle cose gravi, ma anche nelle cose leggere.
Il peccato veniale deliberato, pienamente deliberato, pienamente cosciente, questo è l'ostacolo formidabile a un avanzamento nella vita spirituale. Non vi dico che perdete la grazia, vi dico però che non avanzate fin tanto che non c'è in voi quello che san Francesco di Sales chiamava «la santità del cuore». La santità della condotta potete averla forse dieci giorni prima di morire, perché è soltanto l'espressione esterna di quello che Dio opera nell'intimo. Spesso la scorza esterna rimane un po' rozza. Ma è bellissimo questo, è meravigliosa l'azione di Dio che lascia proprio la scorza e lavora nell'intimo; così si vive soltanto per lui e non per le consorelle, per farci da loro venerare. Lasciate pure che le Sorelle vi vedano imperfette; l'importante è che Dio lavori nella vostra anima e trasformi il vostro cuore.
È dunque questa la prima cosa che dovete vivere, la santità del cuore; questo donarvi a Dio pienamente, questa purezza di un'anima che non vuole consentire a nulla che si opponga alla volontà divina. Se possedete questa purezza, e la dovete possedere, allora si renderà in voi sensibile l'azione dello Spirito Santo.
don Divo Barsotti
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