Quarto ‘giorno’. La prima esplosione della Terra e la formazione della Luna
§ 76 D’improvviso la Terra tremò ed apparvero delle screpolature grandi sulla crosta rocciosa e fumo che ne usciva. Le oscillazioni dovevano essere molto forti se potevo vederle a quella distanza.
Ad occidente una screpolatura più ampia fendeva in modo deciso e repentino la Terra da Nord a Sud. Vidi la parte occidentale di essa staccarsi dal resto della crosta con una fenditura che, a forma simile ad una ‘S’maiuscola rovesciata, scendeva da un Polo all’altro. Capii che erano le due Americhe che si stavano separando dall’Europa e dall’Africa, e lo dissi forte.
– Quelle sono le Americhe che si staccano dall’Europa e dall’Africa! – Vedevo la Terra da Ovest rispetto all’Europa. Ma non avevo finito la frase che vidi sollevarsi un nuvolone nero oltre l’orizzonte opposto, cioè dal lato Sud orientale. La Terra era esplosa nella parte ora occupata dall’Oceano Pacifico. La crosta terrestre, risucchiata dall’enorme buco formatosi agli antipodi del mio punto d’osservazione, si era rotta di qua, lungo la Dorsale Atlantica. Non è escluso che la crosta terrestre si sia rotta anche in altri luoghi che, sempre dal mio punto d’osservazione, non vedevo.
Al di sopra dello spesso nuvolone che proveniva da oriente si alzavano, più veloci del fumo nero che già proiettava ombra su tutto il globo, molti blocchi di pietra. La parte centrale del fiotto immenso, fatto di pietre angolose senza forma, salì oltre quei 4 o 5 cm di cielo che vedevo tra il globo e la linea superiore del video che in quel momento fu elevata di alcuni centimetri per 2 o 3 secondi.
Il fiotto salì a varie altezze; sembrava, a quella distanza, un grande tumulto di ghiaia ma era composto da blocchi immensi, inimmaginabili.
§ 77 Parecchi di essi, quelli che salirono oltre il lato superiore del video, non li vidi più ricomparire. Infatti quel materiale pietroso non ricadde sulla Terra.
È mia opinione che quei blocchi siano saliti oltre la zona di attrazione della Terra e, attraendosi tra loro, si siano accostati per formare la Luna, in modo da mostrare agli uomini una faccia bonaria. Era in programma, non per caso.
Pensavo a quel fiotto fuoriuscente e alla Luna che non ha crosta, ma è formata da spezzoni di roccia non saldati e accostati fra loro con vuoti interni e, in superficie, da un manto con inghiottitoi di polvere che in tanti anni non si è ancora cementato per assenza di calore.
Solo i russi sono stati sinceri nel dire che il materiale della Luna è uguale a quello della Terra e che la sua densità è come quella delle rocce superficiali della Terra. Lo si poteva già intuire, visto che il suo movimento indica che la Terra è sua madre.
Invece il materiale periferico di quell’immenso pennacchio, quello che si era alzato fino a poco sotto il bordo superiore del video, scendeva a terra sparso a ventaglio.
La maggior altezza era stata raggiunta dal materiale solido, fatto di spezzoni di roccia molto grandi se, a quella distanza, potevo vederli alle dimensioni di alcuni millimetri.
Ebbi l’impressione che i più numerosi fra questi andassero a cadere oltre la Cina dove c’è l’Himalaia. Altri sono caduti oltre il Polo Nord e in minor quantità nel Continente americano.
Durante il tempo in cui avevano compiuta la loro parabola, la Terra era ruotata verso Est. Perciò la grande cascata proiettata verso Nord aveva direzione NordOvest, segno evidente che l’esplosione era avvenuta nell’emisfero meridionale.
Gli spezzoni di roccia, caduti sulla Terra in luoghi più o meno lontani dalla zona dell’esplosione in ragione dell’altezza raggiunta, formarono molti massicci montuosi e quelle stele monolitiche che si ammirano in varie parti del mondo.
