“Ci vuole un grande abbandono”. Confidare nel Signore con la semplicità e la fiducia di un bambino e non mettere il proprio “saper fare”: a questo punto, l’anima (come del resto, la Chiesa) non deve più essere come una barca che avanza con lo sforzo dei remi, ma come un veliero, che innalza la vela affinché il vento dello Spirito la riempia e lo porti dove vuole…:
“Figlia diletta, parto della mia Vita, vieni nella mia Volontà, vieni a vedere quanto c’è da sostituire di tanti atti miei, sospesi ancora, non sostituiti dalle creature. La mia Volontà deve essere in te come la prima ruota dell’orologio: se essa cammina, tutte le altre ruote camminano e l’orologio segna le ore, i minuti, sicché tutto l’accordo sta nel moto della prima ruota, e se la prima ruota non ha moto, resta fermo. Così, la prima ruota in te deve essere la mia Volontà, che deve dare il moto ai tuoi pensieri, al tuo cuore, ai tuoi desideri, a tutto. E siccome la mia Volontà è ruota di centro del mio Essere, della Creazione e di tutto, il tuo moto, uscendo da questo centro, verrà a sostituire tanti atti delle creature e, moltiplicandosi nei moti di tutti come moto di centro, verrà a deporre al mio Trono da parte delle creature i loro atti, sostituendosi a tutti. Perciò, sii attenta; la tua missione è grande e tutta divina”. (Vol. 12°, 04-02-1919).
Nessun commento:
Posta un commento