martedì 12 novembre 2019

TRATTATO DELLO SPIRITO SANTO



Lo Spirito del bene e lo Spirito del male.

Due Spiriti opposti si contrastano l’impero del mondo.1
La storia non è altro che il racconto dell* eterno loro combattimento. Questo gran fatto suppone: l’esistenza di
un mondo superiore al nostro, e la divisione di questo in buono e in cattivo, che vuol dire la duplice influenza del mondo superiore sulla creatura inferiore. Innanzi tutto bisogna porre al di sopra di questa contesa quattro verità fondamentali. Che i due Spiriti contrari si dispu­tano l'impero dell'uomo e*della creazione, domma scritto in testa della teologia di tutti i popoli e nella biografìa di ciascuno individuo, ce lo insegna la rivelazione. L’an­tico paganesimo lo mostra nel culto universale dei genii, buoni e malvagi: il buddismo dell’Indiano, del Chinese e del Tibetano, il feticismo del negro dell’Affrica, come la sanguinosa idolatria dell' Oceanico, continuano a fornir­cene la più incontrovertibile prova. Nel cuore della civiltà, non meno che nel centro della barbarie, l’espe­rienza lo rende sensibile in un fatto sempre antico e sempre nuovo, il Dualismo.
Ancorché si neghi ogni distinzione tra la verità e l’errore, tra il bene ed il male, tra l’uccidere il proprio padre ed il rispettarlo, e ancorché si faccia deU’uman genere un armento, si è costretti però a riconoscere sulla terra la coesistenza e la perpetua lotta del vero e del falso, del giusto e dell’ ingiusto, degli atti buoni e dei malvagi. Ora questo fenomeno è un mistero inespli­cabile, altrimenti che per l’esistenza dei due Spiriti op­posti, superiori all’uomo.
Per non ne citare che una prova, il sacrificio umano ha fatto il giro del mondo; e continua al presente presso tutti quei popoli che non adorano lo Spirito del bene, quello Spirito Santo, quale la rivelazione ce lo dimostra. 
Ma l’idea del sacrifizio umano è tanto straniera ai lumi della ragione, quanto ella è opposta ai sentimenti della natura. Qualunque cosa ella facciala ragione resterà eter­namente impotente a trovare una relazione qualsiasi tra l’uccisione del mio simile, e l'espiazione del mio peccato. 
Lungi dal seguire l’istinto della natura, il padre, per quanto egli sia degradato, ha inorridito sempre e sempreinnorridirà, nel recare egli stesso il suo figlio sotto il coltello del sacrificatore.
Con tutto ciò il sacrificio dell’uomo per mano dell'uomo, del figlio- per mano del padre, è un fatto; ma lia pero una cagione. Se è un fatto universale e permanente, esso ha dunque una causa universale permanente ; se questo fatto è inesplicabile, ha per conseguenza una causa so­vrumana. Fatto che si produce da per tutto, dove non regna lo Spirito del bene ; adunque è inspirato e co­mandato dallo Spirito del male.
Nello spiegare il dualismo, questi due Spiriti sono i veri dominatóri del mondo. Non vuol dir certamente che essi sieno, affrettiamoci a dirlo, uguali tra loro; poi­ché il pretenderlo sarebbe cadere nel manicheismo; er­rore mostruoso che la ragione respinge e che la fede condanna. Ma la verità è che questi due Spiriti sono ineguali e di una ineguaglianza infinita. Uno é Dio, potenza eterna; l’altro, una semplice creatura, essere effimero che un alito potrebbe annientare. Solamente per un consiglio della sua infallibile sapienza, ma della quale l'uomo terreno non potrà mai scandagliare la pro­fondità, Dio ha lasciato a Sataua il terribile potere di combattere contro di lui; e, nel possesso dell'uman ge­nere di tenere indecisa la vittoria. Noi tenteremo ben­tosto di sollevare un lembo del velo, che cuopre questo irrepugnabile mistero.
Frattanto l'esistenza di due Spiriti opposti, suppone l’esistenza di un mondo superiore al nostro. Quindi intendiamo un mondo composto di esseri più perfetti e più potenti di noi, sciolti dalla materia, e puramente spirituali: Dio, gli angeli buoni e malvagi in numero incalcolabile; mondo delle cause e delle leggi, senza il quale il,nostro non esisterebbe o camminerebbe a caso, come la nave senza bussola e senza piloto; mondo pel quale l'uomo è fatto e verso cui aspira; mondo che ci circonda da tutte le parti, e con cui siamo in­cessantemente in rapporti; al quale noi parliamo, che ci vede, ci intende, che opera su di noi e sulle creature materiali, realmente, efficacemente, come l’anima opera sul corpo.
Lungi dall'essere una chimera, l'esistenza di questo mondo superiore è la prima delle realtà. La Religione, la storia e la ragione .si riuniscono per farne l’articolo fon­damentale della fede del genere umano. Oggi più che mai è necessario il dimostrarlo; imperocché la negazione del soprannaturale é la grande eresia del nostro tempo. 
Poco fa lo stesso sig. Guizot ce lo faceva avvertire scrivendo: « Tutti gli assalti di cui il Cristianesimo è oggi l’oggetto, per quanto essi siano diversi nella loro natura o nella misura loro, partono da uno stesso punto, e tendono ad uno stesso fine, cioè la negazione del sopran­naturale nei destini dell' uomo e del mondo, e l’abolizione dell’elemento soprannaturale nella religione cristiana, nella sua storia come nei suoi domini. Materialisti, panteisti, razionalisti, scettici; critici, eruditi, parte di questi altamente, altri discretissimamente, tutti pensano e parlano sotto l’impero di questa idea, che il mondo e l’uomo, la natura morale come la natura fìsica, sono unicamente governati da leggi generali, permanenti e necessarie, di cui nessuna volontà speciale é mai venuta nè mai viene a sospendere o modificare il corso. 1 »
Nulla di più esatto: ma aggiungeremo soltanto che  indicare il male, non basta a'guarirlo. A fine di porre sulla via del rimedio, sarebbe stato necessario dire come,dopo diciotto secoli di sopraunaturalismo cristiano, l'Europa attuale si trova popolata di naturalisti di tutte le gradazioni, la cui razza, fiorente nell’antichità pagana, era scomparsa dopo la predicazione del Vangelo.1 Co­munque siasi, le negazioni individuali svaniscono di­nanzi ad affermazioni generali. Per conseguenza il ge­nere umano ha, sempre affermato resistenza di un mondo soprannaturale.
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Monsignor GAUME

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