1. L'Angelo disse a Maria: «Ave, piena di grazia. Il Signore è con te». Poi continuò: «Hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai in grembo e darai alla luce un figlio che chiamerai Gesù... Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra: per questo anche il bambino sarà santo, sarà chiamato Figlio di Dio».
Sono parole da meditare in tutta la loro portata biblica. Esse annunziano il dono del Figlio di Dio al mondo tramite Maria, che sarà la prima illuminata dall'incandescenza divina, la «piena di grazia». Grazia sostanziale sarà per lei Gesù stesso, concepito nel suo grembo; questo dono apporterà a Maria il complesso di tutte le ricchezze che rientrano nella sfera della grazia: l'elevazione di Maria a un rapporto singolare con le tre Persone divine, una eccezionale esuberanza di vita divina con il corredo di tutti gli altri doni soprannaturali e umani che fanno di lei la «piena di grazia» sopra ogni altra creatura.
2. Riflettendo sulla Rivelazione alla luce dello Spirito Santo la Chiesa ha dedotto che, in vista della sua predestinazione ad essere Madre di Dio, Maria fu concepita Immacolata: tale fu pensata nella mente di Dio, tale fu concepita nel grembo materno, tale rimase per singolare privilegio tutta la vita. Non conveniva che la Madre di Dio rimanesse, sia pure per poco tempo, sotto il dominio di Satana, cioè di colui che Cristo veniva a scacciare dal mondo.
Preservata dal peccato in vista del Redentore, Maria fu la prima redenta:
redenta in anticipo, redenta fin dalle origini nel modo più radicale e più pieno. Ciò che la Chiesa ha definito come dogma di fede, trova ancora oggi una conferma nei numerosi miracoli di Lourdes, sottoposti alla verifica di scienziati anche non credenti.
3. Consacrarsi a Maria è decidersi con lei nella lotta contro il peccato, impegnarsi per la vita di grazia. E’ il programma ardimentoso di coloro che sono decisi a perdere la vita pur di ritrovarsi in Cristo.
Che cos'è la vita di grazia?
Il fiore è vegetale per la vita organica, il gatto è animale per l'anima sensitiva, l'uomo è tale per l'anima spirituale: tra le varie forme di vita che questi esseri hanno in sé, ognuno di essi viene definito in base alla forma superiore. Ora, ai tre gradi di vita in lui operanti (vegetativa, sensitiva e spirituale) nel cristiano si aggiunge una forma superiore, soprannaturale, che lo rende «partecipe della natura divina» (1 Pt 1, 4). Questa vita si chiama «grazia santificante». Essa ci è rivelata da Gesù, quando ci insegna che Lui è la vite e noi i tralci che vivono della sua linfa divina (Gv 15, 1 s), oppure «Chi crede ha la vita eterna» (Gv 6, 47), «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna» (Gv 6, 54), «Come il Padre che ha la Vita ha mandato me e io vivo per il Padre, così chi mangia di me vivrà per me» (Gv 6, 57), ecc.
La «grazia santificante» è ciò che ci fa cristiani e figli di Dio. Questa vita divina ci riceve nel battesimo, si perde con il peccato, ma è possibile ricuperarla mediante la confessione.
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