All’incredulo perché sia meno scettico, e al sacerdote perché sia meno tiepido.
MARIA VALTORTA: LA SCRITTRICE DI DIO
La missione del «piccolo Giovanni»
Nel suo letto d'inferma, Maria Valtorta è la scrittrice di Dio. La sua missione inizia il 23 aprile 1943, venerdì santo, quando spinta da un impulso soprannaturale, inizia a scrivere sotto dettatura. II Cielo sembra aver trovato in lei un canale per convogliare le sue acque sulla terra!
La sua attività, molto intensa fino al 1947, si fa più ridotta fino al 1953. Circa tre anni dopo, questa creatura si chiude in uno stato di isolamento psichico; e trascorre, in tale apparente incoscienza, il suo cammino terreno, che si concluderà a Viareggio il 12 ottobre 1961, a 65 anni, nel 28° anno della sua infermità.
Scrive di getto e senza rivedere quanto scritto, a letto, stando quasi seduta, sia di giorno che di notte, anche quando è tormentata dalle sofferenze.
Le sue afflizioni non sono solo fisiche. La fanno soffrire anche coloro che, come scrive lei stessa, «mi inducono a credere che io sia una illusa, una malata di mente e un'ossessa»l. E chiede a Gesù: «Sei Tu che parli o è il mio cervello che si è ammalato e che delira? Sei Tu o Satana? E mio maggior dolore è questo, e Tu lo sai. La tema di ascoltare voci che non sono le tue e dei tuoi santi, o di sbagliare dicendo "parola tua" ciò che invece è soltanto pensiero mio». E le parole di Gesù la rassicurano: «Anche fosse proprio il tuo cuore che suggerisce questi pensieri che poi tu scrivi, segno è che il tuo cuore è pieno di Dio perché "è dal cuore dell'uomo che viene quello che esce dalla bocca". Or dunque, se il tuo cuore spinge alla bocca e alla mente pensieri, viste e parole divine o soprannaturali, segno è che il tuo cuore è santo, che il tuo cuore ospita unicamente amore, giustizia, cose celesti; segno è che la tua conversazione è in Cielo e tu abiti col tuo spirito in Cielo avendo il Cielo chiuso dentro di te. [...] Tu fai ciò che io voglio. Chi ti osteggia non ferisce te, ma Me ferisce, perché Me osteggia, Me solo, tanto Io, e nessun altro che Io, possiedo e grandeggio e splendo e ammaestro e vivo in te. [...] Non temere. Procedi e perdona».
In un'altra occasione, aggiunge: «Bene farebbero a meditare la pagina del Vangelo dove Io, Maestro dei maestri, Sapienza, Parola e Verità incarnate, dico che i peccati contro lo Spirito Santo non saranno perdonati. Ed in verità questa è opera dello Spirito dello Spirito di Dio, dell'Amore del Padre e del Figlio, dello Spirito che sa ogni vero e viene a dirlo agli uomini presi nel turbine attuale, nei turbini anzi, perché possano difendersi dalle dottrine infernali».
Gesù usa Maria Valtorta come fedele «portavoce» e come «penna», manifestandosi nelle «visioni» e nei «dettati».
Sono circa quindicimila le pagine che lei scrive su comuni quaderni di scuola. È un'immensa miniera da cui estrarre le pietre preziose delle eterne Verità.
La maggior parte di questi scritti narra la vita di Gesù; e rappresenta un'opera monumentale: "L'Evangelo come mi è stato rivelato", titolo che sostituisce quello della precedente edizione: "Il poema dell'Uomo-Dio".
Tale opera non sostituisce di certo il Vangelo, ma lo integra. Fatti conosciuti vengono più lungamente elaborati, così come vengono narrati episodi e presentati personaggi mai trattati nei quattro Vangeli. E veramente impressionante la descrizione di luoghi, usi, costumi con una precisione che raramente si può incontrare anche in chi ne ha familiarità.
Sono luoghi e personaggi che Maria Valtorta conosce dal suo letto d'inferma, sepolta viva nella sua casa di Viareggio! 'Vede', 'sente', e scrive ciò di cui è testimone. Afferma in una dichiarazione: «Posso asserire che non ho avuto fonti umane per poter sapere ciò che scrivo, e ciò che, anche scrivendo, non comprendo molte volte».
Gesù la chiama «piccolo Giovanni»: con questo appellativo l'accosta all'apostolo prediletto, mentre «piccolo» sta a significare la dipendenza dei suoi scritti al Vangelo.
Al «piccolo Giovanni» e - per suo tramite - a noi, Iddio dona un aumento di conoscenza delle cose celesti, mediante insegnamenti così sublimi che non lasciano dubbi sulla natura della loro provenienza.
Una bellezza soprannaturale ammanta quelle pagine che illustrano le visioni e che riportano i dettati sulle eccelse Verità: una di queste è l'Eucaristia.
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