domenica 19 febbraio 2023

“Vieni nella mia Volontà per fare ciò che faccio Io e nel mio Volere potrai correre a bene di tutte le creature”.

 


“Ma chi può dire come succedeva…?” È chiaro che a questo miracolo non arriva la  ragione, ma solo la fede. Che ci si arriva quando si tolgono gli ostacoli che produce la propria  volontà. E che si arriva solo con la semplicità, solo per amore, mediante l’intenzione. È chiaro  inoltre che a queste cose, o si dà il consenso della fede, con tutte le conseguenze, o lo si rifiuta,  con tutte le conseguenze… Per tanto, se per grazia di Dio riconosciamo che è Gesù che parla,  non c’è niente da discutere, ma Lui attende la nostra risposta personale. 

 

“Vieni nella mia Volontà per fare ciò che faccio Io e nel mio Volere potrai correre a bene di tutte le creature”.   

Luisa, a questo punto, è invitata a fare quello che faceva Gesù nel suo Volere (Vol. 12°,  25.07.1917). E che faceva? La sua Umanità non ebbe riposo e anche nello stesso sonno operava  inces-santemente ed intensamente, dovendo dare vita a tutti e a tutto e rifare tutto in Sé. “Ora,  volendoti insieme con Me nel mio Volere, voglio il tuo atto continuo”  (28.12.1917).  

  

 “Figlia mia, quanto Mi è dolce vedere, sentire l’anima nel mio Volere! Senza che essa se ne  avveda si trova nelle altezze dei miei atti, delle mie preghiere, del modo come facevo Io  stando su questa terra; si mette quasi al mio livello. Io nei miei piccoli atti racchiudevo tutte le  creature passate, presenti e future, per offrire al Padre atti completi a nome di tutte le creature. 

(…) Perciò nell’immensità del mio Volere, del mio Amore e Potere feci tutto e per tutti. Onde,  come mai possono piacermi le altre cose, per quanto belle, fuori del mio Volere? Sono sempre atti  bassi, umani e determinati. Invece gli atti nel mio Volere sono nobili, divini, senza termine,  infiniti, qual è il mio Volere; sono simili ai miei ed Io do loro lo stesso valore, amore e potere  dei miei stessi atti, li moltiplico in tutti, li estendo a tutte le generazioni, a tutti i tempi. Che  Mi importa che siano piccoli? Sono sempre i miei atti ripetuti e basta”.  (Vol. 12°, 06-12-1917). 

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