DIO E’ AMORE
San Pier Giuliano Eymard (1811-1868) intorno alla tenera età di 15 anni, avendo sentito che Gesù stava dentro la casa d'oro, il tabernacolo, in chiesa, un giorno, elusa la sorveglianza della mamma e della sorella, scomparve per lungo tempo. Preoccupate, la mamma e la sorella, cercarono il fanciullo dappertutto. Finalmente alla sorella di Pier Giuliano venne in mente di cercarlo nella vicina chiesa parrocchiale. Ed infatti era proprio là, anzi, dopo aver preso uno sgabello, vi era salito per giungere fino al tabernacolo sopra l'altare. Il fanciullo teneva la piccola testa appoggiata alla porticina d'oro del tabernacolo e diceva: “Gesù sei qui?”. Divenuto grande, San Pier Giuliano diventerà il santo della DIVINA PRESENZA di Gesù nei nostri tabernacoli e fonderà persino un istituto religioso chiamato dei Sacerdoti del S.S. Sacramento, i quali coltivano con ogni zelo l'amore e l'adorazione a Gesù Eucaristia.Gesù ha donato la sua vita per noi, ma Egli ha anche inventato nel suo amore il modo di restare sempre con noi.Questo è il dono mirabile della sua PRESENZA VERA, anche se misteriosa, in mezzo a noi: IL MIRACOLO QUOTIDIANO.Ogni giorno, non importa l'ora se all'alba o se nel pieno pomeriggio o se sul far della sera quieta, o addirittura nella notte, molti sacerdoti sparsi nel mondo compiono un miracolo stupendo dì grazia, di vita, d'amore.Il sacerdote ha le mani, la bocca, il cuore portentosi: ad un loro cenno, ad una loro parola, ad un loro gesto d'amore i sacerdoti, quando sono all'altare per celebrare la messa, compiono ogni giorno, ad ogni ora del giorno, in tutto il mondo, il miracolo quotidiano di rendere vivo e vero Gesù, presente nel pane e nel vino consacrati.Quando salgono l'altare rivestiti dai sacri paramenti e nel momento più culminante dell'intero sacrificio di Cristo, prendono fra le mani un pezzo di pane bianco che raccoglie le fatiche e il sudore dell'uomo e pronunciano le parole : “Questo è il mio corpo”; allora, proprio in quel momento, avviene il grande miracolo; così quando prendono il calice del vino e dicono con voce sommessa: “Questo è il mio sangue”, allora il miracolo è pieno, perfetto.
Questo pane che vediamo e mangiamo non è più pane, ma Gesù tutto intero; questo vino che vediamo e beviamo, non è più vino, ma Gesù tutto intero. Un miracolo, dunque, avviene e si compie fra le mani sacerdotali , sugli altari, sotto i nostri occhi e dinanzi agli occhi di tutti i fedeli, che tengono le mani giunte e i cuori adoranti pieni di intima gioia e fede.Il vero miracolo eucaristico, il più importante, quello che rende presente ed attuale tutti i giorni, in tutte le Chiese del mondo, nell’atto della consacrazione da parte dei sacerdoti, è così quotidiano che, quasi quasi, non ci accorgiamo più del suo sconvolgente evento di grazia e di amore, perché è sopraggiunta l’assuefazione a questo evento quotidiano, e con essa le perniciose conseguenze dell’abitudine umana, che trasforma le cose importanti in noiose, ordinarie, quasi insignificanti.Ogni altare è circondato da migliaia d'angeli adoranti che cantano: Santo, Santo, Santo, mentre lo stesso Spirito Santo, invocato e posto sulle offerte con la imposizione delle mani sacerdotali, trasforma transustanzia il poco pane nel mirabile Corpo del Signore Gesù, e il poco vino nel prezioso Sangue dello stesso Gesù, come una volta dal grembo verginale di Maria S.S. diede la carne e il sangue al Verbo Divino fatto uomo!Davanti agli occhi sbigottiti “nulla vedo, nulla comprendo”, dice San Tommaso d'Aquino, eppure la fede mi conferma, mi fa certo che, nello Spirito Santo, il pane è trasformato sostanzialmente nella Carne di Gesù e il vino nel Sangue di Gesù. E' Cristo vivente che si offre per noi e si consegna come cibo e bevanda che danno la VITA IMMORTALE! L'Eucaristia “omnium miracolorum maximum: il più grande di tutti i miracoli!” (S. Tommaso d'Aquino).
