giovedì 13 gennaio 2022

I Miracoli Eucaristici

 


DIO  E’ AMORE 

San Pier Giuliano Eymard (1811-1868) intorno alla tenera età  di 15 anni, avendo sentito che Gesù stava dentro la casa d'oro,  il tabernacolo, in chiesa, un giorno, elusa la sorveglianza della  mamma e della sorella, scomparve per lungo tempo.   Preoccupate, la mamma e la sorella, cercarono il fanciullo  dappertutto.  Finalmente alla sorella di Pier Giuliano venne in  mente di cercarlo nella vicina chiesa parrocchiale. Ed infatti  era proprio là, anzi, dopo aver preso uno sgabello, vi era salito  per giungere fino al tabernacolo sopra l'altare. Il fanciullo  teneva la piccola testa appoggiata alla porticina d'oro del  tabernacolo e diceva: “Gesù sei qui?”. Divenuto grande, San  Pier Giuliano diventerà il santo della DIVINA PRESENZA di  Gesù nei nostri tabernacoli e fonderà persino un istituto  religioso chiamato dei Sacerdoti del S.S. Sacramento, i quali  coltivano con ogni zelo l'amore e l'adorazione a Gesù  Eucaristia.Gesù ha donato la sua vita per noi, ma Egli ha  anche inventato nel suo amore il modo di restare sempre con  noi.Questo è il dono mirabile della sua PRESENZA VERA,  anche se misteriosa, in mezzo a noi: IL MIRACOLO  QUOTIDIANO.Ogni giorno, non importa l'ora se all'alba o se  nel pieno pomeriggio o se sul far della sera quieta, o  addirittura nella notte, molti sacerdoti sparsi nel mondo  compiono un miracolo stupendo dì grazia, di vita, d'amore.Il  sacerdote ha le mani, la bocca, il cuore portentosi: ad un loro  cenno, ad una loro parola, ad un loro gesto d'amore i  sacerdoti, quando sono all'altare per celebrare la messa, compiono ogni giorno, ad ogni ora del giorno, in tutto il  mondo, il miracolo quotidiano di rendere vivo e vero Gesù,  presente nel pane e nel vino consacrati.Quando salgono  l'altare rivestiti dai sacri paramenti e nel momento più  culminante dell'intero sacrificio di Cristo, prendono fra le  mani un pezzo di pane bianco che raccoglie le fatiche e il  sudore dell'uomo e pronunciano le parole : “Questo è il mio  corpo”; allora, proprio in quel momento, avviene il grande  miracolo; così quando prendono il calice del vino e dicono  con voce sommessa: “Questo è il mio sangue”, allora il  miracolo è pieno, perfetto. 

Questo pane che vediamo e mangiamo non è più pane, ma  Gesù tutto intero; questo vino che vediamo e beviamo, non è  più vino, ma Gesù tutto intero. Un miracolo, dunque,  avviene  e si compie fra le  mani sacerdotali , sugli altari, sotto i nostri  occhi e dinanzi agli occhi di tutti i fedeli, che tengono le mani  giunte e i cuori adoranti pieni di intima gioia e fede.Il vero  miracolo eucaristico, il più importante, quello che rende  presente ed attuale tutti i giorni, in tutte le Chiese del mondo,  nell’atto della consacrazione da parte dei sacerdoti, è così  quotidiano che, quasi quasi, non ci accorgiamo più del suo  sconvolgente evento di grazia e di amore, perché è  sopraggiunta l’assuefazione a questo evento quotidiano, e con  essa le perniciose conseguenze dell’abitudine umana, che  trasforma le cose importanti in noiose, ordinarie, quasi  insignificanti.Ogni altare è circondato da migliaia d'angeli  adoranti che cantano: Santo, Santo, Santo, mentre lo stesso  Spirito Santo, invocato e posto sulle offerte con la  imposizione delle mani sacerdotali, trasforma transustanzia il  poco pane nel mirabile Corpo del Signore Gesù, e il poco vino  nel prezioso Sangue dello stesso Gesù, come una volta dal  grembo verginale di Maria S.S. diede la carne e il sangue al  Verbo Divino fatto uomo!Davanti agli occhi sbigottiti “nulla  vedo, nulla comprendo”, dice San Tommaso d'Aquino, eppure la fede mi conferma, mi fa certo che, nello Spirito Santo, il  pane è trasformato sostanzialmente nella Carne di Gesù e il  vino nel Sangue di Gesù. E' Cristo vivente che si offre per noi  e si consegna come cibo e bevanda che danno la VITA  IMMORTALE! L'Eucaristia “omnium miracolorum  maximum: il più grande di tutti i miracoli!” (S. Tommaso  d'Aquino). 

