domenica 27 marzo 2022

Pertanto la terra sarà in lutto e il cielo si oscurerà: l’ho detto e non mi pento, l’ho pensato e non ritratterò».

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA

Così come non ha distrutto tutta la terra per l’altra Parola detta dal Signore al serpente subito dopo il peccato di Adamo e di Eva.

Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,1-15). 

Il Signore ha deciso che vi dovrà essere inimicizia e inimicizia sarà in eterno. Dio è sempre fedele ad ogni Parola che esce dalla sua bocca.

28Pertanto la terra sarà in lutto e il cielo si oscurerà: l’ho detto e non mi pento, l’ho pensato e non ritratterò».

Ora però dovrà essere un tempo di deserto, non vita, caligine, buio. Giuda deve imparare con la vita dove porta l’iniquità dei suoi pensieri e delle sue opere.

Pertanto la terra sarà in lutto e il cielo si oscurerà. L’ho detto e non mi pento, l’ho pensato e non ritratterò. Perché il Signore non può ritrattare?

Perché se ritrattasse Giuda mai si convertirebbe e le promesse del Signore cadrebbero nel vuoto. Il male trionferebbe per sempre.

Invece il Signore riduce Gerusalemme e Giuda ad una valle di ossa aride e solo dopo potrà spirare su di essi lo spirito della sua vera Parola e della conversione.

Certe distruzioni, certe desertificazioni, certi annientamenti sono necessari perché solo per mezzo di essi è possibile un ritorno nella vera vita. 

Se il Signore non permettesse che il male raggiungesse il culmine della sua morte, mai l’uomo si convertirebbe alla sua Parola, mai ritornerebbe a Lui. 

Il Signore permette che il male distrugga, raggiunga il sommo della sua potenza distruttrice perché così potrà ritornare a spirare il vento della sua Parola. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


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