“Devotamente vi adoro, o Divinità nascosta sotto queste specie, a Voi tutto sì dona il mio cuore, e tutto si strugge nella contemplazione del vostro amore” (S. Tommaso d'Aquino). Eppure davanti a così grande miracolo quotidiano, non tutti credono, non tutti sanno, non tutti accettano, non tutti si accostano all'Eucaristia!È così pieno di luce ineffabile questo miracolo che molti non apprezzano, non accolgono, non adorano. Quanto piccola e languida è la nostra fede! Lo si vede come si celebra, come si adora, come ci si prepara e quanto poco ed in fretta si ringrazia! Freddezza, stanchezza, abitudini, fretta, distrazione, indifferenza, sono tra i difetti più comuni di una fede smorta. E per questo che Gesù stesso, ogni tanto lungo i secoli della nostra storia umana, appare e si fa visibile e palpitante sotto i nostri occhi increduli e distratti, per rinnovare la nostra fede assopita e il nostro cuore tiepido.Sono i miracoli eucaristici straordinari, sono la realtà eucaristica visibile e tangibile della mirabile Presenza del Signore.
I PIU’ SIGNIFICATIVI MIRACOLI EUCARISTICI AVVENUTI IN ITALIA
Lanciano, Trani, Ferrara, Alatri, Firenze, Bolsena, Offida, Valvasone, Cascia, Macerata, Bagno di Romagna, Torino, Asti, Morrovalle, Veroli, Siena, Patierno, sono le sedi privilegiate, in Italia, che il Signore Gesù ha scelto come luoghi dei suoi prodigi, per manifestare, attraverso segni concreti, che davvero Egli è presente quando il pane e il vino sono consacrati nel Corpo e nel Sangue Suo.
I miracoli eucaristici accertati sono di varie forme:
- ostie sanguinanti come nel famoso miracolo di Bolsena (1263) avvenuto più volte anche altrove (Lanciano, Ferrara, Firenze e fuori Italia anche a Berlino);
- ostie prodigiosamente conservate, come quelle di Siena (1730);
- ostie luminose come quelle di Torino;
- ostie irradianti l'immagine di Gesù, come quelle di ULMES in Francia (1668);
- ostie che guariscono i malati come a Lourdes.
Sono tutti i segni tangibili dell'amore misericordioso di Gesù, per portarci “ad una più attenta, attiva, consapevole e fruttuosa partecipazione alla Messa”, che, “come memoriale dell'altissima carità di Dio per noi”, deve ancora “stupirci, meravigliarci, inebriarci”.“Dobbiamo ricuperarci all'esercizio di una più sentita e solida pietà eucaristica. Occorre passare dai miracoli alla consapevolezza del Miracolo quotidiano della presenza reale nel Sacramento”.San Filippo Neri sapeva stare anche 40 ore ininterrotte davanti al S.S. Sacramento ed otteneva, alla fine, ogni grazia che chiedeva.A New York è sorta una bella iniziativa: ogni notte in un'ora a propria scelta, due persone stando nella propria casa, ma unite col filo del telefono, adorano il S.S. Sacramento, presente nei milioni di tabernacoli sparsi nel mondo.E noi che leggiamo queste cose che cosa faremo per diventare davvero ANIME EUCARISTICHE? Ma noi non abbiamo mai tempo, siamo troppo presi dalla famiglia, dai figli, dai pensieri, dal lavoro, dalle suocere e dai suoceri che ci assillano, dalle solite relazioni pubbliche con parenti, vicine ed amiche o amici, per avere tempo per i santi propositi, per i nostri doveri di buoni Cristiani.Poi, di colpo, insorge una brutta malattia che ci assilla, magari anche in un nostro familiare o parente prossimo, ed ecco allora che ritroviamo il tempo, l’entusiasmo di cattolici ferventi, la passione per la Chiesa e per la preghiera: ma questa novella fiamma d’amore verso il Signore è interessata, perché cerchiamo la Grazia; il Signore sorride e spesso ce la concede, perché sa di che siamo fatti; ma altre volte si arrabbia e ci dice di no, anche perché sa che, ottenuta la Grazia domandata, torneremo ad essere come prima e talvolta anche peggio di prima.Ricordiamoci sempre che l’adorazione è un nostro dovere, ed è l’anticipazione di ciò che faremo nel Paradiso, sperando che la Misericordia di Dio ci conceda di entrarvi.Quando transiteremo nel mondo della eternità rimpiangeremo di non aver compreso l’importanza dell’adorazione e di non aver trascorso molte ore nella adorazione eucaristica.
Gioacchino Ventimiglia
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