“Devotamente vi adoro, o Divinità nascosta sotto queste  specie, a Voi tutto sì dona il mio cuore, e tutto si strugge nella  contemplazione del vostro amore” (S. Tommaso d'Aquino).  Eppure davanti a così grande miracolo quotidiano, non tutti  credono, non tutti sanno, non tutti accettano, non tutti  si  accostano all'Eucaristia!È così pieno di luce ineffabile questo  miracolo che molti non apprezzano, non accolgono, non  adorano. Quanto piccola e languida è la nostra fede! Lo si  vede come si celebra, come si adora, come ci si prepara e  quanto poco ed in fretta si ringrazia! Freddezza, stanchezza,  abitudini, fretta, distrazione, indifferenza, sono tra i difetti più  comuni di una fede smorta. E per questo che Gesù stesso, ogni  tanto lungo i secoli della nostra storia umana, appare e si fa  visibile e palpitante sotto i nostri occhi increduli e distratti,  per rinnovare la nostra fede assopita e il nostro cuore  tiepido.Sono i miracoli eucaristici straordinari, sono la realtà  eucaristica visibile e tangibile della mirabile Presenza del  Signore. 

 

I PIU’ SIGNIFICATIVI MIRACOLI EUCARISTICI AVVENUTI IN  ITALIA 

Lanciano, Trani, Ferrara, Alatri, Firenze, Bolsena, Offida,  Valvasone, Cascia, Macerata, Bagno di Romagna, Torino,  Asti, Morrovalle, Veroli, Siena, Patierno, sono le sedi  privilegiate, in Italia, che il Signore Gesù ha scelto come  luoghi dei suoi prodigi, per manifestare, attraverso segni concreti, che davvero Egli è presente quando il pane e il vino  sono consacrati nel Corpo e nel Sangue Suo. 

 

I miracoli eucaristici accertati sono di varie forme: 

- ostie sanguinanti come nel famoso miracolo di Bolsena  (1263) avvenuto più volte anche altrove (Lanciano, Ferrara,  Firenze e  fuori Italia anche a Berlino); 

- ostie prodigiosamente conservate, come quelle di Siena  (1730); 

-  ostie luminose come quelle di Torino; 

-  ostie irradianti l'immagine di Gesù, come quelle di ULMES  in Francia (1668); 

-   ostie che guariscono i malati come a Lourdes. 

 

Sono tutti i segni tangibili dell'amore misericordioso di Gesù,  per portarci “ad una più attenta, attiva, consapevole e  fruttuosa partecipazione alla Messa”, che, “come memoriale  dell'altissima carità di Dio per noi”, deve ancora “stupirci,  meravigliarci, inebriarci”.“Dobbiamo ricuperarci all'esercizio  di una più sentita e solida pietà eucaristica. Occorre passare  dai miracoli alla consapevolezza del Miracolo quotidiano  della presenza reale nel Sacramento”.San Filippo Neri sapeva  stare anche 40 ore ininterrotte davanti al S.S. Sacramento ed  otteneva, alla fine, ogni grazia che chiedeva.A New York è  sorta una bella iniziativa: ogni notte in un'ora a propria scelta,  due persone stando nella propria casa, ma unite col filo del  telefono, adorano il S.S. Sacramento, presente nei milioni di  tabernacoli sparsi nel mondo.E noi che leggiamo queste cose  che cosa faremo per diventare davvero ANIME  EUCARISTICHE? Ma noi non abbiamo mai tempo, siamo  troppo presi dalla famiglia, dai figli, dai pensieri, dal lavoro,  dalle suocere e dai suoceri che ci assillano, dalle solite  relazioni pubbliche con parenti, vicine ed amiche o amici, per  avere tempo per i santi propositi, per i nostri doveri di buoni Cristiani.Poi, di colpo, insorge una brutta malattia che ci  assilla, magari anche in un nostro familiare o parente  prossimo, ed ecco allora che ritroviamo il tempo, l’entusiasmo  di cattolici ferventi, la passione per la Chiesa e per la  preghiera: ma questa novella fiamma d’amore verso il Signore  è interessata, perché cerchiamo la Grazia; il Signore sorride e  spesso ce la concede, perché sa di che siamo fatti; ma altre  volte si arrabbia e ci dice di no, anche perché sa che, ottenuta  la Grazia domandata, torneremo ad essere come prima e  talvolta anche peggio di prima.Ricordiamoci sempre che  l’adorazione è un nostro dovere, ed è l’anticipazione di ciò  che faremo nel Paradiso, sperando che la Misericordia di Dio  ci conceda di entrarvi.Quando transiteremo nel mondo della  eternità rimpiangeremo di non aver compreso l’importanza  dell’adorazione e di non aver trascorso molte ore nella  adorazione eucaristica. 

Gioacchino  Ventimiglia 

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