Già precedentemente il confessore di Luisa le aveva chiesto di scrivere come lei si preparava a ricevere Gesù Eucaristia. Luisa scrive:
“L’ubbidienza vuole che scriva qualche cosa sul come mi preparo e ringrazio Gesù benedetto nella Comunione. Io non so dirne niente, perché il mio dolce Gesù, vedendo la mia incapacità e che non sono buona a niente, fa tutto da Sé: Lui prepara l’anima mia, e Lui stesso mi somministra il ringraziamento, ed io Lo seguo.
Ora, il modo di Gesù è sempre immenso, ed io insieme con Gesù mi sento immensa, e come se sapessi fare qualche cosa; Gesù si ritira, ed io rimango sempre la stupida che sono, l’ignorantella, la cattivella, ed è appunto per questo che Gesù mi vuol bene, perché ignorantella e che niente sono e niente posso. Sapendo che a qualunque costo lo voglio ricevere, per non farsi un disonore nel venire in me, ma anzi sommo onore, prepara Lui stesso la mia povera anima, mi dà le sue stesse cose, i suoi meriti, i suoi abbigliamenti, le sue opere, i suoi desideri, insomma tutto Sé stesso; se occorre, anche ciò che hanno fatto i Santi - perché tutto è suo -; se occorre, ciò che ha fatto la Mamma Santissima. Ed anch’io dico a tutti: “Gesù, fatti onore nel venire in me; Mamma Regina mia, Santi, Angeli tutti, io sono povera povera, tutto ciò che è vostro mettetelo nel mio cuore, non per me, ma per onore di Gesù”. E mi sento che tutto il Cielo concorre a prepararmi. E dopo Gesù discende in me. Mi pare di vederlo tutto compiaciuto vedendosi onorato delle sue stesse cose, e delle volte mi dice: “Brava, brava alla figlia mia, quanto ne sono contento, quanto Me ne compiaccio! Dovunque guardo in te, trovo cose degne di Me; tutto ciò che è mio è tuo. Quante cose belle Mi hai fatto trovare!”…
(Volume 9, 10.04.1910).
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