Intanto l’immenso nuvolone di fumo nero avanzava tumultuoso e minaccioso su tutta la Terra coprendo progressivamente tutto il globo.
Quelle rocce che si erano alzate nel frattempo s’immersero, nel ricadere al suolo, nel nuvolone nero perciò non vidi dove caddero.
§ 78 Cadendo, i più leggeri forse rimbalzarono sulla crosta terrestre. Ecco perché i vari strati rocciosi presero inclinazioni diverse. Di qui spiegati alcuni misteri, quello: a) della varia inclinazione degli strati rocciosi; b) dell’inclinazione dell’asse terrestre per effetto dell’esplosione avvenuta nell’emisfero australe che impresse alla Terra in quel luogo una spinta uguale e contraria e c) anche la non corrispondenza del Polo magnetico con quello terrestre, problema finora insoluto, perché l’enorme massa di materiali fuoruscita dall’emisfero Sud-Orientale ha mantenuto la forza magnetica originaria, almeno nelle masse più imponenti, sbilanciando la forza di gravitazione del nucleo della Terra.
§ 79 Mi ponevo anche alcuni altri quesiti sconvolgenti. L’Impareggiabile Regista mi lasciava il tempo di ragionare. 1°) Quale dimensione avrà avuto il cratere dell’eruzione? 2°) Quale profondità avrà avuto la voragine? 3°) Se il volume della Luna è 1/49 della Terra e quello del materiale proiettato era ancor maggiore, quanto sarà stato in tutto il volume del materiale fuoruscito dal cratere originario? 4°) Il fenomeno della deriva dei continenti ha avuto dunque inizio da questa esplosione benché non esistessero ancora gli oceani?
5°) Il frazionamento della crosta terrestre che si trovava ai bordi dell’immenso cratere e il suo slittamento nella voragine, quanta superficie ha tolto alla Terra in previsione che lì sarebbe nato il primo oceano?
6°) A quale altezza è arrivato il materiale ricaduto sulla Terra tenendo conto che non c’era l’atmosfera a frenarlo? Un astronomo può calcolarlo.
In assenza dello strato di atmosfera i blocchi ricaduti possono esser saliti anche oltre 300.000 km, visto che la Luna dista da noi non meno di 356.000 km e che da quella distanza il materiale proiettato non è più ricaduto sulla Terra. Di certo quello più periferico della zona d’esplosione è salito solo a poche centinaia di migliaia di chilometri, mentre il materiale vicino al centro del cratere sicuramente non è più ricaduto. Ma quello rimasto dentro la zona d’attrazione della Terra, se è uscito dai margini del fiotto, è ricaduto più o meno vicino alla zona di esplosione a seconda della sua massa e della spinta ricevuta. Invece quello proiettato più in alto, occupò parecchio tempo per compiere la sua parabola e quando cadde, la Terra si era nel frattempo girata verso oriente. Ma di quanti meridiani?
7°) Alcuni monti della catena delle Alpi e di quella dell’Himalaia o della Cina sono formati da questo materiale caduto dal cielo? È mia opinione che se sono blocchi monolitici che non hanno fossili, sì.
8°) Provvidenziale quella esplosione. Ha portato in superficie i metalli che erano sotto la crosta terrestre a più di 2.900 km di profondità. Ha portato in superficie gas necessari per fare l’atmosfera, ha formato la polvere per concimarla, ha provocato il bacino per l’Oceano Pacifico, i mari nelle screpolature formatesi nella parte opposta del globo per il risucchio di materiale di superficie nella voragine dell’immenso cratere, ha formato i monti e le valli per attirare le nubi e la pioggia e far defluire le acque e preparare l’ecologia per la vita vegetale e animale. Oh! la Provvidenza! E tutto questo “per l’uomo, per tutti gli uomini, perché vedessero e capissero”.
Dagli scritti di Don Guido Bortoluzzi
Nessun commento:
Posta un commento