giovedì 7 novembre 2019

TESORI DI RACCONTI



Morte d'un sacrilego.  

ln una parrocchia di Francia si faceva la festa della prima Comunione dei fanciulli. Era già cominciata la solenne funzione, quand'ecco si vede uno di quei giovanetti, appena ricevuta la santa Particola, cader rovescioni all'indietro sul pavimento. Di subito la gente spaventata corre a rialzarlo: era freddo come un cadavere senza conoscimento e senza parola. Portato a braccia in una casa vicina, è disteso sopra un letto, e si cerca riscuoterlo e rianimarlo. Vengono i medici e si provano a farlo rinvenire ... tutto indarno, - Intanto, terminata la funzione, arriva il Curato, si pone accanto al letto su cui posa il disgraziato fanciullo, lo scuote, lo chiama a nome più volte .... nessun segno di vita. - Ahi meschino! che sia proprio morto? - No; non è morto, ma è sul morire. Dopo molte cure profusegli attorno, si vede finalmente dibattere e tremare, poi aprir tanto di occhi, e guardare come trasognato gli astanti una breve gioia si diffonde su tutti i volti, e il buon Curato, dato appena un gran sospiro di speranza e di consolazione, incomincia a carezzare ed abbracciare il povero fanciullo, e a confortarlo con sante ed affettuose parole: - Figliuolo, ti senti tanto male, non è vero? Eh via! fa cuore; soffri con pazienza! Gesù che poco prima hai ricevuto, è qui ad assisterti. - A questo nome, a questo ricordo il misero fanciullo si fa scuro e livido in volto, pianta due occhi spaventati in faccia al Curato, e prorompe in queste disperate parole: Ah lo so, ho fatto un sacrilegio! - Ciò detto appena, stravolge gli occhi orribilmente, stringe i denti, si dibatte smanioso, e gonfiando il volto e contorcendo la bocca si volta verso il muro e spira.  

DON ANTONIO ZACCARIA 

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