martedì 21 febbraio 2023

CONSACRAZIONE DEL MONDO E DI OGNI UOMO

 


AFFIDAMENTO  E  CONSACRAZIONE 

- Affidamento vuol dire atto di consegna di qualcuno o di qualcosa ad una  persona, mettendola nelle sue mani, affinché ne disponga liberamente e  possa farne quel che vuole. Equivale a “offertorio”, ma aggiunge ad esso  –come indica la stessa parola– il motivo di fiducia. È quello che  esprimeva il motto di Papa Giovanni Paolo II (e, prima ancora, è anche  motto di Gesù): “Totus tuus”, “Tutto tuo, o Maria”. È quell’atto che  dall’alto della Croce fece Gesù agonizzante, dandoci come figli a sua  Madre. 

- Consacrazione significa “rendere sacra” qualche cosa, appartenente o  dedicata a Dio, quindi non più destinata ad uso profano o estraneo a  Dio. In questo senso, consacrare equivale a sacrificare e a santificare.  La consacrazione significa anche “trasformazione”. L’esempio massimo  di Consacrazione è quella che avviene nella Messa: il pane e il vino offerto  prima a Dio, viene da Lui stesso consacrato, cioè trasformato  sostanzialmente (“transustanziato” dice la Chiesa) nel Corpo, Sangue,  Anima e Divinità di Gesù Cristo. Non è più pane e vino, benché conservi  “i loro accidenti”, cioè gli elementi accidentali (forma, colore, aspetto  fisico e chimico), ma è diventato Gesù Cristo, presente con la pienezza  del suo Essere e della sua Vita intera, per darsi a noi e trasformarci in  Lui, nella misura che Glielo permettiamo. 


DI  CHE  COSA?  

Di noi stessi: “Vi esorto, fratelli, per la Misericordia di Dio, ad offrire i  vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il  vostro culto spirituale” (Rom  12,1). 

Di tutto ciò che siamo, che abbiamo e che facciamo; soprattutto,  dell’unica cosa che dipende da noi e che possiamo rifiutare a Dio –e ciò  sarebbe la più grande disgrazia per noi–, la nostra volontà, quello che di  solito chiamiamo il nostro cuore. Gesù lo indica dicendo: “Dal di dentro,  cioè, dal cuore degli uomini, escono tutte le cose cattive… Queste  contaminano l’uomo” (Mc  7,21). 

 

A  CHI? 

Ovviamente a Dio. Come fece lo stesso Gesù, come fece Maria. Fin dal  primo momento della sua vita, Maria consacrò tutta se stessa alla Volontà di  Dio, per ottenere la venuta del Messia. Lei si è consacrata a Dio, ha dedicato  totalmente la sua persona e la sua vita all’Amore di Dio, al Progetto di Dio;  quindi, a suo tempo, Dio “si è consacrato” a Lei. Infatti Gesù si è consacrato a Maria fin dalla sua Incarnazione, e alla fine della sua vita ha rinnovato la  sua consacrazione alla Volontà del Padre. Pregando per i suoi discepoli disse: 

“Consacrali nella verità. La tua Parola è verità. Come Tu mi hai mandato  nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo; per loro consacro me stesso,  perché siano anch’essi consacrati nella verità” (Gv 17,17-19). 

Per tanto, a Dio è piaciuto venire a noi e darsi a noi  per mezzo di Maria;  ha voluto che la sua Incarnazione e la stessa Redenzione avvenisse mediante  la libera risposta e la collaborazione amorevole di Maria, sua Madre. Allo  stesso modo, è Volontà sua che per mezzo di Maria noi veniamo a Lui e ci  doniamo a Lui. Poiché Maria ha il compito di unire Dio e l’uomo: di fare  che Dio diventasse Uomo e che ogni uomo diventi per grazia come Gesù,  come Dio. Quindi, è consacrazione a Dio come Maria, per mezzo di  Maria, con Maria e nel Cuore Immacolato di Maria. 

   

A  QUALE  SCOPO?  

Allo scopo di essere presentati e offerti da Lei e come Lei a Dio, alla  Volontà di Dio, per essere per Lei, con Lei e nel suo Cuore Immacolato  trasformati, convertiti in altri Gesù, “ad immagine e somiglianza” di Gesù. In  questo modo l’Amore del Padre sarà pienamente soddisfatto, perfettamente  glorificato: questo sarà il compimento della sua Volontà e verrà così  finalmente il suo Regno. 

   

IN  CHE  MODO?  

Con molte parole e belle espressioni? Con una grande preghiera ricca di  contenuto teologico? Con poche parole sincere?... Tutto questo può essere  utile e prezioso; ma l’importante è che sia con la mente (nella misura che si  comprende) e con il cuore (nella misura che si desidera e si vuole). 

Quante volte? Una volta nella vita? Una volta all’anno? (che non fa danno)  Una volta al mese? Al giorno? Ad ogni ora? In ogni minuto secondo?  Sì! …  In ogni respiro? In ogni battito del cuore? In ogni sguardo, pensiero, parola,  opera, circostanza, ecc.?  Sì, sì, sì! 

Non è un semplice gesto di devozione o un atto formale. È una vita da  vivere, è un’alleanza con Dio per mezzo di Maria, è un traguardo da  conquistare. La consacrazione sarà compiuta e del tutto realizzata soltanto  nel momento del nostro ingresso nel Cielo. È praticamente la risposta che  dobbiamo dare, come Giovanni, al testamento di amore di Gesù Crocifisso: 

“Figlio, ecco tua Madre”. “E da quel momento il discepolo la accolse nella  sua casa”, cioè, nella sua vita  (Gv 19,27). 


O Maria, Madre di Gesù e Madre mia, 

io ti affido e ti consacro la mia vita 

come ha fatto tuo Figlio Gesù. 

Mi consacro al tuo diritto di Madre  

e al tuo potere di Regina,  

alla sapienza e amore di cui Dio ti ha colmato,  

rinunciando totalmente al peccato  

e a colui che lo ispira,  

e consegno a Te il mio essere,  

la mia persona e la mia vita,  

e specialmente la mia volontà,  

affinché Tu la custodisca nel tuo Cuore materno  

e la offra al Signore  

insieme con il sacrificio che Tu hai fatto  

di Te stessa e della tua volontà. 

In cambio, insegnami a fare come Te  

la Volontà Divina  

e a vivere in Essa. 

Amen 


Pablo Martín Sanguiao 

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